# 8 / 2016
26.07.2016

Sì a una gestione efficiente delle risorse, no all’iniziativa «Economia verde»

Un’economia futura che utilizza in modo efficiente le risorse

Utilizzo degli strumenti esistenti

Il mondo economico intende continuare a perseguire l’obiettivo di un’economia sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale. L’elevata tutela dell’ambiente deve essere mantenuta ed eventuali falle devono essere colmate attraverso misure adeguate. L’attuale base costituzionale permette già di adottare misure concrete volte al raggiungimento di un’economia verde attraverso leggi o ordinanze (pag.1645). Non è quindi necessario apportare modifiche alla Costituzione. La Confederazione dispone già di strumenti adeguati che, in caso di necessità, possono essere adeguati o rivisti. La modifica dell’ ordinanza sui rifiuti (OPSR) è entrata in vigore a gennaio 2016 e svariate ordinanze in ambito ambientale vengono costantemente adeguate. La revisione della legge sul CO2 sarà lanciata entro la fine dell’anno. In questo contesto, economiesuisse sostiene l’ambizioso obiettivo di politica climatica di una riduzione delle emissioni di nazionali di CO2 del 50% entro il 2030 (rispetto al 1990). Tuttavia, l’organizzazione propone di sostituire gli obiettivi definiti (a livello nazionale e all’estero) con un approccio flessibile.

Contesto favorevole all’innovazione

Per affrontare le sfide attuali e future che si presenteranno lungo il percorso verso un’economia più sostenibile le aziende devono essere pronte ad adeguarsi in modo flessibile ai mutamenti. Questo è possibile grazie a condizioni quadro che favoriscono l’innovazione e l’iniziativa aziendale. Il successo del sistema svizzero dimostra che l’industria attraverso la propria responsabilità, gli incentivi economici e la collaborazione internazionale può contribuire in modo significativo alla tutela dell’ambiente a livello locale e globale. Inoltre, è necessario sfruttare le possibilità offerte dalla digitalizzazione, dalla sharing economy e dal patrimonio di conoscenze nel settore della tecnologia ambientale e farle conoscere in tutto il mondo attraverso il commercio internazionale. L’economia sviluppa costantemente nuove soluzioni per quanto riguarda l’edilizia innovativa, la produzione industriale, la mobilità, la produzione di energia o la tutela dell’ambiente e del clima.

Maggiore efficacia dei risultati grazie alla tecnologia di punta

La Svizzera, grazie al suo ruolo di fornitore globale di innovazione e tecnologia di punta, è molto influente a livello internazionale. Il caso di ABB è esemplare: semplicemente attraverso l’impiego delle tecnologie di ABB volte ad aumentare l’efficienza nel settore dei motori elettrici, in tutto il mondo ogni anno è possibile risparmiare la quantità di energia consumata da 40 milioni di famiglie europee. Le nostre imprese, tuttavia, esportano anche elevati standard ambientali e sociali nei centri di produzione esteri, contribuendo a una crescita sana e sostenibile di questi territori. 

Armonizzazione internazionale e nessuna discriminazione

Le aziende svizzere non devono essere discriminate in modo sconsiderato dai mercati europei e internazionali. È per questo, dunque, che eventuali normative nazionali riguardanti i prodotti e i processi di produzione, come i divieti sulle sostanze e gli standard minimi, devono essere obbligatoriamente concordati a livello internazionale, per non mettere a rischio la libera circolazione delle merci. La Svizzera non può isolarsi dal commercio internazionale. È necessario favorire l’armonizzazione con la tabella di marcia dell’UE per un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse e con la strategia dell’OCSE. 

Condizioni uguali e nessuna distorsione dei mercati

Tutti hanno a cuore il benessere dell’ambiente. Piuttosto che limitare l’economia attraverso normative e vincoli soffocanti e discutibili, è meglio lasciare alle aziende innovative lo spazio di cui hanno bisogno, in modo che con le loro tecnologie efficienti possano contribuire a migliorare e far risparmiare l’intero pianeta. Per permettere tutto questo non serve imporre vincoli severi, ma sono sufficienti degli incentivi economici. Le sovvenzioni da parte dello Stato a favore di singole aziende o tecnologie portano sempre a una distorsione dei mercati e creano disuguaglianze nel trattamento, provocando quindi più danni che benefici.

Gestione professionale dei rifiuti

Il livello di benessere elevato ha fatto aumentare i consumi e di conseguenza anche la quantità di rifiuti urbani. A livello internazionale la Svizzera svolge un ruolo pionieristico per quanto riguarda il trattamento dei rifiuti. Circa la metà di tutti i rifiuti urbani prodotti annualmente passa attraverso i sistemi di riciclaggio permettendo il riutilizzo delle materie prime. Il resto viene trattato termicamente in impianti di incenerimento. Il calore risultante viene utilizzato in Svizzera per produrre energia. Facendo un confronto con l’UE dove in media oltre il 30 percento di tutti i rifiuti urbani non trattati viene ancora smaltito nelle discariche, in alcuni Paesi questa percentuale raggiunge addirittura l’80%, mentre in Svizzera è praticamente pari a zero. In Svizzera i rifiuti urbani che vengono riciclati o compostati superano il 50%, mentre la media dell’UE si attesta al 40%. La quantità elevata di rifiuti lordi prodotti in Svizzera dipende, oltre che dall’elevato livello di benessere, anche da alcuni vincoli normativi nazionali riguardanti salute, igiene e sicurezza (promossi ad esempio delle leggi sulla tutela dei consumatori).

Per decenni i fanghi di depurazione sono stati utilizzati come preziosi fertilizzanti nell’agricoltura ed erano un esempio sensato di chiusura del ciclo dei materiali. Con la crisi della BSE del 2006 questa pratica è stata vietata perché queste sostanze possono contenere potenziali agenti patogeni. Da quel momento i fanghi di depurazione vengono smaltiti negli inceneritori e questo ovviamente si ripercuote sulle statistiche relative ai rifiuti.

Nonostante il suo ruolo pionieristico la Svizzera continua a progredire. Il primo gennaio 2016 è entrata in vigore l’Ordinanza sulla prevenzione e lo smaltimento dei rifiuti (OPSR). Tra i suoi obiettivi vi è anche quello di sviluppare ulteriormente la gestione dei rifiuti per arrivare a un’economia a ciclo chiuso. Inoltre, nell’ambito del dialogo sui rifiuti, economiesuisse, in collaborazione con diversi stakeholder, sta verificando la possibilità di adottare altre misure volte a ottimizzare la gestione dei rifiuti e delle risorse fino al 2030.

Grafico 3

La Svizzera è un modello esemplare per quanto riguarda il riciclaggio. Essa utilizza i rifiuti per produrre energia o estrarre e riutilizzare le materie prime.

Riciclaggio in Svizzera

Fonte: 2015 © DFAE, Presenza Svizzera / Fonti (2014): Ufficio federale di statistica (UST), Swiss Recycling: https://www.eda.admin.ch/content/dam/PRS-Web/bilder/infografiken/de/7.2.7_DE.jpg