Foyer des Nationalrats im Bundeshaus

Il Con­si­glio na­zio­na­le re­spin­ge la re­vi­sio­ne della legge sui car­tel­li

​La re­vi­sio­ne della legge sui car­tel­li è stata re­spin­ta. Il bi­lan­cio che si può trar­ne è in tinte chia­ro-scure. Da una parte, è po­si­ti­vo che si eviti così una re­go­la­men­ta­zio­ne dan­no­sa ed ec­ces­si­va. Dal­l’al­tra, si può de­plo­ra­re il fatto di aver perso l’oc­ca­sio­ne di raf­for­za­re la con­cor­ren­za con de­ter­mi­na­te mi­su­re.

​Ieri il Con­si­glio na­zio­na­le ha nuo­va­men­te ri­fiu­ta­to di en­tra­re in ma­te­ria sulla re­vi­sio­ne della legge sui car­tel­li con 99 voti con­tro 80. Il pro­get­to è per­tan­to de­fi­ni­ti­va­men­te ac­can­to­na­to. La de­ci­sio­ne del Con­si­glio na­zio­na­le è com­pren­si­bi­le, poi­ché al­cu­ni ele­men­ti della re­vi­sio­ne avreb­be­ro com­por­ta­to una re­go­la­men­ta­zio­ne ec­ces­si­va e non erano op­por­tu­ni dal punto di vista eco­no­mi­co. Una mo­di­fi­ca di que­sta re­cen­te legge non era ne­ces­sa­ria: il di­rit­to in vi­go­re con­tie­ne suf­fi­cien­ti stru­men­ti che per­met­to­no di com­bat­te­re ef­fi­ca­ce­men­te la chiu­su­ra del mer­ca­to e le in­te­se car­tel­li­sti­che.

Il Par­la­men­to ha però perso l’op­por­tu­ni­tà di mi­glio­ra­re real­men­te la le­gi­sla­zio­ne. La sem­pli­fi­ca­zio­ne del con­trol­lo delle fu­sio­ni, ad esem­pio, avreb­be li­be­ra­to delle ri­sor­se. Il di­spo­si­ti­vo di “Com­plian­ce-De­fen­se” avreb­be per­mes­so di pro­muo­ve­re la pre­ven­zio­ne alla fonte, ossia nel­l’am­bi­to delle im­pre­se. Non vi sa­ran­no cam­bia­men­ti nem­me­no per la presa a ca­ri­co delle in­den­ni­tà ver­sa­te alle parti ci­vi­li. Le mi­su­re pre­vi­ste in que­st’ul­ti­mo set­to­re avreb­be­ro ga­ran­ti­to che fos­se­ro le parti lese, e non lo Stato, ad ap­pro­fit­ta­re delle san­zio­ni pro­nun­cia­te nel­l’am­bi­to delle pro­ce­du­re in ma­te­ria di con­cor­ren­za. Que­sti punti do­vreb­be­ro es­se­re ri­pre­si nel­l’e­ven­tua­li­tà del­l’e­la­bo­ra­zio­ne di una nuova re­vi­sio­ne del di­rit­to dei car­tel­li. In que­sto con­te­sto, sa­reb­be inol­tre op­por­tu­no ri­cor­re­re ad un grup­po di esper­ti al quale l’e­co­no­mia an­dreb­be in­te­gra­ta.