Frau mit Fragezeichen

Ini­zia­ti­va dei Gio­va­ni so­cia­li­sti: fact-chec­king

L'es­sen­zia­le in breve:

  • Du­ran­te la ses­sio­ne pri­ma­ve­ri­le le Ca­me­re fe­de­ra­li ini­zie­ran­no a di­scu­te­re sul­l’i­ni­zia­ti­va dei Gio­va­ni so­cia­li­sti.
  • Il no­stro fact-chec­king mo­stra che non vi sono buoni ar­go­men­ti a fa­vo­re di que­sta ini­zia­ti­va.
  • Essa di­strug­ge­reb­be delle im­pre­se fa­mi­lia­ri tra­di­zio­na­li e fa­reb­be au­men­ta­re le im­po­ste al ceto medio.

Il Con­si­glio na­zio­na­le di­scu­te­rà l'i­ni­zia­ti­va dei Gio­va­ni so­cia­li­sti sviz­ze­ri nella ses­sio­ne pri­ma­ve­ri­le che ini­zie­rà il 3 marzo. Il loro testo mira a in­tro­dur­re un'im­po­sta fe­de­ra­le sulle suc­ces­sio­ni e sulle do­na­zio­ni. Il Con­si­glio fe­de­ra­le e l’e­co­no­mia re­spin­go­no l'i­ni­zia­ti­va. La vo­ta­zio­ne po­po­la­re po­treb­be svol­ger­si a no­vem­bre 2025. È quin­di il mo­men­to di ri­spon­de­re alle do­man­de che po­treb­be­ro sor­ge­re.

Ini­zia­ti­va dei Gio­va­ni so­cia­li­sti: fact-chec­king

Do­man­da: Cosa com­por­te­reb­be l'a­do­zio­ne del­l'i­ni­zia­ti­va dei Gio­va­ni So­cia­li­sti per le medie e gran­di im­pre­se fa­mi­lia­ri?

Ri­spo­sta: Circa l'80% delle im­pre­se sviz­ze­re sono im­pre­se fa­mi­lia­ri e quasi la metà di esse sta pia­ni­fi­can­do una suc­ces­sio­ne al­l'in­ter­no della fa­mi­glia. L'in­tro­du­zio­ne di un'im­po­sta del 50% su ere­di­tà e do­na­zio­ni su­pe­rio­ri a 50 mi­lio­ni di fran­chi sviz­ze­ri col­pi­reb­be so­prat­tut­to le im­pre­se fa­mi­lia­ri di medie e gran­di di­men­sio­ni. L'o­ne­re fi­sca­le esor­bi­tan­te osta­co­le­reb­be o im­pe­di­reb­be la suc­ces­sio­ne al­l'in­ter­no della fa­mi­glia. La mag­gior parte del va­lo­re di que­ste im­pre­se ri­sie­de nel ca­pi­ta­le in­ve­sti­to in mac­chi­na­ri, edi­fi­ci, bre­vet­ti o vei­co­li. Per pa­ga­re l'im­po­sta, gli eredi do­vreb­be­ro ven­de­re l'in­te­ra azien­da o parte di essa, come di­mo­stra­to da un son­dag­gio di PwC. Sa­reb­be inol­tre il­lu­so­rio che gli ac­qui­ren­ti pren­dessero in con­si­de­ra­zio­ne l'i­dea di ac­col­lar­si somme così in­gen­ti di de­bi­to. Anche la ven­di­ta ri­sul­te­reb­be com­pli­ca­ta e piena di osta­co­li. Non ci sono ab­ba­stan­za in­ve­sti­to­ri sviz­ze­ri in grado di ef­fet­tua­re gran­di ac­qui­si­zio­ni. Nella mag­gior parte dei casi, do­vrem­mo quin­di aspet­tar­ci che siano gli in­ve­sti­to­ri fi­nan­zia­ri stra­nie­ri a for­ni­re i fondi ne­ces­sa­ri. Ma que­sti in­ve­sti­to­ri si aspet­ta­no ri­tor­ni im­me­dia­ti. Non hanno la vi­sio­ne a lungo ter­mi­ne o la vo­lon­tà di ga­ran­ti­re la so­ste­ni­bi­li­tà e lo svi­lup­po del­l'im­pre­sa.

Do­man­da: L'i­ni­zia­ti­va por­te­rà a un au­men­to del get­ti­to fi­sca­le?

Ri­spo­sta: In ogni caso, l’i­ni­zia­ti­va com­por­te­reb­be una mas­sic­cia per­di­ta fi­sca­le di di­ver­si mi­liar­di di fran­chi. At­tual­men­te, l'1% più ricco della po­po­la­zio­ne paga il 23,2% di tutte le im­po­ste (fonte: IWP). Se que­sto seg­men­to di po­po­la­zio­ne do­ves­se ab­ban­do­na­re la Sviz­ze­ra, sa­reb­be ne­ces­sa­rio au­men­ta­re le im­po­ste per il ceto medio o ri­dur­re i ser­vi­zi pub­bli­ci. Se­con­do il mes­sag­gio del Con­si­glio fe­de­ra­le, quasi tutti i con­tri­buen­ti in­te­res­sa­ti la­sce­reb­be­ro la Sviz­ze­ra, con una per­di­ta di en­tra­te fino a 3,6 mi­liar­di di fran­chi per la Con­fe­de­ra­zio­ne, i Can­to­ni e i Co­mu­ni. Que­sto at­tra­ver­so la ri­du­zio­ne delle im­po­ste sul red­di­to, sul pa­tri­mo­nio, sulle suc­ces­sio­ni e sulle do­na­zio­ni.

Do­man­da: L'i­ni­zia­ti­va li­mi­ta la so­vra­ni­tà fi­sca­le dei Can­to­ni?

Ri­spo­sta: In Sviz­ze­ra, le im­po­ste di suc­ces­sio­ne e do­na­zio­ne sono im­po­ste can­to­na­li. Una nuova im­po­sta fe­de­ra­le sulle suc­ces­sio­ni an­dreb­be quin­di a le­de­re l'au­to­no­mia fi­nan­zia­ria dei Can­to­ni. Certo, l'i­ni­zia­ti­va con­sen­ti­reb­be ai Can­to­ni di con­ti­nua­re a ri­scuo­te­re le pro­prie im­po­ste di suc­ces­sio­ne e do­na­zio­ne, ma in pra­ti­ca un'im­po­sta fe­de­ra­le del 50% li­mi­te­reb­be for­te­men­te que­sta pos­si­bi­li­tà. Le im­po­ste di suc­ces­sio­ne e do­na­zio­ne sono ri­scos­se con una certa cau­te­la (in par­ti­co­la­re per le ere­di­tà in linea di­ret­ta). No­no­stan­te que­sta cau­te­la, sono più alte della media nel con­fron­to in­ter­na­zio­na­le (fonte: OCSE). Inol­tre, in­sie­me a Fran­cia, Nor­ve­gia e Spa­gna, la Sviz­ze­ra è uno dei pochi paesi del­l'OC­SE a im­por­re un'im­po­sta pa­tri­mo­nia­le sugli stes­si beni. Un'im­po­sta fe­de­ra­le ag­giun­ti­va del 50% de­sta­bi­liz­ze­reb­be il si­ste­ma fi­sca­le sviz­ze­ro e por­reb­be la Sviz­ze­ra in una po­si­zio­ne di no­te­vo­le svan­tag­gio nella con­cor­ren­za in­ter­na­zio­na­le.

Do­man­da: L'i­ni­zia­ti­va pone pro­ble­mi giu­ri­di­ci?

Ri­spo­sta: L'i­ni­zia­ti­va viola dei prin­ci­pi co­sti­tu­zio­na­li fon­da­men­ta­li:

  • Vio­la­zio­ne del prin­ci­pio di uni­ver­sa­li­tà: se­con­do il Con­si­glio fe­de­ra­le, l’im­po­sta in­te­res­sa solo circa 2500 per­so­ne, il che è con­tra­rio al prin­ci­pio della pa­ri­tà di trat­ta­men­to.
  • At­tac­co alla li­ber­tà eco­no­mi­ca: un’im­po­sta di suc­ces­sio­ne del 50% mina la li­ber­tà eco­no­mi­ca, per­ché di fatto co­strin­ge gli eredi degli im­pren­di­to­ri a ven­de­re. Se a ciò si ag­giun­go­no l'im­po­sta sul pa­tri­mo­nio e le im­po­ste can­to­na­li di suc­ces­sio­ne, si ot­tie­ne un ef­fet­to espro­pria­ti­vo.
  • Vio­la­zio­ne del prin­ci­pio del­l'u­ni­tà della ma­te­ria: l'i­ni­zia­ti­va mi­schia obiet­ti­vi di­ver­si e quin­di non sod­di­sfa i re­qui­si­ti co­sti­tu­zio­na­li. Il le­ga­me tra una nuova tassa di suc­ces­sio­ne, la ri­strut­tu­ra­zio­ne del­l'e­co­no­mia nel suo com­ples­so e la lotta al cam­bia­men­to cli­ma­ti­co è ar­bi­tra­rio.
  • La clau­so­la di re­troat­ti­vi­tà: (ado­zio­ne alla data del voto, an­zi­ché dopo la ste­su­ra di una legge di at­tua­zio­ne) crea una no­te­vo­le in­cer­tez­za giu­ri­di­ca. Il Con­si­glio fe­de­ra­le l'ha de­fi­ni­ta “po­li­ti­ca­men­te pro­ble­ma­ti­ca”. La Sviz­ze­ra come piaz­za eco­no­mi­ca ha bi­so­gno di cer­tez­za nella pia­ni­fi­ca­zio­ne e di con­di­zio­ni giu­ri­di­che chia­re.

Le per­so­ne in­te­res­sa­te stan­no già pen­san­do di la­scia­re la Sviz­ze­ra per sfug­gi­re alla mi­nac­cia di que­sta im­po­sta. Altre per­so­ne che avreb­be­ro vo­lu­to sta­bi­lir­si in Sviz­ze­ra stan­no evi­tan­do il no­stro paese a causa del­l'in­cer­tez­za che si crea.

Do­man­da: L'i­ni­zia­ti­va pro­muo­ve la pro­te­zio­ne del clima?

Ri­spo­sta: la Sviz­ze­ra ha una delle tasse sulle emis­sio­ni di CO₂ più alte al mondo, oltre a un ef­fi­cien­te si­ste­ma di scam­bio di emis­sio­ni. È tra i paesi più avan­za­ti in ter­mi­ni di pro­te­zio­ne del clima. Dal 1990, l'in­du­stria ha più che rad­dop­pia­to il va­lo­re ag­giun­to della sua pro­du­zio­ne di­mez­zan­do le emis­sio­ni di CO₂. Il set­to­re in­du­stria­le è l'u­ni­co ad aver non solo rag­giun­to, ma su­pe­ra­to gli obiet­ti­vi di ri­du­zio­ne per il 2020. Na­tu­ral­men­te sono ne­ces­sa­ri ul­te­rio­ri sfor­zi, che però ri­chie­do­no un ap­proc­cio in­ter­na­zio­na­le per es­se­re ef­fi­ca­ci a li­vel­lo glo­ba­le. Gli stru­men­ti del­l'e­co­no­mia di mer­ca­to, come le tasse sul CO₂ e gli im­pe­gni ba­sa­ti sugli obiet­ti­vi, fun­zio­na­no par­ti­co­lar­men­te bene in Sviz­ze­ra, poi­ché pro­muo­vo­no gli in­ve­sti­men­ti nella pro­te­zio­ne del clima senza com­pro­met­te­re la com­pe­ti­ti­vi­tà in­ter­na­zio­na­le delle im­pre­se. 

L'i­ni­zia­ti­va dei Gio­va­ni So­cia­li­sti, in­ve­ce, si basa su una ri­di­stri­bu­zio­ne inef­fi­cien­te, che ral­len­ta gli in­ve­sti­men­ti e osta­co­la l'in­no­va­zio­ne. Un'e­le­va­ta pres­sio­ne fi­sca­le crea in­cen­ti­vi sba­glia­ti e in­de­bo­li­sce le mi­su­re di pro­te­zio­ne del clima esi­sten­ti. Il Con­si­glio fe­de­ra­le av­ver­te che l'i­ni­zia­ti­va por­te­reb­be anche a ef­fet­ti di­sper­si­vi ad alti costi bu­ro­cra­ti­ci, ren­den­do re­spon­sa­bi­le solo un pic­co­lo nu­me­ro di per­so­ne.

Do­man­da: L'i­ni­zia­ti­va è “so­cial­men­te giu­sta”, come so­sten­go­no i Gio­va­ni So­cia­li­sti?

Ri­spo­sta: la Sviz­ze­ra ha già un si­ste­ma fi­sca­le al­ta­men­te pro­gres­si­vo, che è so­cial­men­te giu­sto:

  • Le di­spa­ri­tà di red­di­to sono sta­bi­li da circa 100 anni.
  • Il 10% più ricco dei con­tri­buen­ti paga il 54,5% di tutte le en­tra­te fi­sca­li.
  • Circa un quar­to delle fa­mi­glie è esen­te dal­l'im­po­sta fe­de­ra­le di­ret­ta.

In­ve­ce di cor­reg­ge­re le pre­sun­te in­giu­sti­zie, l'i­ni­zia­ti­va cau­se­reb­be la fuga di ca­pi­ta­li, la per­di­ta di posti di la­vo­ro e l'au­men­to delle im­po­ste per il ceto medio.