Man­te­ne­re il san­gue fred­do

Il 9 feb­bra­io ab­bia­mo ac­cet­ta­to l’i­ni­zia­ti­va con­tro l’im­mi­gra­zio­ne di massa. E’ chia­ro che que­sta de­ci­sio­ne avrà delle con­se­guen­ze sulle no­stre re­la­zio­ni con l’Eu­ro­pa. L’UE ha con­ge­la­to l’ac­cor­do sul­l’e­let­tri­ci­tà e l’ac­cor­do re­la­ti­vo al pro­gram­ma di ri­cer­ca Ho­ri­zon 2020, non­ché so­spe­so le di­scus­sio­ni sugli scam­bi di stu­den­ti “Era­smus+”. La rea­zio­ne è stata ra­pi­da e mi­ra­ta – l’UE aveva pro­ba­bil­men­te già pre­pa­ra­to que­ste mi­su­re. Ciò rien­tra nei suoi di­rit­ti. In que­sto modo, essa non si ac­con­ten­ta di espri­me­re sim­bo­li­ca­men­te il suo pes­si­mo umore. Tut­ta­via, la de­ci­sio­ne di con­ge­la­re il pro­gram­ma di ri­cer­ca Ho­ri­zon 2020 ap­pa­re molto pre­ci­pi­to­sa – del resto anche la Tur­chia e Israe­le par­te­ci­pa­no a que­sto pro­gram­ma e non hanno con­clu­so nes­sun ac­cor­do di li­be­ra cir­co­la­zio­ne delle per­so­ne con l’UE. L’U­nio­ne eu­ro­pea avreb­be po­tu­to at­ten­de­re. Il pro­get­to Ho­ri­zon 2020 tende, in fin dei conti, a raf­for­za­re la ri­cer­ca eu­ro­pea. La Sviz­ze­ra ha pa­rec­chio da of­fri­re in que­sto set­to­re.

​Siamo con­fron­ta­ti a sfide im­por­tan­ti nei set­to­ri della po­li­ti­ca in­ter­na e della po­li­ti­ca este­ra. E’ dun­que im­por­tan­te che gli Sviz­ze­ri man­ten­ga­no il san­gue fred­do e lo sguar­do ri­vol­to al fu­tu­ro. Dob­bia­mo evi­ta­re inu­ti­li scon­tri. L’o­biet­ti­vo de­v’es­se­re quel­lo di strin­ge­re i ran­ghi ed ela­bo­ra­re in­sie­me delle so­lu­zio­ni co­strut­ti­ve. Il Con­si­glio fe­de­ra­le ha tre anni per ne­go­zia­re con l’UE. Gli am­bien­ti eco­no­mi­ci e po­li­ti­ci lo so­sten­go­no una­ni­me­men­te. Sol­tan­to esso ha la pos­si­bi­li­tà nei pros­si­mi anni di ne­go­zia­re al me­glio per la Sviz­ze­ra e di porre ra­pi­da­men­te fine al­l’at­tua­le fase d’in­cer­tez­za.