Abstimmung

Di­sper­sio­ne degli in­se­dia­men­ti: di­vie­ti ri­gi­di im­pe­di­reb­be­ro uno svi­lup­po ra­gio­ne­vo­le

Con 135 voti con­tro 33, il Con­si­glio na­zio­na­le ha re­spin­to l’i­ni­zia­ti­va con­tro la di­sper­sio­ne degli in­se­dia­men­ti. eco­no­mie­suis­se si ral­le­gra di que­sta de­ci­sio­ne, anche se l’as­so­cia­zio­ne man­tel­lo del­l’e­co­no­mia at­tri­bui­sce una gran­de im­por­tan­za ad una ge­stio­ne pru­den­te dei ter­re­ni edi­fi­ca­bi­li an­co­ra di­spo­ni­bi­li. Un di­vie­to ri­gi­do di de­li­mi­ta­re delle nuove zone edi­fi­ca­bi­li è però l’ap­proc­cio sba­glia­to e pe­na­liz­ze­reb­be quei co­mu­ni che fi­no­ra si sono sem­pre com­por­ta­ti in modo pru­den­te. Abo­li­re delle pre­scri­zio­ni con lo scopo di raf­for­za­re gli in­cen­ti­vi a fa­vo­re di un’ur­ba­niz­za­zio­ne verso l’in­ter­no sa­reb­be più ef­fi­ca­ce.

Ormai è certo: oltre al Con­si­glio fe­de­ra­le, anche le due Ca­me­re del Par­la­men­to re­spin­go­no l’i­ni­zia­ti­va con­tro la di­sper­sio­ne degli in­se­dia­men­ti. Il pro­get­to ra­di­ca­le dei Gio­va­ni Verdi in­ten­de ren­de­re, per così dire, im­pos­si­bi­le la crea­zio­ne di nuove zone edi­fi­ca­bi­li e pri­ve­reb­be per­ciò la Sviz­ze­ra di quasi tutti i mar­gi­ni di ma­no­vra per il suo svi­lup­po. In caso di ac­cet­ta­zio­ne, di­ven­te­reb­be pra­ti­ca­men­te im­pos­si­bi­le sod­di­sfa­re i bi­so­gni delle ge­ne­ra­zio­ni fu­tu­re in ter­mi­ni di in­fra­strut­tu­re e di spazi abi­ta­ti­vi e la­vo­ra­ti­vi. eco­no­mie­suis­se si im­pe­gna anche a fa­vo­re di una ge­stio­ne so­ste­ni­bi­le del ter­ri­to­rio, una ri­sor­sa li­mi­ta­ta, ma au­spi­ca so­lu­zio­ni più fles­si­bi­li.

La re­vi­sio­ne della legge sulla pia­ni­fi­ca­zio­ne del ter­ri­to­rio (LPT I) ha ri­por­ta­to or­di­ne nelle pra­ti­che di al­cu­ne re­gio­ni che clas­si­fi­ca­va­no molti ter­re­ni in zone edi­fi­ca­bi­li. Inol­tre si può già pre­ve­de­re che la LPT II ina­spri­rà, a par­ti­re dal 2019, le di­spo­si­zio­ni re­la­ti­ve alla co­stru­zio­ne al di fuori delle zone edi­fi­ca­bi­li. Per que­sto mo­ti­vo l’i­ni­zia­ti­va si fo­ca­liz­za sul punto sba­glia­to.

Pro­muo­ve­re lo svi­lup­po verso l’in­ter­no

Per pro­muo­ve­re la den­si­fi­ca­zio­ne, sa­reb­be molto più utile al­len­ta­re le norme di co­stru­zio­ne degli in­se­dia­men­ti esi­sten­ti. Al gior­no d’og­gi è molto meno com­pli­ca­to co­strui­re case uni­fa­mi­lia­ri in pros­si­mi­tà di un paese piut­to­sto che crea­re delle abi­ta­zio­ni e dei lo­ca­li com­mer­cia­li nei cen­tri ur­ba­ni – anche se que­sti ul­ti­mi hanno sem­pre un gran po­ten­zia­le e so­prat­tut­to la do­man­da di ap­par­ta­men­ti è alta. È dun­que ur­gen­te cor­reg­ge­re que­sti in­cen­ti­vi inop­por­tu­ni, ri­pen­san­do in pro­fon­di­tà dei re­go­la­men­ti che di­ven­ta­no sem­pre più ri­gi­di. La ra­di­ca­le ini­zia­ti­va con­tro la di­sper­sio­ne degli in­se­dia­men­ti è da re­spin­ge­re in modo netto.