BNS

Il Consiglio federale si oppone all'iniziativa "Moneta intera"

Secondo il Consiglio federale introducendo un sistema di moneta intera che non è mai stato testato concretamente la Svizzera diverrebbe un terreno di sperimentazione. Nel messaggio appena pubblicato il Consiglio federale raccomanda di respingere l’iniziativa senza condizioni.  

L'iniziativa "Moneta intera" non suscita nessun consenso in Consiglio federale. Questo progetto estremamente complesso propone di rivedere profondamente il sistema monetario svizzero: soltanto la Banca nazionale svizzera (BNS) sarà ancora autorizzata a creare moneta. Le banche commerciali dovranno ridursi ad accordare dei crediti sulla base dei depositi di risparmio detenuti. Secondo il Consiglio federale questo sarebbe un esperimento dagli esiti imprevedibili che potrebbe avere dei costi elevati e rappresenterebbe una grande fonte di incertezza.

Secondo gli autori dell’iniziativa, la Banca nazionale dovrebbe mettere in circolazione ogni anno della moneta creata dal nulla, da trasferire in seguito alla Confederazione, ai cantoni e alle famiglie. Secondo il Consiglio federale ciò scatenerebbe delle tensioni e minaccerebbe l’indipendenza della politica monetaria.

«Rischi considerevoli»

Il Governo constata che l’iniziativa è incompatibile con gli impegni internazionali della Svizzera. Esso stima quindi che un cambiamento così radicale comporti dei rischi importanti nel settore della finanza così come delle conseguenze negative sull’evoluzione economica.

 

Nel suo messaggio il Consiglio federale giustifica le misure che sono state prese dopo la crisi finanziaria con la necessità di consolidare il sistema monetario. Possiamo più precisamente individuare le nuove regolamentazioni nel concetto del «too-big-to-fail». Il Governo raccomanda dunque al Parlamento di respingere l’iniziativa senza presentare alcun controprogetto diretto o indiretto.

economiesuisse condivide la posizione chiara del Consiglio federale sull’iniziativa «Moneta intera». La Federazione delle imprese svizzere ha presentato la sua analisi il 4 novembre, sotto forma di un dossier politica.