bandagiertes Sparschwein

Il prin­ci­pio di as­si­cu­ra­zio­ne si ap­pli­ca anche alla ri­du­zio­ne dei costi

Dal punto di vista della po­li­ti­ca sa­ni­ta­ria, non vi sono dubbi: il con­trol­lo delle cure me­di­che at­tra­ver­so i costi non può fun­zio­na­re. Quan­do un si­ste­ma as­si­cu­ra­ti­vo non è sod­di­sfa­cen­te, oc­cor­re mo­di­fi­ca­re uno dei suoi fon­da­men­ti: l’e­sten­sio­ne delle pre­sta­zio­ni, il di­rit­to alle pre­sta­zio­ni o la par­te­ci­pa­zio­ne ai costi. Ma cer­ca­re di pi­lo­ta­re i vo­lu­mi o di ri­dur­re le ta­rif­fe, poi­ché le spese sono trop­po ele­va­te, è sba­glia­to. È que­sto anche il pa­re­re del prof. Ueli Kie­ser, che ha rea­liz­za­to uno stu­dio per la FMH. Que­sto giu­ri­sta ha ef­fet­tua­to, dal punto di vista co­sti­tu­zio­na­le, una va­lu­ta­zio­ne delle mi­su­re di con­te­ni­men­to dei costi. 

Ueli Kie­ser con­clu­de: fis­sa­re degli obiet­ti­vi di costi nel­l’as­si­cu­ra­zio­ne di base va con­tro il prin­ci­pio di as­si­cu­ra­zio­ne. Egli cri­ti­ca anche le ta­rif­fe de­gres­si­ve quan­do sono in­tro­dot­te al solo scopo di rag­giun­ge­re un obiet­ti­vo dei costi. Se­con­do lui, le ta­rif­fe de­gres­si­ve de­vo­no es­se­re am­mes­se uni­ca­men­te se sono op­por­tu­ne dal punto di vista eco­no­mi­co o se la ta­rif­fa in vi­go­re si basa su una strut­tu­ra inap­pro­pria­ta. La Co­sti­tu­zio­ne fe­de­ra­le pre­ve­de di fatto che l’as­si­cu­ra­zio­ne ma­lat­tia sviz­ze­ra debba es­se­re con­ce­pi­ta come un re­gi­me as­si­cu­ra­ti­vo. Ciò si­gni­fi­ca che i ri­schi as­si­cu­ra­ti (ma­lat­tia, in­for­tu­nio, gra­vi­dan­za) sono de­fi­ni­ti e le pre­sta­zio­ni che pos­so­no es­se­re ri­chie­ste al ve­ri­fi­car­si del ri­schio sono spe­ci­fi­ca­te.

La legge at­tua­le sul­l’as­si­cu­ra­zio­ne ma­lat­tia mette in atto il prin­ci­pio d’as­si­cu­ra­zio­ne con­ce­den­do ampio spa­zio alle pre­sta­zio­ni (me­di­ci, ospe­da­li, ecc.). La Co­sti­tu­zio­ne pre­ve­de anche la pa­ri­tà dei di­rit­ti, il prin­ci­pio di pro­por­zio­na­li­tà e quel­lo di le­ga­li­tà. 

Un ra­zio­na­men­to ar­bi­tra­rio non è le­ga­le 

In altre pa­ro­le, dal punto di vista le­ga­le, tutti hanno lo stes­so di­rit­to alle cure – poco im­por­ta che un trat­ta­men­to sia ri­chie­sto ad esem­pio in gen­na­io o in di­cem­bre. Il ra­zio­na­men­to ar­bi­tra­rio è dun­que vie­ta­to. Le mi­su­re de­vo­no dun­que es­se­re pro­por­zio­na­te. Re­stri­zio­ni ra­di­ca­li sono am­mes­se uni­ca­men­te in pre­sen­za di pro­ble­mi gravi. Ogni at­ti­vi­tà am­mi­ni­stra­ti­va deve ba­sar­si sulla legge. Di fatto, la re­mu­ne­ra­zio­ne delle pre­sta­zio­ni le­ga­li del­l’as­si­cu­ra­zio­ne ma­lat­tia di­pen­de dalla ge­stio­ne delle pre­sta­zio­ni; è ge­ne­ral­men­te am­mes­so che si ap­pli­chi il prin­ci­pio di le­ga­li­tà.

Un con­sen­so sor­pren­den­te in oc­ca­sio­ne della va­lu­ta­zio­ne 

Oc­cor­re men­zio­na­re che le con­si­de­ra­zio­ni eco­no­mi­che e giu­ri­di­che sfo­cia­no nella stes­sa con­clu­sio­ne. Ciò do­vreb­be in­ci­ta­re gli am­bien­ti po­li­ti­ci a fo­ca­liz­zar­si sul­l’a­do­zio­ne di con­di­zio­ni qua­dro ra­gio­ne­vo­li per l’as­si­cu­ra­zio­ne ma­lat­tia. Se si in­ten­do­no ri­dur­re i costi, bi­so­gna es­se­re one­sti con la po­po­la­zio­ne e ri­spon­de­re a tre do­man­de:

  • Chi ha di­rit­to a quali pre­sta­zio­ni? 
  • A quan­to am­mon­ta la par­te­ci­pa­zio­ne ai costi degli as­si­cu­ra­ti? 
  • Quali pre­sta­zio­ni sono ef­fi­ca­ci, eco­no­mi­che e ap­pro­pria­te? 

Degli obiet­ti­vi di costi non sono solo con­tra­ri alla Co­sti­tu­zio­ne e di­scu­ti­bi­li dal punto di vista eco­no­mi­co, ma in­gan­na­no pure la po­po­la­zio­ne fa­cen­do­le cre­de­re che il con­te­ni­men­to dei costi non abbia con­se­guen­ze sulle cure.