Zertrümmertes Sparschwein Hammer liegt daneben

La Si­ni­stra in­ten­de tas­sa­re i ri­spar­mi delle azien­de

Il PS, i Verdi e i sin­da­ca­ti hanno lan­cia­to un re­fe­ren­dum con­tro la sop­pres­sio­ne della tassa di bollo. La Si­ni­stra in­si­ste per man­te­ne­re una tassa di­scu­ti­bi­le sui fondi pro­pri, che non sono nien­t’al­tro che il ri­spar­mio delle azien­de. Que­ste ri­ser­ve sono spes­so uti­liz­za­te in caso di crisi, e in se­gui­to de­vo­no es­se­re ri­co­sti­tui­te. La tassa di bollo è un pre­lie­vo che pe­na­liz­za le azien­de per que­sto do­vreb­be es­se­re abo­li­ta.

Im­ma­gi­na­te di ver­sa­re una parte dei vo­stri red­di­ti, già im­po­sti, sul vo­stro conto di ri­spar­mio e che do­ve­te pa­ga­re una tassa del­l’1% allo Stato. Non vi sem­bra as­sur­do? Que­sto è esat­ta­men­te quel­lo che suc­ce­de oggi, quan­do delle azien­de au­men­ta­no i loro fondi pro­pri, in altre pa­ro­le i loro ri­spar­mi. Il Con­si­glio fe­de­ra­le e il Par­la­men­to hanno in­fi­ne de­ci­so di abo­li­re que­sta tassa – osti­le agli in­ve­sti­men­ti – sulle so­cie­tà. Il PS, i Verdi e i sin­da­ca­ti vi si sono op­po­sti, poi­ché in­ten­do­no con­ti­nua­re a tas­sa­re l’e­mis­sio­ne di fondi pro­pri.

LE TASSE DI BOLLO RI­GUAR­DA­NO TUTTE LE azien­de, SO­PRAT­TUT­TO LE PMI

Tutte le azien­de, pic­co­le e gran­di, sono as­sog­get­ta­te a que­sta tassa in ma­nie­ra pro­por­zio­na­le. Fino alla so­glia di 1 mi­lio­ne di fran­chi sviz­ze­ri non de­vo­no pa­ga­re al­cu­na tassa di bollo, poi­ché que­sta so­glia è cal­co­la­ta sul­l’in­sie­me del ciclo di vita di un’a­zien­da. L'e­spe­rien­za mo­stra che que­sta so­glia viene ra­pi­da­men­te su­pe­ra­ta non ap­pe­na le azien­de com­mer­cia­li, ma­ni­fat­tu­rie­re o di ser­vi­zi rag­giun­go­no una certa di­men­sio­ne. Da al­lo­ra in poi, la tassa si ap­pli­ca su ogni au­men­to di fondi pro­pri, già a par­ti­re dal primo fran­co. Come di­mo­stra­no le cifre del­l’Am­mi­ni­stra­zio­ne fe­de­ra­le delle con­tri­bu­zio­ni, quasi la metà delle azien­de che pa­ga­no una tassa di bollo hanno emes­so dei fondi pro­pri per meno di un mi­lio­ne di fran­chi.

PE­NA­LIZ­ZA­RE GLI AIUTI PRI­VA­TI DOPO LA CRISI

Le azien­de col­pi­te dalla crisi sa­reb­be­ro par­ti­co­lar­men­te pe­na­liz­za­te da un fal­li­men­to della ri­for­ma. Esse at­tin­go­no spes­so alle loro ri­ser­ve dopo aver su­bi­to delle per­di­te. Esse con­ta­no oggi sugli in­ve­sti­men­ti pri­va­ti per iniet­ta­re nuovi fondi. Gli ap­por­ti di in­ve­sti­to­ri pri­va­ti sono una buona so­lu­zio­ne dal punto di vista dello Stato e dei con­tri­buen­ti. Con­tra­ria­men­te agli aiuti pub­bli­ci, il fi­nan­zia­men­to pri­va­to non pesa sulle fi­nan­ze pub­bli­che e non con­tri­bui­sce alla co­sti­tu­zio­ne di de­bi­ti pub­bli­ci. Sono i pri­va­ti a ga­ran­ti­re il fi­nan­zia­men­to e as­su­mer­ne i ri­schi. Lo Stato non do­vreb­be gra­va­re il fi­nan­zia­men­to pri­va­to tas­san­do­lo.

In una presa di po­si­zio­ne del no­vem­bre 2020, il Con­si­glio fe­de­ra­le ha so­ste­nu­to l’a­bo­li­zio­ne delle tasse di bollo anche per­ché essa con­tri­bui­sce a su­pe­ra­re le con­se­guen­ze eco­no­mi­che della pan­de­mia di co­ro­na­vi­rus.

UNA TASSA SULLE START UP OSTI­LE AL­L’IN­NO­VA­ZIO­NE

Le start up che non ri­ce­vo­no quasi mai pre­sti­ti ban­ca­ri, ma sono as­so­lu­ta­men­te di­pen­den­ti dai fondi pro­pri per la loro cre­sci­ta, sono par­ti­co­lar­men­te gra­va­te dalla tassa di bollo. So­prat­tut­to per i pro­get­ti di in­no­va­zio­ne ad alta in­ten­si­tà di ri­cer­ca, la so­glia di un mi­lio­ne viene ra­pi­da­men­te su­pe­ra­ta. Le start up de­vo­no pa­ga­re delle im­po­ste in an­ti­ci­po, per­fi­no prima di aver rea­liz­za­to anche un solo fran­co di utile.

UN’IM­PO­STA CHE NUOCE ALLA PIAZ­ZA ECO­NO­MI­CA

Per in­ve­sti­re, bi­so­gna pos­se­de­re dei fondi pro­pri, ciò è ri­chie­sto anche dalla legge. Un’a­zien­da che non di­spo­ne di fondi pro­pri suf­fi­cien­ti è con­si­de­ra­ta come so­vrain­de­bi­ta­ta e deve de­po­si­ta­re il bi­lan­cio. Ciò si ap­pli­ca anche ai pri­va­ti che ac­qui­sta­no una casa: for­ni­re dei fondi pro­pri è ob­bli­ga­to­rio. Il fatto che la co­sti­tu­zio­ne di fondi pro­pri sia pe­na­liz­za­ta fi­scal­men­te è as­sur­do. Que­sta im­po­sta è dan­no­sa per l’e­co­no­mia e non ha nulla a che ve­de­re con la giu­sti­zia fi­sca­le. Non ver­reb­be in mente a nes­su­no di tas­sa­re i ver­sa­men­ti dei cit­ta­di­ni sul loro conto di ri­spar­mio.