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Il commercio estero della Svizzera ha il vento in poppa

Le cifre dell’Amministrazione federale delle dogane a fine giugno 2014 sono positive: il commercio estero della Svizzera nel primo semestre è aumentato sia per quanto concerne le esportazioni, sia le importazioni. La bilancia commerciale presenta un’eccedenza record di 13,8 miliardi di franchi. Si tratta di 1,8 miliardi in più rispetto al primo semestre del 2013. Le esportazioni verso l’UE evolvono in maniera rallegrante.

​Durante i primi sei mesi del 2014, le esportazioni dell’economia svizzera hanno registrato un aumento del 2,7% a 102 miliardi di franchi, mentre le importazioni sono progredite dell’1% a 89 miliardi di franchi.

Sette dei dieci principali settori d’esportazione hanno registrato un aumento. Ha conosciuta la progressione maggiore il ramo della gioielleria e bigiotteria (+9,9%) il cui fatturato aumentato è da ricondurre principalmente a fattori di prezzo. L’industria chimica e farmaceutica, che denota la cifra d’affari più elevata, ha registrato un aumento del 4,4%. Essa è seguita dall’industria delle materie plastiche (+4,2%) e dall’industria orologiera (+3%). Seguono l’industria delle macchine e dell’elettronica, le cui esportazioni sono aumentate dell’1,1% e l’industria agroalimentare, delle bevande alcoliche e del tabacco (+0,1%). La crescita osservata nei due terzi dei settori d’esportazione è globalmente rallegrante, tanto più che la Svizzera guadagna un franco su due grazie alle esportazioni.

Se si esaminano i mercati d’esportazione, si costata che progrediscono le esportazioni a destinazione dell’America del Nord e dell’Europa. Le forniture verso gli Stati Uniti (+5,3%) e il Regno Unito (+19,4%) hanno perfino raggiunto un livello da primato nel corso del primo semestre 2014. Anche le esportazioni destinate all’UE sono dinamiche (+3,2% o + 1,8 miliardi di franchi). Il loro aumento rispetto al 2013 equivale al volume del totale delle esportazioni, in termini assoluti, verso il Brasile e l’India. Quattro paesi sostengono la crescita dei volumi verso l’UE: l’Irlanda (+36%), il Belgio (+8%), la Spagna (+6%) e la Francia (+4%). Grazie all’eccellente integrazione dell’economia svizzera nel mercato interno dell’UE, il nostro paese ha approfittato della ripresa dei mercati europei.

In Asia, la Cina registra la crescita maggiore (+13%), seguita da Hong Kong, dal Giappone (+8% ognuno) e anche dagli Emirati arabi uniti (+7%). Nei prossimi anni, l’Asia guadagnerà peso in maniera strutturale. Pertanto, un’integrazione ottimale nelle reti di creazione di valore mondiali è di primaria importanza per il successo dell’economia svizzera.