In­fla­zio­ne VI: per­ché l’au­men­to del prez­zo del pe­tro­lio non si ri­per­cuo­te mag­gior­men­te in Sviz­ze­ra?

La guer­ra in Ucrai­na ha pro­vo­ca­to un forte rial­zo dei prez­zi delle ma­te­rie prime. I prez­zi del pe­tro­lio e del gas sono au­men­ta­ti ver­ti­gi­no­sa­men­te, pro­prio quan­do i prez­zi erano già cre­sciu­ti pa­rec­chio a causa di un ef­fet­to di ri­pre­sa le­ga­to alle re­stri­zio­ni covid. Ciò avrà un im­pat­to di­ret­to sui tassi d’in­fla­zio­ne in tutto il mondo. In Sviz­ze­ra, però, i prez­zi sono au­men­ta­ti fi­no­ra molto meno ri­spet­to al­l’e­ste­ro. Come mai?

Pic­co­lo passo in­die­tro: men­tre in gen­na­io 2022 ri­spet­to allo stes­so pe­rio­do del 2021 i prez­zi sono au­men­ta­ti del 5,1% nella zona euro e per­fi­no del 7,5% negli Stati Uniti, il tasso d’in­fla­zio­ne in Sviz­ze­ra è stato del­l’1,6%, ciò che è re­la­ti­va­men­te basso. Ab­bia­mo iden­ti­fi­ca­to quat­tro ra­gio­ni per il rial­zo in­fla­zio­ni­sti­co negli Stati Uniti: l’au­men­to dei prez­zi delle ma­te­rie prime, le dif­fi­col­tà di ap­prov­vi­gio­na­men­to, la po­li­ti­ca mo­ne­ta­ria ul­trae­span­sio­ni­sti­ca e le mi­su­re go­ver­na­ti­ve. Fo­ca­liz­zia­mo­ci sulla prima ra­gio­ne: l’au­men­to dei prez­zi delle ma­te­rie prime e in par­ti­co­la­re del pe­tro­lio. Per­ché l’in­fla­zio­ne in Sviz­ze­ra è in­fe­rio­re ri­spet­to al­l’e­ste­ro?

Se i corsi alle Borse in­ter­na­zio­na­li del pe­tro­lio non si ri­per­cuo­to­no tale e quale sul­l’in­fla­zio­ne sviz­ze­ra, ciò è do­vu­to es­sen­zial­men­te alle se­guen­ti cin­que ra­gio­ni: 

Ra­gio­ne 1: il fran­co sviz­ze­ro è re­la­ti­va­men­te forte. Ciò ha quale con­se­guen­za che le im­por­ta­zio­ni ci co­sta­no meno care che non se la no­stra mo­ne­ta fosse de­bo­le. Con un tasso di cam­bio di 1,70 CHF per un dol­la­ro USA – come nel 2001 – e un au­men­to del prez­zo del ba­ri­le di pe­tro­lio da 30 a 120 dol­la­ri USA, il ba­ri­le co­ste­reb­be l’e­qui­va­len­te di 153 fran­chi in Sviz­ze­ra. Per con­tro, con un tasso di cam­bio di 0,92, il ba­ri­le di pe­tro­lio costa «solo» 83 fran­chi. In altre pa­ro­le, una mo­ne­ta forte ci per­met­te di avere un po­te­re d’ac­qui­sto ele­va­to a li­vel­lo in­ter­na­zio­na­le. (At­ten­zio­ne, que­ste cifre sono no­mi­na­li, vale a dire che non sono cor­ret­te del­l’in­fla­zio­ne. In ter­mi­ni reali, il fran­co sviz­ze­ro non è così forte)!

Ra­gio­ne 2: L’e­co­no­mia sviz­ze­ra si ca­rat­te­riz­za per un’ef­fi­cien­za ener­ge­ti­ca su­pe­rio­re ad esem­pio a quel­la degli Stati Uniti o della Ger­ma­nia. Con­su­mia­mo meno ener­gia per pro­dur­re beni e ser­vi­zi. Un con­fron­to mo­stra che pro­dur­re beni e ser­vi­zi in Ger­ma­nia ri­chie­de più del dop­pio di ener­gia ri­spet­to alla Sviz­ze­ra: 

Le ener­gie fos­si­li rap­pre­sen­ta­no an­co­ra una parte im­por­tan­te del con­su­mo ener­ge­ti­co. I prez­zi del pe­tro­lio, del gas o del car­bo­ne sono for­te­men­te cor­re­la­ti, al­me­no at­tual­men­te. Per que­sto i prez­zi alla pro­du­zio­ne rea­gi­sco­no meno for­te­men­te ad un au­men­to dei prez­zi del pe­tro­lio in Sviz­ze­ra che non in Ger­ma­nia. Con il tempo, un au­men­to dei prez­zi alla pro­du­zio­ne com­por­ta un au­men­to dei prez­zi al con­su­mo.

Ra­gio­ne 3: In Sviz­ze­ra, i con­su­ma­to­ri spen­do­no meno per le ener­gie fos­si­li ri­spet­to ai loro omo­lo­ghi in Ger­ma­nia o negli Stati Uniti. I sa­la­ri ele­va­ti non­ché il fran­co forte (ra­gio­ne 1) e l’ef­fi­cien­za ener­ge­ti­ca (ra­gio­ne 2) spie­ga­no in gran parte per­ché sul­l’in­sie­me dei beni e dei ser­vi­zi ac­qui­sta­ti, le ener­gie fos­si­li rap­pre­sen­ta­no una parte re­la­ti­va­men­te de­bo­le. Il peso dei car­bu­ran­ti e dei com­bu­sti­bi­li fos­si­li nel­l’in­di­ce sviz­ze­ro dei prez­zi al con­su­mo è sol­tan­to del 3,03%. In Ger­ma­nia, que­sta per­cen­tua­le è del 7,11%, negli Stati Uniti del 4,97%.

Ra­gio­ne 4: Ri­cor­dia­mo che l’in­fla­zio­ne mi­su­ra l’au­men­to (in %) del prez­zo di ven­di­ta fi­na­le. E la Sviz­ze­ra ap­pli­ca tassi ele­va­ti sulle ener­gie fos­si­li. Così, quan­do i prez­zi del pe­tro­lio au­men­ta­no sui mer­ca­ti in­ter­na­zio­na­li, il prez­zo del ga­so­lio o del die­sel au­men­ta meno for­te­men­te in Sviz­ze­ra. Esem­pio : il litro di die­sel è at­tual­men­te sog­get­to a tasse per un am­mon­ta­re di 76,32 cen­te­si­mi. Se un litro di die­sel co­stas­se 50 cen­te­si­mi, il prez­zo di ven­di­ta fi­na­le, com­pre­so il 7,7% di IVA, sa­reb­be di 1,36 fran­chi [(0,50 + 76,32) x 1,077]. Se il prez­zo del pe­tro­lio au­men­tas­se del 100%, e pas­sas­se da 0,5 a 1,0 fran­co, il prez­zo alla pompa di un litro di die­sel pas­se­reb­be a 1,90 fran­chi (1,077 x 1,7632). Tut­ta­via, il prez­zo preso in con­si­de­ra­zio­ne nel­l’in­di­ce na­zio­na­le dei prez­zi al con­su­mo au­men­te­reb­be «solo» del 40% (1,90 / 1,36 - 1).

Ra­gio­ne 5: Il prez­zo del­l’e­let­tri­ci­tà rea­gi­sce agli au­men­ti di prez­zo del gas e del pe­tro­lio con ri­tar­do nel tempo. Nu­me­ro­si sviz­ze­ri non pos­so­no sce­glie­re il loro for­ni­to­re di elet­tri­ci­tà e pa­ga­no ciò che viene de­no­mi­na­to il prez­zo di pro­du­zio­ne e non il prez­zo di mer­ca­to. Il prez­zo di pro­du­zio­ne era su­pe­rio­re al prez­zo di mer­ca­to in que­sti ul­ti­mi anni, ma ora è l’e­sat­to op­po­sto. Di fatto, le ta­rif­fe per il 2022 sono state fis­sa­te nel mese di set­tem­bre 2021. Tra­scor­re dun­que un certo pe­rio­do prima che un prez­zo su­pe­rio­re sul mer­ca­to del­l’e­let­tri­ci­tà, de­ter­mi­na­to in gran parte dal prez­zo del gas in Eu­ro­pa, si ri­per­cuo­ta sul con­su­ma­to­re fi­na­le sviz­ze­ro.

Per­tan­to, gli au­men­ti di prez­zo del pe­tro­lio e del gas si ri­flet­to­no meno for­te­men­te nel tasso d’in­fla­zio­ne in Sviz­ze­ra ri­spet­to ad altri paesi. Ma, prima o poi, si fa­ran­no co­mun­que sen­ti­re. Anche la guer­ra in Ucrai­na com­por­te­rà un’im­pen­na­ta del­l’in­fla­zio­ne da noi. Non bi­so­gna per­met­te­re che pre­do­mi­ni un falso sen­ti­men­to di si­cu­rez­za. L’oro nero, come ve­ni­va chia­ma­to, nei pros­si­mi anni re­ste­rà im­por­tan­te per l’e­co­no­mia mon­dia­le.


LA NO­STRA SERIE SUL­L’IN­FLA­ZIO­NE 

Pun­ta­ta I: Gara alle il­lu­sio­ni mo­ne­ta­rie: il fran­co non è più così forte come nel 2015

Pun­ta­ta II: Quat­tro spie­ga­zio­ni al tasso d’in­fla­zio­ne re­cord negli Stati Uniti

Pun­ta­ta III: «This time is dif­fe­rent», ve­ra­men­te? 

Pun­ta­ta IV: Un fe­no­me­no non neu­tra­le, anzi piut­to­sto de­le­te­rio

Pun­ta­ta V: La BNS in­di­pen­den­te con­trat­tac­ca

Pun­ta­ta VI: Per­ché l’au­men­to del prez­zo del pe­tro­lio non si ri­per­cuo­te mag­gior­men­te in Sviz­ze­ra?