Co­glia­mo l’oc­ca­sio­ne e vo­tia­mo SÌ al­l’ac­cor­do con l’In­do­ne­sia

Oggi è l’ul­ti­ma oc­ca­sio­ne per vo­ta­re per cor­ri­spon­den­za (tra­mi­te Posta B) al­l’ac­cor­do di li­be­ro scam­bio con l’In­do­ne­sia. Si trat­ta di un ac­cor­do pro­gres­si­vo, van­tag­gio­so per en­tram­bi i paesi e che lan­cia un se­gna­le forte. L’ac­cor­do non raf­for­za solo l’e­co­no­mia ma in modo par­ti­co­la­re lo svi­lup­po so­ste­ni­bi­le. Dopo anni di ne­go­zia­zio­ni la palla ora è nelle vo­stre mani: vo­ta­te SÌ al­l’ac­cor­do di li­be­ro scam­bio con l’In­do­ne­sia. Que­sta è una gran­de op­por­tu­ni­tà che non pos­sia­mo la­sciar­ci sfug­gi­re. 

Per­so­nal­men­te ho già vo­ta­to in vista di do­me­ni­ca. Al­l’ac­cor­do di li­be­ro scam­bio con l’In­do­ne­sia ho vo­ta­to un chia­ro SÌ e vor­rei in­cen­ti­var­vi a fare al­tret­tan­to. Sono con­vin­to che i ne­go­zia­to­ri non avreb­be­ro po­tu­to ne­go­zia­re me­glio. L’ac­cor­do che ab­bia­mo sul ta­vo­lo è un passo im­por­ta­te per l’e­co­no­mia e la so­ste­ni­bi­li­tà e va molto più in là di quel­lo che forse po­te­te im­ma­gi­na­re. 

Il no­stro paese vo­ca­to al­l’e­spor­ta­zio­ne ha bi­so­gno di un buon ac­ces­so al mer­ca­to in­do­ne­sia­no di do­ma­ni. Si trat­ta di fu­tu­ri posti di la­vo­ro. 

Quale na­zio­ne espor­ta­tri­ce, la Sviz­ze­ra di­pen­de da un ac­ces­so ai mer­ca­ti mon­dia­li il più li­be­ro pos­si­bi­le. Quar­to paese più po­po­lo­so al mondo, l’In­do­ne­sia è già oggi un at­to­re im­por­tan­te ma lo sarà an­co­ra di più in fu­tu­ro. L’ac­cor­do aiuta a ri­dur­re gli ele­va­ti osta­co­li al com­mer­cio esi­sten­ti e a in­ten­si­fi­ca­re la coo­pe­ra­zio­ne con il paese in­su­la­re. Que­sto offre delle pro­spet­ti­ve im­por­tan­ti alle no­stre azien­de espor­ta­tri­ci, so­prat­tut­to alle PMI, e que­sto pro­prio nel bel mezzo di un pe­rio­do eco­no­mi­ca­men­te dif­fi­ci­le. Ri­fiu­ta­re l’ac­cor­do sa­reb­be come ti­rar­si un cal­cio sulle gambe visto che gli altri paesi del­l’AELS ra­ti­fi­che­ran­no l’ac­cor­do anche senza la Sviz­ze­ra ed è solo una que­stio­ne di tempo prima che l’UE, gli USA e altri paesi ne­go­zie­ran­no si­mi­li ac­cor­di con l’In­do­ne­sia. Se la Sviz­ze­ra non sot­to­scri­ve­rà que­sto ac­cor­do, le no­stre im­pre­se avran­no un chia­ro svan­tag­gio com­pe­ti­ti­vo nei con­fron­ti dei loro con­cor­ren­ti al­l'e­ste­ro. Allo stes­so tempo, però, un ri­fiu­to in­vie­reb­be un se­gna­le ne­ga­ti­vo ai nu­me­ro­si altri part­ner com­mer­cia­li della Sviz­ze­ra con cui vor­rem­mo con­clu­de­re ac­cor­di di li­be­ro scam­bio in fu­tu­ro. Un NO mette quin­di fon­da­men­tal­men­te in di­scus­sio­ne la po­li­ti­ca eco­no­mi­ca este­ra della Sviz­ze­ra.

Solo un SÌ rap­pre­sen­ta un se­gna­le po­si­ti­vo verso la so­ste­ni­bi­li­tà. Un NO non fa­reb­be altro che raf­for­za­re lo sta­tus quo, senza ap­por­ta­re nes­sun mi­glio­ra­men­to.

L’ac­cor­do porta dei van­tag­gi non solo al­l’e­co­no­mia ma anche alla so­ste­ni­bi­li­tà. Con un SÌ in­via­mo, gra­zie ad un ca­pi­to­lo di ampia por­ta­ta vin­co­lan­te se­con­do il di­rit­to in­ter­na­zio­na­le in ma­te­ria di so­ste­ni­bi­li­tà, un im­por­tan­te se­gna­le. Per la prima volta al mondo, è stato pos­si­bi­le le­ga­re in un ac­cor­do di li­be­ro scam­bio ta­rif­fe pre­fe­ren­zia­li a spe­ci­fi­ci cri­te­ri di so­ste­ni­bi­li­tà, in par­ti­co­la­re per quan­to ri­guar­da l'o­lio di palma. Que­sto è stato vo­lu­to per anni dalle cer­chie che pro­prio oggi si op­pon­go­no al­l’ac­cor­do. Credo che que­sto com­por­ta­men­to sia pu­ra­men­te sim­bo­li­co, di­scon­nes­so dalla real­tà e non pro­pen­so alla ri­cer­ca di so­lu­zio­ni. Do­me­ni­ca non vo­tia­mo su un di­vie­to di im­por­ta­zio­ne del­l’o­lio di palma come i re­fe­ren­di­sti vo­glio­no farci cre­de­re. Con un NO le im­por­ta­zio­ni di olio di palma con­ti­nue­ran­no, sem­pli­ce­men­te senza nes­sun se­gna­le o in­cen­ti­vo verso una col­ti­va­zio­ne più so­ste­ni­bi­le. 

Solo co­lo­ro che vo­ta­no SÌ al­l’ac­cor­do lan­cia­no un chia­ro se­gna­le verso la so­ste­ni­bi­li­tà.

L’ac­cor­do con l’In­do­ne­sia mi con­vin­ce per­ché porta chia­ri van­tag­gi per l’e­co­no­mia, la po­po­la­zio­ne e l’am­bien­te. Lo vedo come una gran­de op­por­tu­ni­tà per la Sviz­ze­ra, ma anche per l’In­do­ne­sia – un paese dal­l’e­nor­me po­ten­zia­le. I re­fe­ren­di­sti non pro­pon­go­no nes­su­na al­ter­na­ti­va e ri­ma­ne­re allo sta­tus quo non aiuta nes­su­no. Anche se l’ac­cor­do non è per­fet­to, è co­mun­que un primo passo nella giu­sta di­re­zio­ne e getta le basi che pos­so­no poi es­se­re nuo­va­men­te svi­lup­pa­te e mi­glio­ra­te. È per que­sto che l’ac­cor­do me­ri­ta tutto il no­stro so­ste­gno. Ma tutti que­sti ar­go­men­ti non ser­vo­no a nulla se alla fine man­ca­no i voti. Per que­sto mo­ti­vo mi ri­vol­go a voi: se­gui­te le rac­co­man­da­zio­ni del Con­si­glio fe­de­ra­le, del Par­la­men­to e di un'al­lean­za ec­ce­zio­nal­men­te ampia a fa­vo­re del­l’ac­cor­do. Vo­ta­te SÌ al­l'ac­cor­do con l'In­do­ne­sia il 7 marzo!