AHV

Una 13a ren­di­ta AVS gra­ve­reb­be pe­san­te­men­te sul bud­get della Con­fe­de­ra­zio­ne

Chie­de­re più soldi per le pen­sio­ni senza pre­oc­cu­par­si del fi­nan­zia­men­to dello svi­lup­po del­l'A­VS è un po' ir­re­spon­sa­bi­le. Come per ogni ren­di­ta, qual­cu­no dovrà pa­ga­re per la tre­di­ce­si­ma AVS ver­sa­ta a tutti i pen­sio­na­ti. Il costo è co­los­sa­le: 5 mi­liar­di di fran­chi al­l'an­no. La mag­gior parte dei costi do­vreb­be pro­ba­bil­men­te es­se­re sca­ri­ca­ta sui la­vo­ra­to­ri e sui con­su­ma­to­ri. Ma si tende a di­men­ti­ca­re che anche la Con­fe­de­ra­zio­ne con­tri­bui­sce in modo mas­sic­cio al suo fi­nan­zia­men­to. Il bi­lan­cio della Con­fe­de­ra­zio­ne non può fa­cil­men­te as­sor­bi­re le spese ag­giun­ti­ve che de­ri­ve­reb­be­ro dal­l'i­ni­zia­ti­va. Un au­men­to delle im­po­ste sa­reb­be ne­ces­sa­rio non solo per fi­nan­zia­re l'AVS stes­sa, ma anche per fi­nan­zia­re il con­tri­bu­to della Con­fe­de­ra­zio­ne al­l'A­VS.

L'AVS è fi­nan­zia­ta sulla base del prin­ci­pio di ri­par­ti­zio­ne. Ciò si­gni­fi­ca che circa il 70% delle ren­di­te è pa­ga­to dai la­vo­ra­to­ri e dai da­to­ri di la­vo­ro at­tra­ver­so i con­tri­bu­ti dei col­la­bo­ra­to­ri. L'AVS ri­ce­ve anche parte delle en­tra­te de­ri­van­ti dal­l'I­VA e dal­l'im­po­sta sul gioco d'az­zar­do. E molti non sanno che il 20% delle ren­di­te è pa­ga­to dalla Con­fe­de­ra­zio­ne. Il con­tri­bu­to della Con­fe­de­ra­zio­ne al­l'A­VS am­mon­ta al 20,2% della spesa pen­sio­ni­sti­ca ed è fi­nan­zia­to in gran parte dal get­ti­to fi­sca­le. Nel 2024, il con­tri­bu­to della Con­fe­de­ra­zio­ne al­l'A­VS am­mon­te­rà a 10,3 mi­liar­di di fran­chi, pari a oltre il 12% delle sue en­tra­te to­ta­li.

 

 

Va te­nu­to pre­sen­te che il con­tri­bu­to della Con­fe­de­ra­zio­ne au­men­te­rà no­te­vol­men­te nei pros­si­mi anni, dato che le spese del­l'A­VS au­men­te­ran­no con il pen­sio­na­men­to di molti baby boo­mer. A medio ter­mi­ne, l'au­men­to del bud­get del­l'A­VS di­ven­te­rà un pro­ble­ma per il bi­lan­cio fe­de­ra­le. Se­con­do l'at­tua­le piano fi­nan­zia­rio, nei pros­si­mi anni si pre­ve­do­no di­sa­van­zi di 2 o 3 mi­liar­di di fran­chi al­l'an­no. Oltre alla pre­vi­den­za, as­sor­bo­no una quota sem­pre mag­gio­re del get­ti­to fi­sca­le altri set­to­ri come la sa­ni­tà (ri­du­zio­ne dei premi), l'e­ser­ci­to e la mi­gra­zio­ne (pro­te­zio­ne sta­tu­to S). Vista l'en­ti­tà delle cor­re­zio­ni ne­ces­sa­rie, il Con­si­glio fe­de­ra­le ha an­nun­cia­to, in oc­ca­sio­ne del­l'a­do­zio­ne delle gran­di linee del piano fi­nan­zia­rio della le­gi­sla­tu­ra a no­vem­bre, che oltre ai tagli alle spese si sa­reb­be­ro do­vu­te esa­mi­na­re altre mi­su­re sul fron­te delle en­tra­te, ov­ve­ro au­men­ti delle im­po­ste.

La 13a REN­DI­TA AVS AG­GRA­VA CON­SI­DE­RE­VOL­MEN­TE IL PRO­BLE­MA FI­NAN­ZIA­RIO DELLA CON­FE­DE­RA­ZIO­NE

Una tre­di­ce­si­ma ren­di­ta AVS au­men­te­reb­be le cor­re­zio­ni ne­ces­sa­rie. L'i­ni­zia­ti­va com­por­te­reb­be una spesa sup­ple­men­ta­re di circa 5 mi­liar­di di fran­chi al­l'an­no per l'AVS. Dato che la Con­fe­de­ra­zio­ne fi­nan­zia un quin­to delle spese del­l'A­VS, do­vreb­be iniet­ta­re un ul­te­rio­re mi­liar­do di fran­chi nel si­ste­ma. A que­sto punto sa­reb­be in­dub­bia­men­te ne­ces­sa­rio au­men­ta­re le im­po­ste a fa­vo­re della Con­fe­de­ra­zio­ne. Di­sa­van­zi di 3 o 4 mi­liar­di di fran­chi non pos­so­no più es­se­re com­pen­sa­ti da tagli in altri set­to­ri. Tanto più che sono sem­pre gli stes­si set­to­ri a es­se­re sotto pres­sio­ne. A dif­fe­ren­za del con­tri­bu­to della Con­fe­de­ra­zio­ne al­l'A­VS e di altre spese cor­re­la­te, le spese per la for­ma­zio­ne e la ri­cer­ca, la coo­pe­ra­zio­ne in­ter­na­zio­na­le, la si­cu­rez­za e l'a­gri­col­tu­ra non sono vin­co­la­te. Tagli mas­sic­ci in que­sti set­to­ri a fa­vo­re della spesa so­cia­le vin­co­la­ta pro­dur­reb­be­ro uno squi­li­brio inac­cet­ta­bi­le dal punto di vista del bi­lan­cio, ma anche dal punto di vista eco­no­mi­co e so­cia­le.

DOP­PIO AU­MEN­TO DEL­L’I­VA A FA­VO­RE DEL­L’A­VS

Per que­sto mo­ti­vo, nel suo mes­sag­gio sul­l'i­ni­zia­ti­va per una tre­di­ce­si­ma ren­di­ta AVS, il Con­si­glio fe­de­ra­le spie­ga che, viste le con­se­guen­ze per il bi­lan­cio fe­de­ra­le, i di­sa­van­zi su­pe­rio­ri a 3 mi­liar­di non pos­so­no es­se­re com­pen­sa­ti da en­tra­te sup­ple­men­ta­ri: "Per co­pri­re l'au­men­to delle spese sa­reb­be ne­ces­sa­rio, ad esem­pio, un au­men­to pro­por­zio­na­le del­l'I­VA di al­me­no un punto per­cen­tua­le" (FF 2022 1485, pag. 14). Dato che l'i­ni­zia­ti­va pre­ve­de già un au­men­to del­l'I­VA di un punto per­cen­tua­le per fi­nan­zia­re la tre­di­ce­si­ma pen­sio­ne AVS, la sua ac­cet­ta­zio­ne po­treb­be com­por­ta­re un se­con­do au­men­to: 1 punto per­cen­tua­le per l'AVS, 1 punto per­cen­tua­le per il bud­get della Con­fe­de­ra­zio­ne.

Il cal­co­lo è sem­pli­ce: au­men­ta­re le ren­di­te si­gni­fi­ca au­men­ta­re le tasse. Non solo per l'AVS, ma anche per la Con­fe­de­ra­zio­ne. Di con­se­guen­za, l'i­ni­zia­ti­va per una tre­di­ce­si­ma AVS non fa­reb­be che au­men­ta­re le cor­re­zio­ni ne­ces­sa­rie. Ma l'au­men­to delle im­po­ste e dei con­tri­bu­ti dei la­vo­ra­to­ri ri­ca­dreb­be so­prat­tut­to su co­lo­ro che già fa­ti­ca­no a far fron­te al­l'au­men­to del costo della vita. Come si vede an­co­ra una volta, l'AVS non ha bi­so­gno di es­se­re am­plia­ta, ma ha bi­so­gno di una ri­for­ma che ga­ran­ti­sca le pen­sio­ni a lungo ter­mi­ne.