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L’ur­gen­te ri­for­ma del­l’im­po­sta pre­ven­ti­va crea be­ne­fi­ci so­ste­ni­bi­li

L’e­co­no­mia so­stie­ne la de­ci­sio­ne del Con­si­glio fe­de­ra­le di pro­se­gui­re con l’im­por­tan­te ri­for­ma del­l’im­po­sta pre­ven­ti­va. Il mes­sag­gio sot­to­po­sto al Par­la­men­to pro­po­ne una ri­for­ma ef­fi­ca­ce, in­di­spen­sa­bi­le per mi­glio­ra­re le con­di­zio­ni ge­ne­ra­li di fi­nan­zia­men­to delle im­pre­se. In que­sto modo la ri­for­ma so­ster­rà la ri­pre­sa eco­no­mi­ca dopo la crisi. Il pro­get­to de­v’es­se­re at­tua­to ra­pi­da­men­te, af­fin­ché la crea­zio­ne di va­lo­re e di im­pie­ghi abbia luogo in Sviz­ze­ra.

L’im­po­sta pre­ven­ti­va de­v’es­se­re ri­vi­sta, poi­ché il di­spo­si­ti­vo at­tua­le pre­sen­ta gravi in­con­ve­nien­ti per la piaz­za eco­no­mi­ca e fi­nan­zia­ria sviz­ze­ra, cio che hanno con­fer­ma­to varie pe­ri­zie rea­liz­za­te in que­sti ul­ti­mi anni. L’im­po­sta pre­ven­ti­va sugli in­te­res­si osta­co­la il fi­nan­zia­men­to delle im­pre­se e in­ci­ta a de­lo­ca­liz­za­re at­ti­vi­tà al­l’e­ste­ro. Inol­tre con­tri­bui­sce a crea­re al di fuori della Sviz­ze­ra im­pie­ghi nel set­to­re in­du­stria­le. Le gran­di ope­ra­zio­ni di fi­nan­zia­men­to at­tra­ver­so pre­sti­ti av­ven­go­no quasi esclu­si­va­men­te al­l’e­ste­ro. Ne ri­sul­ta che il mer­ca­to sviz­ze­ro dei ca­pi­ta­li sviz­ze­ro nel set­to­re ob­bli­ga­zio­na­rio è sot­to­svi­lup­pa­to.

I van­tag­gi della ri­for­ma sono con­cre­ti e ben iden­ti­fi­ca­ti

I van­tag­gi della ri­for­ma sono con­cre­ti e ben iden­ti­fi­ca­ti. Le im­pre­se sviz­ze­re at­ti­ve al­l’e­ste­ro rim­pa­trie­ran­no le loro at­ti­vi­tà di fi­nan­zia­men­to in Sviz­ze­ra, i pre­sti­ti sa­ran­no con­ces­si nel no­stro paese e le ob­bli­ga­zio­ni sa­ran­no emes­se sul mer­ca­to sviz­ze­ro dei ca­pi­ta­li. È la fonte di una crea­zio­ne di va­lo­re mag­gio­re e di im­pie­ghi. Un mer­ca­to dei ca­pi­ta­li più di­na­mi­co apri­reb­be nuove pos­si­bi­li­tà di fi­nan­zia­men­to, in par­ti­co­la­re per le im­pre­se sviz­ze­re di media di­men­sio­ne. Le im­pre­se di­pen­do­no da un fi­nan­zia­men­to so­li­do, so­prat­tut­to in pe­rio­di di crisi. È il solo mezzo per su­pe­ra­re le dif­fi­col­tà, am­mor­tiz­za­re i ri­schi e in­ve­sti­re nel fu­tu­ro. BAK Eco­no­mics ri­tie­ne che una si­mi­le ri­for­ma possa es­se­re red­di­ti­zia fi­nan­zia­ria­men­te sul­l’ar­co di cin­que anni e possa com­por­ta­re un au­men­to del PIL sviz­ze­ro di circa lo 0,5% al­l’an­no. La ri­for­ma deve dun­que es­se­re adot­ta­ta e at­tua­ta ra­pi­da­men­te al­fi­ne di so­ste­ne­re l’ur­gen­te ri­pre­sa eco­no­mi­ca.

La ri­for­ma pro­po­sta dal Con­si­glio fe­de­ra­le pre­sen­ta un rap­por­to costo-be­ne­fi­ci van­tag­gio­so. Essa per­met­te di rag­giun­ge­re gli obiet­ti­vi mi­ra­ti in ma­nie­ra ef­fi­ca­ce e be­ne­fi­cia di un so­ste­gno una­ni­me da parte degli am­bien­ti eco­no­mi­ci. Nei pros­si­mi mesi, vari at­to­ri eco­no­mi­ci avran­no l’oc­ca­sio­ne di spie­ga­re nel det­ta­glio i nu­me­ro­si van­tag­gi della ri­for­ma.

 


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