„Pro­get­to ter­ri­to­ria­le Sviz­ze­ra“: una re­go­la­men­ta­zio­ne ec­ces­si­va

Il “Pro­get­to ter­ri­to­ria­le Sviz­ze­ra” è stato adot­ta­to dalla Con­fe­de­ra­zio­ne, dai can­to­ni e dai co­mu­ni. Esso non è tut­ta­via stato og­get­to di una pro­ce­du­ra le­gi­sla­ti­va de­mo­cra­ti­ca e deve dun­que ri­ma­ne­re non vin­co­lan­te. Ogni altra de­ci­sio­ne sa­reb­be inac­cet­ta­bi­le in virtù dei prin­ci­pi dello Stato di di­rit­to. Già dal­l’i­ni­zio eco­no­mie­suis­se ha espres­so al­cu­ne ri­ser­ve su que­sto pro­get­to che in­ten­de man­te­ne­re.
​eco­no­mie­suis­se è del­l’o­pi­nio­ne che il “Pro­get­to ter­ri­to­ria­le Sviz­ze­ra” adot­ta­to lo scor­so 24 ot­to­bre dal Con­si­glio fe­de­ra­le, possa ser­vi­re tut­t’al più quale aiuto de­ci­sio­na­le per il fu­tu­ro svi­lup­po ter­ri­to­ria­le. Esso non deve in nes­sun caso avere un ca­rat­te­re vin­co­lan­te. Nel suo co­mu­ni­ca­to stam­pa re­la­ti­vo al­l’a­do­zio­ne del pro­get­to, il go­ver­no in­ca­ri­ca i ser­vi­zi della Con­fe­de­ra­zio­ne di coor­di­na­re le loro stra­te­gie, pro­get­ti e piani set­to­ria­li con il “Pro­get­to ter­ri­to­ria­le Sviz­ze­ra”. Esso sug­ge­ri­sce per­tan­to un’ap­pli­ca­zio­ne vin­co­lan­te del pro­get­to per gli or­ga­ni in­te­res­sa­ti. Que­sto si­gni­fi­ca dun­que le­gi­fe­ra­re at­tra­ver­so la porta di ser­vi­zio, senza pas­sa­re dalle pro­ce­du­re usua­li, che con­fe­ri­sco­no la loro le­git­ti­mi­tà de­mo­cra­ti­ca a testi di que­sta im­por­tan­za. Que­sto modo di pro­ce­de­re è inac­cet­ta­bi­le in uno Stato di di­rit­to. eco­no­mie­suis­se aveva del resto già sol­le­va­to que­sto ti­mo­re du­ran­te la con­sul­ta­zio­ne.

eco­no­mie­suis­se con­di­vi­de sen­z’al­tro l’e­si­sten­za di un’i­ni­zia­ti­va da parte dei tre li­vel­li dello Stato, come il “Pro­get­to ter­ri­to­ria­le Sviz­ze­ra” ten­den­te ad ela­bo­ra­re una po­si­zio­ne co­mu­ne in ma­te­ria di svi­lup­po del ter­ri­to­rio. Un piano di­ret­ti­vo coor­di­na­to, che su­pe­ri le fron­tie­re po­li­ti­che e am­mi­ni­stra­ti­ve, può so­ste­ne­re giu­di­zio­sa­men­te la Con­fe­de­ra­zio­ne, i can­to­ni e i co­mu­ni nella loro azio­ne. La sua ap­pli­ca­zio­ne deve tut­ta­via ri­ma­ne­re espres­sa­men­te fa­col­ta­ti­va. La prima ver­sio­ne del pro­get­to aveva sol­le­va­to nu­me­ro­se cri­ti­che, per­tan­to eco­no­mie­suis­se ap­pro­va la sua re­vi­sio­ne e sem­pli­fi­ca­zio­ne. Cio­no­no­stan­te, la ver­sio­ne at­tua­le con­tie­ne an­co­ra al­cu­ne di­spo­si­zio­ni che li­mi­ta­no la li­ber­tà della pro­prie­tà, pro­tet­ta dalla Co­sti­tu­zio­ne.