Ac­cor­do di li­be­ro scam­bio con l’In­do­ne­sia: pro­spet­ti­ve im­por­tan­ti per l’e­co­no­mia e la so­ste­ni­bi­li­tà

Il 7 marzo 2021 sarà posto in vo­ta­zio­ne po­po­la­re l’ac­cor­do di li­be­ro scam­bio tra gli Stati mem­bri del­l’AELS e l’In­do­ne­sia. Que­sto ac­cor­do rap­pre­sen­ta un’im­por­tan­te op­por­tu­ni­tà per la Sviz­ze­ra quale na­zio­ne espor­ta­tri­ce. La sop­pres­sio­ne di ele­va­ti osta­co­li al com­mer­cio con uno dei prin­ci­pa­li mer­ca­ti in cre­sci­ta at­tri­bui­sce alle im­pre­se sviz­ze­re un van­tag­gio com­pe­ti­ti­vo cru­cia­le ri­spet­to alla con­cor­ren­za este­ra. L’ac­cor­do for­ni­rà anche un con­tri­bu­to im­por­tan­te al com­mer­cio so­ste­ni­bi­le gra­zie ad un in­te­ro pac­chet­to sullo svi­lup­po so­ste­ni­bi­le.  

L’ac­cor­do di li­be­ro scam­bio tra gli Stati mem­bri del­l’AELS (Sviz­ze­ra, Islan­da, Lie­ch­ten­stein, Nor­ve­gia) e l’In­do­ne­sia ri­ve­ste gran­de im­por­tan­za per la Sviz­ze­ra quale na­zio­ne espor­ta­tri­ce. Esso age­vo­le­rà l’ac­ces­so delle pic­co­le e gran­di im­pre­se a uno dei prin­ci­pa­li mer­ca­ti in cre­sci­ta del mondo. Al­cu­ni esper­ti di PwC ri­ten­go­no che l’In­do­ne­sia po­treb­be di­ven­ta­re entro il 2050 la quar­ta po­ten­za eco­no­mi­ca mon­dia­le. Ben­ché la Sviz­ze­ra abbia espor­ta­to, nel 2019, merci per un va­lo­re di quasi mezzo mi­liar­do di fran­chi verso l’In­do­ne­sia, que­sto paese del­l’A­sia del sud-est è uno dei mer­ca­ti con il mag­gior po­ten­zia­le com­mer­cia­le non sfrut­ta­to. Gra­zie ad un ac­ces­so esen­te da dazi per i pro­dot­ti in­du­stria­li e alle con­ces­sio­ni fatte per i pro­dot­ti agri­co­li, l’ac­cor­do co­sti­tui­sce una tappa im­por­tan­te anche per l’In­do­ne­sia.

LA SOP­PRES­SIO­NE DI DAZI DO­GA­NA­LI ELE­VA­TI E DI OSTA­CO­LI TEC­NI­CI AL COM­MER­CIO OFFRE UN VAN­TAG­GIO COM­PE­TI­TI­VO

L’ac­cor­do di li­be­ro scam­bio at­tri­bui­sce alle im­pre­se espor­ta­tri­ci e alle PMI sviz­ze­re un van­tag­gio com­pe­ti­ti­vo stra­te­gi­co ri­spet­to alla con­cor­ren­za este­ra (ad esem­pio del­l’UE o degli Stati Uniti). A medio ter­mi­ne, l’ac­cor­do sop­pri­me­rà per gli espor­ta­to­ri sviz­ze­ri il 98% dei dazi do­ga­na­li at­tua­li. Oggi, que­sti dazi do­ga­na­li sono re­la­ti­va­men­te ele­va­ti. Per i beni in­du­stria­li, essi sono in media del­l’8%. Oltre al­l’e­li­mi­na­zio­ne dei dazi do­ga­na­li, l’ac­cor­do sop­pri­me gli osta­co­li tec­ni­ci al com­mer­cio. A tale pro­po­si­to, si trat­ta tra l’al­tro delle ga­ran­zie in ma­te­ria di pro­te­zio­ne della pro­prie­tà in­tel­let­tua­le che, in al­cu­ni casi, vanno al di là delle norme in­ter­na­zio­na­li.

PRO­DU­ZIO­NE SO­STE­NI­BI­LE DI OLIO DI PALMA RAF­FOR­ZA­TA DA DI­SPO­SI­ZIO­NI VIN­CO­LAN­TI

L’ac­cor­do è un suc­ces­so in par­ti­co­la­re a causa del pac­chet­to de­di­ca­to alla so­ste­ni­bi­li­tà, di gran­de por­ta­ta e giu­ri­di­ca­men­te vin­co­lan­te. È la prima volta che l’In­do­ne­sia ac­cet­ta di as­su­me­re im­pe­gni in que­sto con­te­sto: essa non lo aveva mai fatto fi­no­ra con nes­sun altro part­ner com­mer­cia­le. Per quan­to con­cer­ne in par­ti­co­la­re l’o­lio di palma, l’ac­cor­do in­cen­ti­va i pro­dut­to­ri in­do­ne­sia­ni a svi­lup­pa­re mag­gior­men­te la loro pro­du­zio­ne so­ste­ni­bi­le. Sol­tan­to l’o­lio di palma pro­dot­to in ma­nie­ra so­ste­ni­bi­le e trac­cia­bi­le be­ne­fi­ce­rà dei van­tag­gi ne­go­zia­ti, ciò che per­met­te­rà alle due parti di con­tri­bui­re at­ti­va­men­te e a lungo ter­mi­ne allo svi­lup­po so­ste­ni­bi­le.

 

L’ac­cor­do di li­be­ro scam­bio tra gli Stati mem­bri del­l’AELS e l’In­do­ne­sia è stato ra­ti­fi­ca­to nel di­cem­bre 2018, al ter­mi­ne di otto anni di ne­go­zia­ti. Un co­mi­ta­to com­po­sto da or­ga­niz­za­zio­ni di si­ni­stra ed eco­lo­gi­ste ha lan­cia­to un re­fe­ren­dum con­tro que­sto ac­cor­do di li­be­ro scam­bio, il quale è riu­sci­to il 2 lu­glio 2020. I cit­ta­di­ni si pro­nun­ce­ran­no il 7 marzo 2021 sul­l’en­tra­ta in vi­go­re del­l’ac­cor­do.

 

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