Le im­pre­se con­ti­nue­ran­no a fis­sa­re li­be­ra­men­te i ter­mi­ni di pre­scri­zio­ne

Il ter­mi­ne di pre­scri­zio­ne per i con­trat­ti di com­pra­ven­di­ta e i con­trat­ti d’ap­pal­to sarà por­ta­to a due anni. Que­sta mo­di­fi­ca con­cer­ne tut­ta­via solo i con­trat­ti con­clu­si con i con­su­ma­to­ri, ciò che eco­no­mie­suis­se sa­lu­ta. In que­sto modo, si pre­ser­va la li­ber­tà con­trat­tua­le per i con­trat­ti sti­pu­la­ti tra le im­pre­se, ciò che evita un de­te­rio­ra­men­to della com­pe­ti­ti­vi­tà del­l’in­du­stria d’e­spor­ta­zio­ne. Con­si­de­ra­to l’at­tua­le de­li­ca­to con­te­sto eco­no­mi­co, ciò è fon­da­men­ta­le per le azien­de espor­ta­tri­ci.
Lu­ne­dì il Con­si­glio degli Stati ha eli­mi­na­to l’ul­ti­ma di­ver­gen­za con­cer­nen­te la re­vi­sio­ne par­zia­le del ter­mi­ne di pre­scri­zio­ne per i con­trat­ti di com­pra­ven­di­ta e d’ap­pal­to. No­no­stan­te una vi­va­ce op­po­si­zio­ne da parte di cer­chie pro­te­zio­ni­sti­che, la Ca­me­ra alta ha se­gui­to il Con­si­glio na­zio­na­le su una que­stio­ne es­sen­zia­le: i con­trat­ti sti­pu­la­ti tra im­pre­se non sono in­te­res­sa­ti dalla re­vi­sio­ne del ter­mi­ne di pre­scri­zio­ne. At­tual­men­te, il ter­mi­ne di pre­scri­zio­ne per di­fet­ti nella ven­di­ta di beni im­mo­bi­lia­ri è di cin­que anni. Per le cose mo­bi­li, il ter­mi­ne di pre­scri­zio­ne è ob­bli­ga­to­ria­men­te di due anni e per un bene d’oc­ca­sio­ne di un anno.

Il Par­la­men­to ha giu­sta­men­te scel­to di sal­va­guar­da­re la li­ber­tà con­trat­tua­le delle im­pre­se. Te­nu­to conto del dif­fi­ci­le clima eco­no­mi­co, le im­pre­se el­ve­ti­che hanno bi­so­gno di buone con­di­zio­ni qua­dro. Que­ste ul­ti­me com­pren­do­no la pos­si­bi­li­tà per le parti di fis­sa­re un ter­mi­ne di pre­scri­zio­ne in­fe­rio­re a due anni per i con­trat­ti bu­si­ness-to-bu­si­ness se lo de­si­de­ra­no. Una re­go­la­men­ta­zio­ne di­ver­sa sa­reb­be stata di una se­ve­ri­tà senza pa­ra­go­ni a li­vel­lo mon­dia­le e avreb­be in­de­bo­li­to le im­pre­se, in par­ti­co­la­re in oc­ca­sio­ne di ne­go­zia­ti in­ter­na­zio­na­li. Una si­mi­le mi­su­ra avreb­be co­sti­tui­to un osta­co­lo per l’in­du­stria espor­ta­tri­ce sviz­ze­ra, pro­prio quan­do essa è già alle prese con il fran­co forte.

La re­vi­sio­ne par­zia­le si basa su un’i­ni­zia­ti­va par­la­men­ta­re della con­si­glie­ra na­zio­na­le so­cia­li­sta Su­san­ne Leu­te­neg­ger Obe­rhol­zer che chie­de­va un raf­for­za­men­to della pro­te­zio­ne dei con­su­ma­to­ri gra­zie al pro­lun­ga­men­to del ter­mi­ne di pre­scri­zio­ne fis­sa­to al­l’art. 210 CO. Il pro­get­to adot­ta­to ri­spon­de alla do­man­da for­mu­la­ta.