Drapeau américain et paire de gants de boxe suspendus devant

News-Tic­ker: dazi ame­ri­ca­ni su ac­cia­io e al­lu­mi­nio

Dal 23 marzo 2018, i dazi sta­tu­ni­ten­si sul­l'ac­cia­io e sul­l'al­lu­mi­nio sono di­ve­nu­ti real­tà. Ciò po­treb­be avere con­se­guen­ze anche per le espor­ta­zio­ni, le im­pre­se e gli in­ve­sti­men­ti di­ret­ti della Sviz­ze­ra. In che modo? Ve lo mo­stria­mo qui. In­for­mia­mo re­go­lar­men­te sugli svi­lup­pi in corso e sulle loro con­se­guen­ze eco­no­mi­che per la Sviz­ze­ra.

Ag­gior­na­men­to 22 ot­to­bre: il Ca­na­da in­tro­du­ce dazi prov­vi­so­ri sul­l'ac­ciao 

A par­ti­re dal 25 ot­to­bre, il Ca­na­da per­ce­pi­rà an­ch’es­so un dazio prov­vi­so­rio su ta­lu­ni pro­dot­ti in ac­cia­io im­por­ta­ti. Le au­to­ri­tà ca­na­de­si in­ten­do­no così at­te­nua­re l’im­pat­to dei dazi ame­ri­ca­ni sul­l’ac­cia­io. Que­sti sono ap­pli­ca­ti a sette grup­pi di pro­dot­ti pro­ve­nien­ti da tutti i paesi in­du­stria­liz­za­ti, ad ec­ce­zio­ne degli Stati Uniti, di Israe­le, del Cile non­ché (in parte) del Mes­si­co. Una volta che i con­tin­gen­ti in­tro­dot­ti sa­ran­no esau­ri­ti, sarà ap­pli­ca­to un dazio del 25%. Come era il caso per le mi­su­re del­l’UE, que­sta mi­su­ra prov­vi­so­ria è dap­pri­ma in­tro­dot­ta per 200 gior­ni. Pa­ral­le­la­men­te, il Ca­na­dian In­ter­na­tio­nal Trade Tri­bu­nal con­dur­rà delle in­da­gi­ni. Le espor­ta­zio­ni di ac­cia­io sviz­ze­ro a de­sti­na­zio­ne del Ca­na­da sono po­ten­zial­men­te in­te­res­sa­te da que­ste mi­su­re. Tut­ta­via, la quota delle espor­ta­zio­ni di­ret­ta­men­te mi­nac­cia­te resta de­bo­le. Nel 2017, essa rap­pre­sen­ta­va lo 0,03% del to­ta­le delle espor­ta­zio­ni verso il Ca­na­da e un vo­lu­me di circa 3,5 mi­lio­ni di fran­chi.

No­ti­fi­ca del­l'OMC da parte del Ca­na­da

 Que­stio­na­ri per le in­ve­sti­ga­zio­ni re­la­ti­ve alle mi­su­re (ter­mi­ne: 31 ot­to­bre 2018)

 

Con­flit­to com­mer­cia­le in­ter­na­zio­na­le - Mi­su­re in­tro­dot­te e an­nun­cia­te

Stati Uniti

  • 1. ot­to­bre: In­tro­dot­to – USA, Ca­na­da e Mes­si­co con­clu­do­no un nuovo ac­cor­do di li­be­ro scam­bio,  l’U­ni­ted Sta­tes Me­xi­co Ca­na­da Agree­ment (USMCA)
  • 24 set­tem­bre: In­tro­dot­to –  Dazi del 10%, in se­gui­to del 25% a par­ti­re dal 2019, sui beni di con­su­mo ci­ne­si per un va­lo­re di 200 mi­liar­di USD
  • 23 ago­sto: In­tro­dot­to – Dazi del 25% su 279 pro­dot­ti ci­ne­si (elet­tro­ni­ca, tra­spor­ti, chi­mi­ca, ecc.) per un vo­lu­me di 16 mi­liar­di USD
  • 10 ago­sto: In­tro­dot­to – Rad­dop­pio dei dazi sulle im­por­ta­zio­ni di ac­cia­io e al­lu­mi­nio pro­ve­nien­ti dalla Tur­chia
  • 2 ago­sto: An­nun­cia­to – Au­men­to dal 10% al 25% dei dazi pre­vi­sti sulle espor­ta­zio­ni ci­ne­si per un va­lo­re di 200 mi­liar­di USD
  • 17 lu­glio: In­tro­dot­to – Ri­cor­so pres­so l’OMC re­la­ti­vo alle con­tro­mi­su­re CN, UE, CAN, MEX, TUR
  • 11 lu­glio: An­nun­cia­to – Dazio del 10% sui pro­dot­ti ci­ne­si (so­stan­ze chi­mi­che, tes­si­li, ecc.) per un vo­lu­me di 200 mi­liar­di USD
  • 6 lu­glio : In­tro­dot­to – Dazio del 25% su 818 pro­dot­ti ci­ne­si (au­to­mo­bi­le, elet­tro­ni­ca e avia­zio­ne) per un vo­lu­me di 34 mi­liar­di USD
  • 22 giu­gno: An­nun­cia­to – Dazio del 20% sulle au­to­mo­bi­li im­por­ta­te dal­l’UE
  • 15 giu­gno: An­nun­cia­to – Dazio del 25% su 1102 pro­dot­ti ci­ne­si (te­le­co­mu­ni­ca­zio­ni, ae­ro­nau­ti­ca e in­du­stria delle mac­chi­ne) per un va­lo­re di 50 mi­liar­di USD
  • 3 apri­le: An­nun­cia­to – Dazio del 25% sui pro­dot­ti ci­ne­si pro­mos­si nel­l’am­bi­to di «Made in China 2025» per un vo­lu­me di 50 mi­liar­di USD
  • 23 marzo: In­tro­dot­to – Dazio del 25% sul­l’ac­cia­io, del 10% sul­l’al­lu­mi­nio

 

Unio­ne eu­ro­pea:

  • 19 lu­glio: An­nun­cia­to – L’UE pre­pa­ra delle mi­su­re di ri­tor­sio­ne per il car­bo­ne ame­ri­ca­no, ma anche per pro­dot­ti chi­mi­ci e far­ma­ceu­ti­ci
  • 18 lu­glio: In­tro­dot­to – Con­tin­gen­ti ta­riff­fa­ri per 200 gior­ni per le im­por­ta­zio­ni di ac­cia­io, dazi del 25% in caso di su­pe­ra­men­to
  • 22 giu­gno: In­tro­dot­to – Dazi sulle im­por­ta­zio­ni di pro­dot­ti ame­ri­ca­ni (ac­cia­io, al­lu­mi­nio ma anche whi­sky, jeans e mo­to­ci­cli) per un vo­lu­me di 2,8 mi­liar­di EUR
  • 1. giu­gno: In­tro­dot­to – Ri­cor­so pres­so l’OMC con­tro i dazi sul­l’ac­cia­io e l’al­lu­mi­nio

 

Cina

  • 24 set­tem­bre: In­tro­dot­to – Nuovi dazi do­ga­na­li, tra il 5% e il 10%, sui pro­dot­ti ame­ri­ca­ni per un va­lo­re di 60 mi­liar­di USD, in rea­zio­ne alla de­ci­sio­ne degli Stati Uniti di ap­pli­ca­re una tassa del 10% (per ini­zia­re) sui beni di con­su­mo ci­ne­si per un va­lo­re di 200 mi­liar­di USD
  • 7 ago­sto: An­nun­cia­to – In­tro­dur­re, il 23 ago­sto, un dazio del 25% sui pro­dot­ti ame­ri­ca­ni per un vo­lu­me di 16 mi­liar­di USD
  • 6 ago­sto: An­nun­cia­to – Au­men­ta­re il dazio al 25% sui pro­dot­ti ame­ri­ca­ni per un vo­lu­me di 60 mi­liar­di USD
  • 4 apri­le: An­nun­cia­to – Dazi del 25% sui pro­dot­ti ame­ri­ca­ni, come la carne di manzo, le au­to­mo­bi­li e i pro­dot­ti chi­mi­ci, per un vo­lu­me di 50 mi­liar­di USD
  • 2 apri­le: In­tro­dot­to – Dazi dal 15% al 25% su 128 pro­dot­ti ame­ri­ca­ni, quali la soja e gli aerei, per un vo­lu­me di 3 mi­liar­di USD

 

Sviz­ze­ra

  • 10 lu­glio: In­tro­dot­to – Ri­cor­so pres­so l’OMC con­tro i dazi sul­l’ac­cia­io e l’al­lu­mi­nio

 

Altri paesi:

  • Tur­chia, 17 ot­to­bre: In­tro­dot­to – Con­tin­gen­ti ta­rif­fa­ri per 200 gior­ni sulle im­por­ta­zio­ni di ac­cia­io e al­lu­mi­nio, dazi del 25% in caso di su­pe­ra­men­to
  • Tur­chia, 15 ago­sto: In­tro­dot­to – Rad­dop­pio dei dazi sulle im­por­ta­zio­ni di una ven­ti­na di pro­dot­ti ame­ri­ca­ni, tra cui be­van­de al­coo­li­che, au­to­mo­bi­li, ta­bac­co, pro­dot­ti co­sme­ti­ci, riso, car­bo­ne

 

Ag­gior­na­men­to 16 ot­to­bre: la Tur­chia in­tro­du­ce dei dazi prov­vi­so­ri sui pro­dot­ti in ac­cia­io

A par­ti­re dal 17 ot­to­bre, la Tur­chia in­tro­dur­rà a pro­pria volta dei dazi do­ga­na­li prov­vi­so­ri sulle im­por­ta­zio­ni di al­cu­ni pro­dot­ti in ac­cia­io: una volta esau­ri­ti i con­tin­gen­ti, sa­ran­no per­ce­pi­ti dazi del 25% sui pro­dot­ti in que­stio­ne. Come era il caso per le mi­su­re ap­pli­ca­te dal­l’UE, que­sta mi­su­ra prov­vi­so­ria viene in­tro­dot­ta per 200 gior­ni. I dazi in­tro­dot­ti dalla Tur­chia verso la metà di ago­sto con­cer­ne­va­no esat­ta­men­te i pro­dot­ti in ac­cia­io im­por­ta­ti dagli Stati Uniti, men­tre la nuova mi­su­ra con­cer­ne anche di­ret­ta­men­te le im­por­ta­zio­ni di pro­dot­ti in ferro e ac­cia­io sviz­ze­ri in Tur­chia. Il vo­lu­me delle espor­ta­zio­ni in que­stio­ne, 14 mi­lio­ni di fran­chi, è mo­de­sto. A ti­to­lo di con­fron­to, le espor­ta­zio­ni sviz­ze­re di pro­dot­ti in ac­cia­io de­sti­na­te al­l’UE rap­pre­sen­ta­no oltre un mi­liar­do di fran­chi al­l’an­no.

Ag­gior­na­men­to 14 ot­to­bre: un ac­cor­do di li­be­ro scam­bio con gli Stati Uniti sem­bra più rea­li­sti­co

I ne­go­zia­ti con­dot­ti tra la Sviz­ze­ra e gli Stati Uniti nel­l’ot­ti­ca della con­clu­sio­ne di un ac­cor­do di li­be­ro scam­bio erano fal­li­ti do­di­ci anni fa. Se­con­do il Con­si­glie­re fe­de­ra­le Jo­hann N. Sch­nei­der-Am­mann, ab­bia­mo nuo­va­men­te delle ot­ti­me op­por­tu­ni­tà di tro­va­re un ac­cor­do. Gli Stati Uniti avreb­be­ro pro­po­sto alla Sviz­ze­ra di ri­pren­de­re i ne­go­zia­ti, se­con­do le spie­ga­zio­ni del con­si­glie­re fe­de­ra­le a mar­gi­ne della riu­nio­ne au­tun­na­le del Fondo mo­ne­ta­rio in­ter­na­zio­na­le e della Banca mon­dia­le, a Bali in In­do­ne­sia. Gli am­bien­ti eco­no­mi­ci sviz­ze­ri ve­dreb­be­ro di buon oc­chio que­sto ac­cor­do. Un mi­glio­ra­men­to del­l’ac­ces­so al mer­ca­to ame­ri­ca­no, il no­stro se­con­do part­ner com­mer­cia­le, ap­por­te­reb­be nu­me­ro­si van­tag­gi alle im­pre­se sviz­ze­re. Una cosa è chia­ra: la Sviz­ze­ra dovrà fare delle con­ces­sio­ni, in par­ti­co­la­re per quan­to con­cer­ne l’a­per­tu­ra del pro­prio mer­ca­to agri­co­lo. Bi­so­gna spe­ra­re che siano an­co­ra pos­si­bi­li delle con­ces­sio­ni – con­tra­ria­men­te al 2006 – nel­l’in­te­res­se del­l’in­sie­me del­l’e­co­no­mia este­ra.

Ag­gior­na­men­to 2 ot­to­bre: ac­cor­do tra gli Stati Uniti e i suoi vi­ci­ni

Do­me­ni­ca sera, i ne­go­zia­to­ri degli Stati Uniti, del Ca­na­da e del Mes­si­co hanno fatto un passo avan­ti. Come an­nun­cia­to da Ro­bert Lighthi­zer, il rap­pre­sen­tan­te ame­ri­ca­no al Com­mer­cio, i tre paesi sono riu­sci­ti a con­clu­de­re un nuovo ac­cor­do di li­be­ro scam­bio. Que­st’ul­ti­mo so­sti­tui­rà il trat­ta­to ALENA, se­ve­ra­men­te cri­ti­ca­to dal pre­si­den­te ame­ri­ca­no. In que­sto nuovo trat­ta­to, de­no­mi­na­to Ac­cor­do Stati Uniti-Mes­si­co-Ca­na­da (USMCA), i paesi si sono re­ci­pro­ca­men­te ac­cor­da­ti delle con­ces­sio­ni tal­vol­ta con­si­de­re­vo­li, ad esem­pio per i pro­dot­ti lat­tie­ro-ca­sea­ri e l’in­du­stria au­to­mo­bi­li­sti­ca. Il Ca­na­da age­vo­le­rà l’ac­ces­so al suo mer­ca­to di pro­dot­ti lat­tie­ro-ca­sea­ri e le espor­ta­zio­ni ca­na­de­si di vei­co­li sa­ran­no sot­to­po­ste a un dazio d’im­por­ta­zio­ne li­mi­ta­to. In que­sti ul­ti­mi anni, il li­mi­te in que­stio­ne non è tut­ta­via mai stato rag­giun­to. Il trat­ta­to in­clu­de un mec­ca­ni­smo di re­go­la­men­to delle con­tro­ver­sie.

Testo del trat­ta­to

Pa­re­re del go­ver­no ame­ri­ca­no sul trat­ta­to

 

Ag­gior­na­men­to 18 set­tem­bre: la Cina rea­gi­sce an­nun­cian­do altri dazi sui pro­dot­ti ame­ri­ca­ni

Gli Stati Uniti hanno con­fer­ma­to l’in­tro­du­zio­ne di dazi do­ga­na­li sulle im­por­ta­zio­ni ci­ne­si. Se­con­do al­cu­ni rap­pre­sen­tan­ti go­ver­na­ti­vi di alto rango, un dazio del 10% sarà ri­scos­so sui pro­dot­ti ci­ne­si im­por­ta­ti, per un va­lo­re di 200 mi­liar­di di dol­la­ri USA, a par­ti­re dal 24 set­tem­bre. Il dazio in que­stio­ne può es­se­re au­men­ta­to al 25%. La Cina ha rea­gi­to im­me­dia­ta­men­te e an­nun­cia­to dei dazi sui pro­dot­ti ame­ri­ca­ni. Con la mi­su­ra ame­ri­ca­na, as­si­stia­mo alla mag­gio­re im­pen­na­ta di que­sto con­flit­to com­mer­cia­le. La Cina, ma anche il Giap­po­ne si sono detti pre­oc­cu­pa­ti a pro­po­si­to delle re­cen­ti mi­su­re ame­ri­ca­ne. Il pro­te­zio­ni­smo nuoce alle due parti im­pli­ca­ti. Oc­cor­re per­tan­to at­ten­der­si un au­men­to dei prez­zi dei pro­dot­ti in que­stio­ne negli Stati Uniti. 

Ag­gior­na­men­to 17 set­tem­bre: gli Stati Uniti pre­le­ve­ran­no dei dazi del 10%, in­ve­ce del 25%, su una se­le­zio­ne di pro­dot­ti ci­ne­si

Gli Stati Uniti hanno an­nun­cia­to di voler pre­le­va­re dei dazi del 10%, in­ve­ce del 25% an­nun­cia­to, su un gran nu­me­ro di beni di con­su­mo ci­ne­si. Que­sta de­ci­sio­ne fa se­gui­to a delle con­sul­ta­zio­ni pub­bli­che di gran­de am­piez­za rea­liz­za­te negli Stati Uniti. La mi­su­ra do­vreb­be en­tra­re in vi­go­re nel corso delle pros­si­me due set­ti­ma­ne. Le im­por­ta­zio­ni in que­stio­ne rap­pre­sen­ta­no an­co­ra un vo­lu­me di scam­bi di 200 mi­liar­di di dol­la­ri USA – dalle va­li­gie fino ai frut­ti di mare pas­san­do per le bi­ci­clet­te.  

Ag­gior­na­men­to 15 ago­sto: la Tur­chia rad­dop­pia i dazi sui pro­dot­ti ame­ri­ca­ni

La Tur­chia rea­gi­sce alla de­ci­sio­ne degli Stati Uniti di au­men­ta­re del 50% i dazi sulle im­por­ta­zio­ni tur­che di ac­cia­io e al­lu­mi­nio (cfr. ag­gior­na­men­to del 14 ago­sto). La Tur­chia sta rad­dop­pian­do i dazi al­l'im­por­ta­zio­ne su una serie di pro­dot­ti ame­ri­ca­ni. Le be­van­de al­co­li­che sono ora sog­get­te a un dazio del 140%, le au­to­mo­bi­li del 120%, il ta­bac­co del 60%. Anche i dazi sui co­sme­ti­ci, il riso e il car­bo­ne sono rad­dop­pia­ti ri­spet­to al pas­sa­to.
Dopo l'an­nun­cio, il va­lo­re della lira turca ha su­bi­to forti flut­tua­zio­ni ri­spet­to al dol­la­ro. Dal­l'i­ni­zio del­l'an­no la lira ha perso il 45% del suo va­lo­re nei con­fron­ti del dol­la­ro.

 

Lista dei pro­dot­ti (in Tur­chia)

Ar­ti­co­lo sulle ra­gio­ni della crisi della lira turca

Ag­gior­na­men­to 14 ago­sto: gli Stati Uniti rad­dop­pia­no i dazi ap­pli­ca­ti alla Tur­chia

Men­tre cre­sco­no le ten­sio­ni po­li­ti­che tra gli Stati Uniti e la Tur­chia, il pre­si­den­te ame­ri­ca­no Do­nald Trump ha an­nun­cia­to, ve­ner­dì 10 ago­sto, che i dazi sui pro­dot­ti in ac­cia­io e al­lu­mi­nio tur­chi sa­reb­be­ro stati rad­dop­pia­ti e che sa­reb­be­ro pas­sa­ti ri­spet­ti­va­men­te al 20% e al 50%. La Tur­chia è at­tual­men­te l’ot­ta­vo pro­dut­to­re mon­dia­le di ac­cia­io. La de­ci­sio­ne è giun­ta poco tempo dopo un co­mu­ni­ca­to del mi­ni­ste­ro ame­ri­ca­no del Com­mer­cio in me­ri­to al­l’e­sa­me dello sta­tu­to della Tur­chia quale paese in via di svi­lup­po – as­so­cia­to a dazi do­ga­na­li in­fe­rio­ri per il com­mer­cio in­ter­na­zio­na­le (Ge­ne­ra­li­zed sy­stem of pre­fe­ren­ces). Que­sta de­ci­sio­ne va vista anche alla luce della de­ten­zio­ne da parte della Tur­chia di un pa­sto­re ame­ri­ca­no con l'ac­cu­sa di spio­nag­gio.
 In rea­zio­ne ai re­cen­ti svi­lup­pi, la lira turca ha con­ti­nua­to a per­de­re va­lo­re nei con­fron­ti del dol­la­ro USA (-40% dal­l’i­ni­zio del­l’an­no). Du­ran­te que­sto lasso di tempo, il fran­co sviz­ze­ro è nuo­va­men­te molto ri­cer­ca­to quale va­lo­re ri­fu­gio ed è ap­prez­za­to ri­spet­to al­l’eu­ro (+1,7% dopo il 7 ago­sto). Resta da ve­de­re quan­to siano so­ste­ni­bi­li gli ul­ti­mi svi­lup­pi in ma­te­ria di prez­zi. Essi chia­ri­sco­no tut­ta­via che le con­tro­ver­sie com­mer­cia­li in­ter­na­zio­na­li rap­pre­sen­ta­no un onere di­ret­to e in­di­ret­to per la Sviz­ze­ra. 

 

Co­mu­ni­ca­to Uni­ted Sta­tes Trade Re­pre­sen­ta­ti­ve (USTR)

 

Ag­gior­na­men­to 8 ago­sto: nuovi dazi ame­ri­ca­ni nei con­fron­ti della Cina

Il Mi­ni­ste­ro ame­ri­ca­no del com­mer­cio ha an­nun­cia­to per il 23 ago­sto nuovi dazi do­ga­na­li del 25% sulle espor­ta­zio­ni ci­ne­si. Tra i 279 pro­dot­ti in que­stio­ne fi­gu­ra­no dei semi-con­dut­to­ri, dei pro­dot­ti chi­mi­ci, elet­tro­ni­ci e ma­te­ria­li pla­sti­ci, non­ché dei beni per le fer­ro­vie e l’ae­ro­nau­ti­ca. La lista era già stata co­mu­ni­ca­ta il 15 giu­gno. Con i dazi do­ga­na­li in­tro­dot­ti il 6 lu­glio, il vo­lu­me com­mer­cia­le an­nua­le in og­get­to si av­vi­ci­na ai 50 mi­liar­di di dol­la­ri. La Cina non tar­de­rà a rea­liz­za­re la sua mi­nac­cia in­tro­du­cen­do i dazi an­nun­cia­ti sui pro­dot­ti ame­ri­ca­ni. Il con­flit­to com­mer­cia­le tra la Cina e gli Stati Uniti non sem­bra dun­que at­te­nuar­si. Nel con­tem­po, ogni nuova mi­su­ra adot­ta­ta au­men­ta i ri­schi per l’in­du­stria d’e­spor­ta­zio­ne del no­stro paese, poi­ché le im­pre­se sviz­ze­re che for­ni­sco­no alle com­pa­gnie ame­ri­ca­ne e ci­ne­si sono for­te­men­te le­ga­te alle ca­te­ne di va­lo­re in­ter­na­zio­na­li. 

Co­mu­ni­ca­to del Mi­ni­ste­ro ame­ri­ca­no del com­mer­cio

Ag­gior­na­men­to 6 ago­sto: la Cina torna alla ca­ri­ca e pre­ve­de nuovi dazi

La Cina mi­nac­cia di al­lun­ga­re con­si­de­re­vol­men­te la lista dei pro­dot­ti ame­ri­ca­ni sot­to­po­sti a dazi. Quasi il 40% degli ac­qui­sti pro­ve­nien­ti dagli Stati Uniti sa­reb­be­ro sot­to­po­sti a dazi che pos­so­no rag­giun­ge­re il 25%. Le re­la­ti­ve im­por­ta­zio­ni rap­pre­sen­ta­no un va­lo­re di 60 mi­liar­di di dol­la­ri ame­ri­ca­ni. Esse ri­co­pro­no una vasta gamma di pro­dot­ti agri­co­li ed ener­ge­ti­ci, ma anche altri beni quali eli­cot­te­ri, caffè tor­re­fat­to o pre­ser­va­ti­vi. Il paese rea­gi­sce così alle re­cen­ti di­chia­ra­zio­ni degli Stati Uniti (cf. ag­gior­na­men­to 2 ago­sto), se­con­do le quali i dazi già pre­vi­sti sui pro­dot­ti ci­ne­si per un va­lo­re di 200 mi­liar­di di dol­la­ri pas­se­reb­be­ro dal 10 al 25%. In to­ta­le, la Cina ha così in­tro­dot­to o mi­nac­cia­to di in­tro­dur­re dei dazi sui pro­dot­ti im­por­ta­ti per un va­lo­re di 110 mi­liar­di di dol­la­ri. Per le im­pre­se sviz­ze­re che pro­du­co­no negli Stati Uniti o in Cina, ciò au­men­ta il ri­schio di un au­men­to dei costi nel com­mer­cio tran­sfron­ta­lie­ro.

Ag­gior­na­men­to 2 ago­sto: se­gna­li con­trad­dit­to­ri degli Stati Uniti

Dopo al­cu­ni se­gna­li di al­len­ta­men­to della ten­sio­ne nella di­spu­ta com­mer­cia­le tra UE e USA, il pre­si­den­te ame­ri­ca­no Do­nald Trump ha in­ca­ri­ca­to Ro­bert Lighthi­zer, il suo rap­pre­sen­tan­te del Com­mer­cio, di ve­ri­fi­ca­re le pos­si­bi­li con­se­guen­ze di un in­nal­za­men­to dei dazi sui pro­dot­ti ci­ne­si per un va­lo­re di 200 mi­liar­di di dol­la­ri ame­ri­ca­ni, ov­ve­ro dal 10% al 25%. At­tual­men­te i pro­dot­ti ci­ne­si espor­ta­ti verso gli Stati Uniti, che sono sog­get­ti ai dazi ame­ri­ca­ni, rap­pre­sen­ta­no at­tual­men­te un va­lo­re di 34 mi­liar­di di dol­la­ri ame­ri­ca­ni. La lista di que­sti pro­dot­ti po­treb­be al­lun­gar­si ul­te­rior­men­te nelle pros­si­me set­ti­ma­ne. Pro­prio quan­do en­tram­be le parti si sono ac­cor­da­te a ri­pren­de­re le trat­ta­ti­ve, gli Stati Uniti man­da­no nuo­va­men­te se­gna­li con­trad­dit­to­ri.
Nel frat­tem­po sono sem­pre di più gli at­to­ri del­l’e­co­no­mia sta­tu­ni­ten­se con­vin­ti che un in­nal­za­men­to dei dazi mi­nac­ci le im­pre­se e i con­su­ma­to­ri ame­ri­ca­ni. Viene inol­tre ri­chie­sto che l’a­bo­li­zio­ne dei dazi sui pro­dot­ti in­du­stria­li non av­ven­ga solo con l’UE, ma che venga este­sa anche ad altri part­ner com­mer­cia­li, tra i quali il Ca­na­da, il Mes­si­co e la Gran Bre­ta­gna. La Sviz­ze­ra, set­ti­mo in­ve­sti­to­re di­ret­to negli Stati Uniti, non è fi­no­ra stata men­zio­na­ta. Per le no­stre im­pre­se, un ac­cor­do bi­la­te­ra­le tra gli Stati Uniti e la Sviz­ze­ra sa­reb­be una no­ti­zia po­si­ti­va.

Ag­gior­na­men­to 27 lu­glio: Do­nald Trump e Jean-Clau­de Junc­ker tro­va­no un ac­cor­do

Il con­flit­to com­mer­cia­le tra l’U­nio­ne eu­ro­pea e gli Stati Uniti si è at­te­nua­to al­me­no in parte: il pre­si­den­te ame­ri­ca­no Do­nald Trump e il pre­si­den­te della Com­mis­sio­ne eu­ro­pea Jean-Clau­de Junc­ker hanno an­nun­cia­to, mer­co­le­dì 26 lu­glio a Wa­shing­ton, di aver sta­bi­li­to un ac­cor­do. Essi avreb­be­ro de­ci­so di abo­li­re i dazi sugli scam­bi di pro­dot­ti in­du­stria­li. Do­nald Trump ha inol­tre chie­sto la sop­pres­sio­ne di osta­co­li al com­mer­cio non ta­rif­fa­ri e di sov­ven­zio­ni, men­tre Junc­ker si è fo­ca­liz­za­to sui dazi do­ga­na­li sui pro­dot­ti in­du­stria­li. La que­stio­ne dei dazi ame­ri­ca­ni sulle im­por­ta­zio­ni di au­to­mo­bi­li eu­ro­pee è mo­men­ta­nea­men­te re­go­la­ta, ciò che è pure nel­l’in­te­res­se della Sviz­ze­ra, dal mo­men­to che essa for­ni­sce nu­me­ro­si com­po­nen­ti al­l’in­du­stria au­to­mo­bi­li­sti­ca. Il vo­lu­me delle espor­ta­zio­ni sviz­ze­re a de­sti­na­zio­ne del­l’UE rag­giun­ge at­tual­men­te i 2,8 mi­liar­di di fran­chi. At­tra­ver­so le sue espor­ta­zio­ni di au­to­mo­bi­li, l’UE espor­ta verso gli Stati Uniti com­po­nen­ti au­to­mo­bi­li­sti­ci sviz­ze­ri per un va­lo­re di circa 200 mi­lio­ni di fran­chi.

Se, come an­nun­cia­to, gli Stati Uniti e l’UE con­cor­das­se­ro ri­du­zio­ni ta­rif­fa­rie di vasta por­ta­ta per i pro­dot­ti in­du­stria­li, si trat­te­reb­be di un im­por­tan­te passo avan­ti verso la li­be­ra­liz­za­zio­ne dei due prin­ci­pa­li part­ner com­mer­cia­li della Sviz­ze­ra. Tut­ta­via, come per il Par­te­na­ria­to tran­sa­tlan­ti­co per il com­mer­cio e gli in­ve­sti­men­ti (TTIP) ori­gi­na­ria­men­te pre­vi­sto, oc­cor­re tener conto anche del po­ten­zia­le di di­scri­mi­na­zio­ne delle im­pre­se sviz­ze­re espor­ta­tri­ci. Un ac­cor­do bi­la­te­ra­le di li­be­ro scam­bio con gli Stati Uniti po­treb­be pre­ve­de­re con­di­zio­ni con­cor­ren­zia­li iden­ti­che.

 

Di­chia­ra­zio­ne con­giun­ta di Jean-Clau­de Junc­ker e Do­nald Trump

dos­sier­po­li­ti­ca sul TTIP

Ag­gior­na­men­to 24 lu­glio: il mi­ni­stro ame­ri­ca­no delle Fi­nan­ze vuole con­clu­de­re un ac­cor­do di li­be­ro scam­bio con l'UE

Men­tre il pre­si­den­te ame­ri­ca­no Do­nald Trump set­ti­ma­na scor­sa get­ta­va ben­zi­na sul fuoco, per quan­to con­cer­ne il con­flit­to com­mer­cia­le che op­po­ne gli Stati Uniti al­l’UE e alla Cina, an­nun­cian­do l’in­tro­du­zio­ne di dazi sulle au­to­mo­bi­li, il suo mi­ni­stro delle Fi­nan­ze si è mo­stra­to più con­ci­lian­te in Ar­gen­ti­na. Ste­ven Mnu­chin, che ha in­con­tra­to i suoi omo­lo­ghi del G-20 a Bue­nos Aires, ha pro­po­sto al­l’UE di con­clu­de­re un ac­cor­do che abo­li­sca i dazi do­ga­na­li, gli osta­co­li al com­mer­cio e le sov­ven­zio­ni. Egli ha inol­tre sot­to­li­nea­to che que­sti tre ele­men­ti do­vreb­be­ro fi­gu­ra­re in un ac­cor­do. Ste­ven Mnu­chin ha inol­tre di­chia­ra­to che gli Stati Uniti sa­reb­be­ro fe­li­ci di ri­ce­ve­re un’of­fer­ta del­l’UE re­la­ti­va alla con­clu­sio­ne di un ac­cor­do com­mer­cia­le. Do­nald Trump e Jean-Clau­de Junc­ker si in­con­tre­ran­no a Wa­shing­ton mer­co­le­dì 25 lu­glio. Il pre­si­den­te della Com­mis­sio­ne eu­ro­pea ha già an­nun­cia­to che si re­che­rà negli Stati Uniti senza tale of­fer­ta. Per quan­to ri­guar­da la Cina, Ste­ven Mnu­chin ha con­fer­ma­to le mi­nac­ce del suo capo per quan­to con­cer­ne l’ap­pli­ca­zio­ne di dazi do­ga­na­li a tutti i pro­dot­ti im­por­ta­ti se la Cina non do­ves­se apri­re le fron­tie­re e non do­ves­se in­tro­dur­re con­di­zio­ni eque. Nel 2016, la Cina ha espor­ta­to verso gli Stati Uniti merci per oltre 462,6 mi­liar­di di dol­la­ri USA.

Le con­se­guen­ze del con­flit­to com­mer­cia­le sono av­ver­ti­te per­fi­no dagli Stati Uniti – in par­ti­co­la­re dal­l’in­du­stria della carne. Que­st’ul­ti­ma pro­du­ce at­tual­men­te quan­ti­tà re­cord che non pos­so­no es­se­re con­su­ma­te dai soli Ame­ri­ca­ni. Sic­co­me le espor­ta­zio­ni verso il Mes­si­co o la Cina sono di­ven­ta­te più dif­fi­ci­li a se­gui­to dei dazi ele­va­ti, le bra­cio­le di ma­ia­le ri­man­go­no nei de­po­si­ti fri­go­ri­fe­ri negli Stati Uniti. La pre­si­den­te del Fondo mo­ne­ta­rio in­ter­na­zio­na­le Chri­sti­ne La­gar­de, pure a Bue­nos Aires, ha evo­ca­to altre con­se­guen­ze del con­flit­to com­mer­cia­le. Essa ha pre­sen­ta­to uno stu­dio, in virtù del quale la con­giun­tu­ra mon­dia­le re­gi­stre­rà una cre­sci­ta in­fe­rio­re, di un mezzo punto, nel 2020, se gli Stati Uniti, l’UE e la Cina do­ves­se­ro ap­pli­ca­re ef­fet­ti­va­men­te i dazi an­nun­cia­ti.

 

1o ag­gior­na­men­to 19 lu­glio: l'UE pre­pa­ra delle mi­su­re di in­den­niz­zo

Dopo che il pre­si­den­te ame­ri­ca­no Do­nald Trump ha mi­nac­cia­to di pre­le­va­re dei dazi sulle au­to­mo­bi­li im­por­ta­te dal­l’U­nio­ne eu­ro­pea, que­st’ul­ti­ma ha de­ci­so di rea­gi­re: essa sta at­tual­men­te esa­mi­nan­do la pos­si­bi­li­tà di in­tro­dur­re delle mi­su­re di ri­tor­sio­ne. Que­ste ul­ti­me po­treb­be­ro in­te­res­sa­re il car­bo­ne, ma anche i pro­dot­ti chi­mi­ci e far­ma­ceu­ti­ci, se­con­do il gior­na­le te­de­sco Wir­ts­chaf­tswo­che. Si­mi­li mi­su­re cau­se­reb­be­ro dei danni anche al­l’e­co­no­mia sviz­ze­ra. Molte so­cie­tà far­ma­ceu­ti­che e chi­mi­che sviz­ze­re hanno in­ve­sti­to degli im­por­ti con­si­de­re­vo­li negli Stati Uniti. Que­sti due set­to­ri rap­pre­sen­ta­no il 14% del to­ta­le degli in­ve­sti­men­ti di­ret­ti sviz­ze­ri.

 In pre­ce­den­za, l’UE aveva ri­spo­sto ai dazi ame­ri­ca­ni sul­l’al­lu­mi­nio e l’ac­cia­io in­tro­du­cen­do dei dazi do­ga­na­li sup­ple­men­ta­ri su pro­dot­ti come il whi­skey, i jeans o i suc­chi d’a­ran­cia. Se guar­dia­mo gli svi­lup­pi, è molto pro­ba­bi­le che il con­flit­to com­mer­cia­le mon­dia­le si in­ten­si­fi­che­rà ul­te­rior­men­te – un’e­vo­lu­zio­ne che non è per nien­te nel­l’in­te­res­se del­l’e­co­no­mia sviz­ze­ra. La com­mis­sa­ria eu­ro­pea al Com­mer­cio Ce­ci­lia Malm­ström e il pre­si­den­te della Com­mis­sio­ne eu­ro­pea Jean-Clau­de Junc­ker si re­che­ran­no a Wa­shing­ton, la pros­si­ma set­ti­ma­na, per in­con­tra­re Do­nald Trump mer­co­le­dì 25 lu­glio. Il loro obiet­ti­vo è di al­len­ta­re la si­tua­zio­ne.

2o ag­gior­na­men­to 19 lu­glio: l'UE in­tro­du­ce delle mi­su­re di sal­va­guar­dia prov­vi­so­rie sulle im­por­ta­zio­ni di ac­cia­io

In rea­zio­ne ai dazi ame­ri­ca­ni sulle im­por­ta­zio­ni di ac­cia­io e al­lu­mi­nio, l’UE li­mi­ta, da su­bi­to e per 200 gior­ni, le im­por­ta­zio­ni di ta­lu­ni pro­dot­ti in ac­cia­io. Que­ste mi­su­re di sal­va­guar­dia prov­vi­so­rie pren­do­no la forma di con­tin­gen­ti do­ga­na­li glo­ba­li – che si ap­pli­ca­no in­di­pen­den­te­men­te dal paese d’o­ri­gi­ne. Un dazio del 25% sarà pre­le­va­to dopo che le im­por­ta­zio­ni del­l’UE su­pe­ra­no un certo vo­lu­me. Que­sti con­tin­gen­ti che sa­ran­no at­tri­bui­ti per or­di­ne d’ar­ri­vo non do­vreb­be­ro in­de­bo­li­re i flus­si com­mer­cia­li tra­di­zio­na­li, se­con­do la Com­mis­sio­ne eu­ro­pea. No­no­stan­te vari in­ter­ven­ti, la Sviz­ze­ra non ha per il mo­men­to ot­te­nu­to esen­zio­ni. L’UE si pro­nun­ce­rà pro­ba­bil­men­te a fine anno in me­ri­to a mi­su­re di sal­va­guar­dia de­fi­ni­ti­ve. eco­no­mie­suis­se con­dan­na le mi­su­re adot­ta­te dalla Com­mis­sio­ne eu­ro­pea nei con­fron­ti degli espor­ta­to­ri sviz­ze­re di ac­cia­io. Esse nuo­ce­ran­no ai for­ni­to­ri di pro­dot­ti in ac­cia­io sviz­ze­ri non­ché ai loro clien­ti al­l’in­ter­no del­l’UE.

Ag­gior­na­men­to 17 lu­glio: gli Stati Uniti inol­tra­no ri­cor­so pres­so l'OMC

Gli Stati Uniti non ac­cet­ta­no le mi­su­re di ri­tor­sio­ne in­tro­dot­te dalla Cina, dal­l’UE, dal Ca­na­da, dal Mes­si­co e dalla Tur­chia in rea­zio­ne ai dazi ame­ri­ca­ni sul­l’al­lu­mi­nio e l’ac­cia­io. Hanno inol­tra­to ri­cor­so pres­so l’OMC. Con­tra­ria­men­te ai dazi ame­ri­ca­ni, giu­sti­fi­ca­ti dalla pro­te­zio­ne della si­cu­rez­za na­zio­na­le, gli USA ri­ten­go­no che le mi­su­re di ri­tor­sio­ne non siano giu­sti­fi­ca­te. In pre­ce­den­za, vari Stati – tra cui la Sviz­ze­ra – che con­te­sta­va­no i dazi ame­ri­ca­ni sul­l’al­lu­mi­nio e l’ac­cia­io, ave­va­no fatto lo stes­so. Anche la Cina ha fatto ri­cor­so pres­so l’OMC – ancor prima del­l’an­nun­cio degli Stati Uniti – in re­la­zio­ne ai dazi che gli Stati Uniti hanno de­ci­so di voler per­ce­pi­re sui pro­dot­ti ci­ne­si per un va­lo­re di 200 mi­liar­di di dol­la­ri.

Ag­gior­na­men­to 11 lu­glio: gli Stati Uniti an­nun­cia­no nuovi dazi

Il mi­ni­stro ame­ri­ca­no del Com­mer­cio Ro­bert Lighthi­zer ha pub­bli­ca­to, mar­te­dì 10 lu­glio, una lista di 200 pa­gi­ne di pro­dot­ti ci­ne­si che po­treb­be­ro es­se­re sot­to­po­sti a dazi do­ga­na­li del 10% a par­ti­re da set­tem­bre. Que­sto con­cer­ne le espor­ta­zio­ni ci­ne­si per un va­lo­re di 200 mi­liar­di di dol­la­ri USA, tra cui dei pro­dot­ti chi­mi­ci, tes­si­li, ap­pa­rec­chi do­me­sti­ci, frut­ta, ver­du­ra non­ché pneu­ma­ti­ci. In que­sto modo, il pre­si­den­te ame­ri­ca­no Do­nald Trump rea­gi­sce alle mi­su­re di ri­tor­sio­ne ci­ne­si come an­nun­cia­to in pre­ce­den­za. Gli Stati Uniti giu­sti­fi­ca­no le loro mi­su­re di­chia­ran­do che le pra­ti­che com­mer­cia­li ci­ne­si sa­reb­be­ro slea­li, ciò che mi­nac­cia la si­cu­rez­za na­zio­na­le degli Stati Uniti. Que­sti nuovi dazi do­ga­na­li su­sci­ta­no negli Stati Uniti no­te­vo­li cri­ti­che – in par­ti­co­la­re nel­l’am­bi­to degli am­bien­ti eco­no­mi­ci. La por­ta­vo­ce della Ca­me­ra di com­mer­cio ame­ri­ca­na è stata di­ret­ta: “I dazi do­ga­na­li sono pu­ra­men­te e sem­pli­ce­men­te delle im­po­ste”. Il con­si­glie­re fe­de­ra­le Jo­hann N. Sch­nei­der-Am­mann ha in­di­ca­to in un’in­ter­vi­sta ap­par­sa nella Ta­ge­san­zei­ger che la Sviz­ze­ra non avreb­be in­tro­dot­to dazi do­ga­na­li.


Ag­gior­na­men­to 10 lu­glio: la Sviz­ze­ra par­te­ci­pa a una pro­ce­du­ra per la com­po­si­zio­ne delle con­tro­ver­sie con gli Stati Uniti 

La Sviz­ze­ra par­te­ci­pa a una pro­ce­du­ra per la com­po­si­zio­ne delle con­tro­ver­sie con gli Stati Uniti, nel­l’am­bi­to del­l’OMC, per di­fen­de­re gli in­te­res­si della sua eco­no­mia. Essa ha lan­cia­to que­sta pro­ce­du­ra con altri Stati, quali il Mes­si­co, il Ca­na­da, la Nor­ve­gia e l’UE, pure toc­ca­ti dai dazi do­ga­na­li ame­ri­ca­ni sul­l’al­lu­mi­nio e l’ac­cia­io. Se­con­do gli USA, que­sti dazi do­ga­na­li sono im­por­tan­ti per la loro si­cu­rez­za na­zio­na­le, ma il con­si­glie­re fe­de­ra­le Jo­hann N. Sch­nei­der-Am­mann e il suo Di­par­ti­men­to fe­de­ra­le del­l’e­co­no­mia, della for­ma­zio­ne e della ri­cer­ca (DEFR) li ri­tie­ne in­giu­sti­fi­ca­ti. Que­sti dazi do­ga­na­li sup­ple­men­ta­ri pe­sa­no sulle im­pre­se sviz­ze­re che espor­ta­no merci per un va­lo­re di 87 mi­lio­ni di fran­chi al­l’an­no. La pro­ce­du­ra per la com­po­si­zio­ne delle con­tro­ver­sie ha avvio con una do­man­da di con­sul­ta­zio­ne con gli Stati Uniti. Se le parti non do­ves­se­ro tro­va­re un ac­cor­do, una con­tro­ver­sia po­treb­be es­se­re inol­tra­ta ad un’i­stan­za ar­bi­tra­le (panel). Que­sta non sa­reb­be una prima per la Sviz­ze­ra: nel 2002 essa aveva av­via­to una pro­ce­du­ra OMC nei con­fron­ti degli Stati Uniti per dei dazi ap­pli­ca­ti al­l’al­lu­mi­nio e al­l’ac­cia­io. La Sviz­ze­ra e gli altri que­re­lan­ti ave­va­no vinto la causa e il pre­si­den­te ame­ri­ca­no in ca­ri­ca aveva do­vu­to abo­li­re nel 2003 i dazi do­ga­na­li.


Ag­gior­na­men­to 6 lu­glio: gli Stati Uniti con­ti­nua­no a strin­ge­re le viti del con­flit­to com­mer­cia­le

Il 6 lu­glio gli Stati Uniti met­to­no in vi­go­re dei dazi sulle im­por­ta­zio­ni pro­ve­nien­ti dalla Cina. Un dazio del 25% viene per­ce­pi­to sui pro­dot­ti uti­liz­za­ti nel set­to­re au­to­mo­bi­li­sti­co, del­l’e­let­tro­ni­ca e del­l’a­via­zio­ne. Non meno di 818 ca­te­go­rie di pro­dot­ti sono toc­ca­te, con un peso an­nua­le di 34 mi­liar­di di dol­la­ri USA. È pro­ba­bi­le che la Cina, che ha an­nun­cia­to delle mi­su­re di ri­tor­sio­ne di di­ver­se set­ti­ma­ne, non tar­de­rà a rea­gi­re. Si può sup­por­re che essa au­men­te­rà i suoi dazi sulla soja e la carne di ma­ia­le. I dazi in­tro­dot­ti dagli USA pe­na­liz­ze­ran­no po­ten­zial­men­te le im­pre­se sviz­ze­re pre­sen­ti sul ter­ri­to­rio ci­ne­se che fab­bri­ca­no pro­dot­ti per il mer­ca­to ame­ri­ca­no.


Ag­gior­na­men­to 21 giu­gno: l'UE in­tro­du­ce dei dazi sui pro­dot­ti im­por­ta­ti dagli Stati Uniti

La Com­mis­sio­ne eu­ro­pea ha an­nun­cia­to l’in­tro­du­zio­ne, a par­ti­re dal 22 giu­gno, di dazi do­ga­na­li del 25% sui pro­dot­ti im­por­ta­ti negli Stati Uniti. È que­sta la ri­spo­sta ai dazi ame­ri­ca­ni sui pro­dot­ti in ac­cia­io e al­lu­mi­nio. La lista dei pro­dot­ti sti­la­ta dal­l’UE con­tie­ne dei pro­dot­ti in ac­cia­io e al­lu­mi­nio, ma anche dei pro­dot­ti agri­co­li e altri (yacht, jeans, bour­bon) pari ad un vo­lu­me d’e­spor­ta­zio­ne di 28 mi­liar­di di euro. Con que­ste mi­su­re di com­pen­sa­zio­ne con­for­mi al­l’OMC – se­con­do l’UE -, l’UE pro­se­gue sulla via del con­fron­to con il suo prin­ci­pa­le part­ner com­mer­cia­le. Que­sto al­lon­ta­na la pro­spet­ti­va di una di­mi­nu­zio­ne del con­flit­to com­mer­cia­le tra que­sti due im­por­tan­ti part­ner com­mer­cia­li del­l’e­co­no­mia sviz­ze­ra, tanto più che gli Stati Uniti hanno an­nun­cia­to un altro dazio do­ga­na­le sui pro­dot­ti ci­ne­si per un va­lo­re di 200 mi­liar­di di dol­la­ri USA. Que­sta mi­su­ra co­sti­tui­sce anche una rea­zio­ne alle con­tro­mi­su­re prese dalla Cina in ri­spo­sta ai dazi ame­ri­ca­ni sui pro­dot­ti in ac­cia­io e al­lu­mi­nio.

Lista di pro­dot­ti del­l’UE

Lista di pro­dot­ti della Cina

 


Ag­gior­na­men­to 18 giu­gno: nuova esca­la­tion dei dazi ame­ri­ca­ni

Il go­ver­no ame­ri­ca­no ha pub­bli­ca­to, ve­ner­dì 15 giu­gno, una lista di 1102 pro­dot­ti ci­ne­si che sa­ran­no sot­to­po­sti a dazi del 25%. Que­sti pro­dot­ti rap­pre­sen­ta­no un vo­lu­me com­mer­cia­le di circa 50 mi­liar­di di dol­la­ri USA e ap­par­ten­go­no ai set­to­ri delle te­le­co­mu­ni­ca­zio­ni, del­l’ae­ro­nau­ti­ca, dei vei­co­li, dei robot e delle mac­chi­ne. Que­sta mi­su­ra po­treb­be anche in­te­res­sa­re al­cu­ni pro­dot­ti di im­pre­se sviz­ze­re fab­bri­ca­ti in Cina e de­sti­na­ti al mer­ca­to ame­ri­ca­no. La Cina ha an­nun­cia­to delle con­tro­mi­su­re im­me­dia­te. Il vo­lu­me degli scam­bi toc­ca­ti dai nuovi dazi ame­ri­ca­ni è molto più im­por­tan­te di quel­lo dei pro­dot­ti con­te­nen­ti ac­cia­io.


Ag­gior­na­men­to 11 giu­gno: ul­te­rio­re esca­la­tion dopo l'in­suc­ces­so del G7

Da sa­ba­to scor­so, la pro­ba­bi­li­tà di una nuova esca­la­tion nel con­flit­to com­mer­cia­le tra gli Stati Uniti e i suoi part­ner com­mer­cia­li si è ac­cen­tua­to. Do­nald Trump, il pre­si­den­te ame­ri­ca­no, ha ri­ti­ra­to il suo so­ste­gno alla di­chia­ra­zio­ne co­mu­ne del ver­ti­ce del G7 in Ca­na­da. Que­sta è una prima dopo la crea­zio­ne del G7 nel 1975. Do­nald Trump ha mi­nac­cia­to di lan­cia­re una guer­ra com­mer­cia­le se altre na­zio­ni aves­se­ro in­tro­dot­to delle con­tro­mi­su­re in re­la­zio­ne ai dazi do­ga­na­li degli Stati Uniti. Nel frat­tem­po, il Ca­na­da e la Ger­ma­nia hanno con­fer­ma­to le con­tro­mi­su­re an­nun­cia­te al 1° lu­glio nel caso in cui gli Stati Uniti non aves­se­ro ri­nun­cia­to ai loro dazi sul­l’ac­cia­io e l’al­lu­mi­nio. Gli Stati Uniti hanno da parte loro an­nun­cia­to che fa­reb­be­ro delle ri­tor­sio­ni con dei dazi sulle au­to­mo­bi­li e le for­ni­tu­re per il set­to­re au­to­mo­bi­li­sti­co. Le in­cer­tez­ze com­mer­cia­li per gli espor­ta­to­ri dei set­to­ri in­te­res­sa­ti sono cre­sciu­te in que­ste ul­ti­me 48 ore.


Ag­gior­na­men­to 8 giu­gno: l'UE ri­spon­de con dei dazi, gli USA pren­do­no di mira il set­to­re au­to­mo­bi­li­sti­co

Le con­tro­mi­su­re del­l’UE ai dazi ame­ri­ca­ni sul­l’ac­cia­io e l’al­lu­mi­nio si con­cre­tiz­za­no: oltre alla que­re­la inol­tra­ta pres­so l’OMC, Bru­xel­les ha de­ci­so di in­tro­dur­re dei dazi su tutta una serie di pro­dot­ti d’e­spor­ta­zio­ne ame­ri­ca­ni che rag­giun­go­no un vo­lu­me di 2,4 mi­liar­di di euro. Il Mi­ni­ste­ro ame­ri­ca­no del com­mer­cio ha at­tiz­za­to il con­flit­to com­mer­cia­le apren­do una con­sul­ta­zio­ne re­la­ti­va a dei dazi do­ga­na­li sui vei­co­li e gli ac­ces­so­ri per auto. Con­si­de­ra­ti i re­cen­ti av­ve­ni­men­ti, i po­ten­zia­li danni che pos­so­no su­bi­re le im­pre­se espor­ta­tri­ci in Sviz­ze­ra sono au­men­ta­ti. Le espor­ta­zio­ni sviz­ze­re de­sti­na­te al­l’in­du­stria au­to­mo­bi­li­sti­ca ame­ri­ca­na rag­giun­go­no da sole un vo­lu­me di circa 300 mi­lio­ni di fran­chi.

Con­sul­ta­zio­ne del Mi­ni­ste­ro ame­ri­ca­no del com­mer­cio

Lista dei pro­dot­ti col­pi­ti dai dazi do­ga­na­li del­l’UE


Ag­gior­na­men­to 1. giu­gno: in­ten­si­fi­ca­zio­ne del con­flit­to com­mer­cia­le at­tor­no ad ac­cia­io e al­lu­mi­nio 

Im­me­dia­ta­men­te dopo la de­ci­sio­ne del pre­si­den­te ame­ri­ca­no Do­nald Trump di ap­pli­ca­re dei dazi sulle im­por­ta­zio­ni di ac­cia­io e al­lu­mi­nio pro­ve­nien­ti dal­l’UE, dal Ca­na­da e dal Mes­si­co, i paesi in­te­res­sa­ti hanno an­nun­cia­to delle con­tro­mi­su­re. Il con­flit­to com­mer­cia­le si è quin­di in­ten­si­fi­ca­to. In fun­zio­ne del­l’e­vo­lu­zio­ne dei pros­si­mi gior­ni, può suc­ce­de­re che altri pro­dot­ti siano og­get­to di con­tro­mi­su­re. Se­con­do gli am­bien­ti eco­no­mi­ci sviz­ze­ri, que­sta evo­lu­zio­ne è ne­ga­ti­va, poi­ché essi sono in­te­gra­ti in nu­me­ro­se ca­te­ne di va­lo­re. Inol­tre, bi­so­gna at­ten­der­si un ral­len­ta­men­to della con­giun­tu­ra mon­dia­le, se il pro­te­zio­ni­smo non do­ves­se ar­re­star­si.


Ag­gior­na­men­to 30 mag­gio: con­flit­to com­mer­cia­le tra gli Stati Uniti e la Cina, no­no­stan­te i ne­go­zia­ti in corso

Men­tre gli Stati Uniti e la Cina an­nun­cia­va­no delle so­lu­zio­ni an­co­ra dieci gior­ni fa, la si­tua­zio­ne è cam­bia­ta: dopo le di­chia­ra­zio­ni dei rap­pre­sen­tan­ti del go­ver­no ame­ri­ca­no, gli Stati Uniti hanno pia­ni­fi­ca­to delle mi­su­re do­ga­na­li sui pro­dot­ti ci­ne­si. Il vo­lu­me degli scam­bi po­ten­zial­men­te toc­ca­ti am­mon­ta a circa 50 mi­liar­di di dol­la­ri. Si trat­ta anche di una re­stri­zio­ne degli in­ve­sti­men­ti nelle tec­no­lo­gie cri­ti­che. La rea­zio­ne della Cina non si fa at­ten­de­re. Se gli Stati Uniti do­ves­se­ro met­te­re in atto le loro mi­nac­ce, la Cina sa­reb­be in grado e avreb­be la ne­ces­sa­ria espe­rien­za per ri­spon­de­re at­tra­ver­so delle con­tro­mi­su­re. Ini­zia un nuovo round nel con­flit­to com­mer­cia­le tra le prin­ci­pa­li po­ten­ze eco­no­mi­che del mondo e il ri­schio di un’in­ten­si­fi­ca­zio­ne resta at­tua­le.

 


Ag­gior­na­men­to 25 mag­gio: i dazi ame­ri­ca­ni sul­l'ac­cia­io e l'al­lu­mi­nio con­cer­no­no anche il com­mer­cio in­traeu­ro­peo

Il go­ver­no ame­ri­ca­no non ha an­co­ra rea­gi­to alla ri­chie­sta sviz­ze­ra in vista di un’ec­ce­zio­ne ai dazi do­ga­na­li sulle im­por­ta­zio­ni di ac­cia­io e al­lu­mi­nio. Al­cu­ne im­pre­se ame­ri­ca­ne hanno inol­tre chie­sto un’ec­ce­zio­ne per i loro for­ni­to­ri sviz­ze­ri. Sa­pen­do che le im­pre­se ame­ri­ca­ne hanno inol­tra­to oltre 800 ri­chie­ste di que­sto tipo, bi­so­gna at­ten­der­si una pro­ce­du­ra lunga no­no­stan­te l’au­men­to degli ef­fet­ti­vi. Per quan­to ri­guar­da Do­nald Trump, egli ha re­cen­te­men­te in­ca­ri­ca­to il Mi­ni­ste­ro del com­mer­cio di esa­mi­na­re un au­men­to dei dazi do­ga­na­li sul­l’im­por­ta­zio­ne di au­to­mo­bi­li fino al 25%.

Per quan­to con­cer­ne l’ac­cia­io, l’UE pre­ve­de a sua volta di in­tro­dur­re dei dazi pro­te­zio­ni­sti­ci o dei con­tin­gen­ti. Essa ha già in­tro­dot­to delle mi­su­re atte a sor­ve­glia­re le im­por­ta­zio­ni di ac­cia­io e al­lu­mi­nio che toc­ca­no di­ret­ta­men­te le espor­ta­zio­ni sviz­ze­re. Que­sto com­por­ta oneri am­mi­ni­stra­ti­vi sup­ple­men­ta­ri per le im­pre­se – tra l’al­tro poi­ché ogni paese ha le pro­prie pro­ce­du­re: se è pos­si­bi­le ef­fet­tua­re le for­ma­li­tà te­de­sche e ita­lia­ne per via elet­tro­ni­ca, in Fran­cia vige sem­pre il for­ma­to car­ta­ceo. Le nuove pro­ce­du­re non sono prive di con­se­guen­ze. Le im­pre­se del­l'UE e quel­le sviz­ze­re de­no­ta­no ri­tar­di nelle for­ni­tu­re o anche un’in­ter­ru­zio­ne di que­ste ul­ti­me.

Con­si­de­ra­to il coin­vol­gi­men­to delle ca­te­ne lo­gi­sti­che in­ter­na­zio­na­li, la Sviz­ze­ra e le au­to­ri­tà del­l’UE si sfor­za­no di mi­glio­ra­re la si­tua­zio­ne. Gli am­bien­ti eco­no­mi­ci non re­sta­no fermi a brac­cia in­cro­cia­te. Per­fi­no delle or­ga­niz­za­zio­ni eco­no­mi­che te­de­sche si im­pe­gna­no a fa­vo­re della Sviz­ze­ra in re­la­zio­ne alle mi­su­re pre­vi­ste o in­tro­dot­te dal­l’UE.

 


Ag­gior­na­men­to 2 mag­gio: l'UE sfug­ge ai dazi fino al mese di giu­gno - la Sviz­ze­ra at­ten­de an­co­ra una ri­spo­sta

 

L’UE ri­ma­ne esen­ta­ta dai dazi sulle espor­ta­zio­ni di ac­cia­io e al­lu­mi­nio fino al mese di giu­gno 2018. La Sviz­ze­ra non può dire al­tret­tan­to: la sua do­man­da di esen­zio­ne non ha ap­pa­ren­te­men­te an­co­ra ri­ce­vu­to una ri­spo­sta. In altre pa­ro­le, le espor­ta­zio­ni di ac­cia­io e al­lu­mi­nio sviz­ze­re a de­sti­na­zio­ne degli Stati Uniti re­sta­no sog­get­te a dazi di ri­spet­ti­va­men­te il 10% e il 25%. Con­si­de­ra­to il de­bo­le vo­lu­me delle espor­ta­zio­ni sviz­ze­re, 87 mi­lio­ni di fran­chi nel 2017, que­sti dazi non hanno un senso. Le espor­ta­zio­ni sviz­ze­re non co­sti­tui­sco­no una mi­nac­cia per la si­cu­rez­za na­zio­na­le degli Stati Uniti né per il fu­tu­ro dei pro­dut­to­ri ame­ri­ca­ni di ac­cia­io e al­lu­mi­nio. I clien­ti dei pro­dut­to­ri sviz­ze­ri di pro­dot­ti in ac­cia­io e al­lu­mi­nio sa­ran­no per con­tro pe­na­liz­za­ti.Ag­gior­na­men­to 30 apri­le: nuovi dazi pr la Sviz­ze­ra a par­ti­re dal 1. mag­gio

​​​​​La Sviz­ze­ra ha fatto di tutto per ot­te­ne­re un’ec­ce­zio­ne ai dazi ame­ri­ca­ni sulle im­por­ta­zio­ni sviz­ze­re di ac­cia­io e al­lu­mi­nio. Ha ten­ta­to per­fi­no di ne­go­zia­re a li­vel­lo mi­ni­ste­ria­le non­ché at­tra­ver­so tutti i ca­na­li della di­plo­ma­zia eco­no­mi­ca. Ap­pa­ren­te­men­te, Wa­shing­ton non ha fi­no­ra for­ni­to nes­su­na ri­spo­sta uf­fi­cia­le. In si­mi­li con­di­zio­ni, oc­cor­re par­ti­re dal prin­ci­pio che gli Stati Uniti ap­pli­che­ran­no nuo­va­men­te i dazi do­ga­na­li a par­ti­re dal 1° mag­gio. Que­sto non man­che­rà di su­sci­ta­re con­se­guen­ze per l’e­co­no­mia sviz­ze­ra.

https://​youtu.​be/_​p9Nd_​o-​Jqo

 


Ag­gior­na­men­to 5 apri­le: la Cina rea­gi­sce pron­ta­men­te e al­tret­tan­to fer­ma­men­te come gli USA

La Cina ha an­nun­cia­to il 4 apri­le l’in­tro­du­zio­ne di dazi do­ga­na­li sui pro­dot­ti d’e­spor­ta­zio­ne che ri­ve­sto­no gran­de im­por­tan­za per gli Stati Uniti. Que­sti com­pren­do­no la soja, la carne di manzo, le au­to­mo­bi­li, i pro­dot­ti del­l’in­du­stria chi­mi­ca e quel­li del­l’in­du­stria ae­ro­nau­ti­ca. Nel com­ples­so, i pro­dot­ti in­te­res­sa­ti rap­pre­sen­ta­no degli scam­bi per un vo­lu­me di 50 mi­liar­di di dol­la­ri USA. I dazi do­ga­na­li del 25% cor­ri­spon­do­no a quel­li an­nun­cia­ti la vi­gi­lia dagli Stati Uniti.

Ben­ché i dazi con­cer­na­no dei pro­dot­ti ame­ri­ca­ni e ci­ne­si, si pos­so­no te­me­re con­se­guen­ze anche per la Sviz­ze­ra. Di fatto, le im­pre­se sviz­ze­re sono for­te­men­te in­te­gra­te nelle ca­te­ne di va­lo­re in­ter­na­zio­na­li e sono pure pre­sen­ti negli Stati Uniti e in Cina. Le im­pre­se sviz­ze­re po­treb­be­ro anche es­se­re col­pi­te da even­tua­li mi­su­re del­l’UE in rea­zio­ne ai dazi ame­ri­ca­ni e ci­ne­si. Non si os­ser­va nes­sun se­gna­le di al­len­ta­men­to della guer­ra com­mer­cia­le tra le due po­ten­ze eco­no­mi­che, anche se i due part­ner sem­bra­no aper­ti a dei ne­go­zia­ti.

Lista dei pro­dot­ti in­te­res­sa­ti


Ag­gior­na­men­to 21 marzo: le au­to­ri­tà ame­ri­ca­ne pub­bli­ca­no la pro­ce­du­ra per chie­de­re una de­ro­ga

I dazi sulle im­por­ta­zio­ni di ac­cia­io e al­lu­mi­nio avran­no pro­ba­bil­men­te un’in­ci­den­za sulle im­pre­se sviz­ze­re. Essi con­cer­no­no tut­ta­via dei vo­lu­mi piut­to­sto scar­si di pro­dot­ti spe­ci­fi­ci. Le im­pre­se in­te­res­sa­te pos­so­no chie­de­re una de­ro­ga. Le au­to­ri­tà ame­ri­ca­ne hanno pre­sen­ta­to que­sta set­ti­ma­na la pro­ce­du­ra ad hoc.

Co­mu­ni­ca­to stam­pa del­l’U.S. De­part­ment of Com­mer­ce sul­l’ac­cia­io

Co­mu­ni­ca­to stam­pa del­l’U.S. De­part­ment of Com­mer­ce sul­l’al­lu­mi­nio

Ul­te­rio­ri in­for­ma­zio­ni della SECO


 

Per­so­ne di con­tat­to:

Mar­tin Na­vil­le, Swiss Am­cham

Ni­co­las Ste­phan, Swiss­mem