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Il Con­si­glio degli Stati ina­spri­sce l'im­po­si­zio­ne for­fet­ta­ria

Il Con­si­glio degli Stati, prima Ca­me­ra de­li­be­ran­te, ha de­ci­so di ina­spri­re l’im­po­si­zio­ne se­con­do il di­spen­dio – più nota sotto il ter­mi­ne di «im­po­si­zio­ne for­fet­ta­ria» o «tas­sa­zio­ne glo­ba­le». Esso ha ap­pro­va­to il pro­get­to di re­vi­sio­ne del Con­si­glio fe­de­ra­le senza op­po­si­zio­ni. Così, la base d’im­po­si­zio­ne mi­ni­ma a li­vel­lo del­l’im­po­sta fe­de­ra­le di­ret­ta non dovrà es­se­re in­fe­rio­re a 400'000 fran­chi, o 7 volte il va­lo­re lo­ca­ti­vo. La re­vi­sio­ne tende a mi­glio­ra­re l’ac­cet­ta­zio­ne del­l’im­po­si­zio­ne for­fet­ta­ria, che con­cer­ne con­tri­buen­ti fa­col­to­si, ma anche molto mo­bi­li. eco­no­mie­suis­se sa­lu­ta la de­ci­sio­ne del Con­si­glio degli Stati, che si è così espres­so per il man­te­ni­men­to di uno stru­men­to di po­li­ti­ca fi­sca­le che ha un im­pat­to eco­no­mi­co non in­dif­fe­ren­te.

​Il Con­si­glio degli Stati, Ca­me­ra prio­ri­ta­ria, ha ap­pro­va­to la re­vi­sio­ne con 35 voti con­tro 0 e 5 asten­sio­ni. Il pro­get­to tiene conto delle con­si­de­ra­zio­ni eco­no­mi­che non­ché del­l’e­qui­tà fi­sca­le e co­sti­tui­sce un com­pro­mes­so che in­te­gra le varie pre­oc­cu­pa­zio­ni dei Can­to­ni.
Di­ver­si ora­to­ri hanno evi­den­zia­to l’im­por­tan­za del­l’im­po­si­zio­ne for­fet­ta­ria, che ge­ne­ra en­tra­te fi­sca­li con­si­de­re­vo­li, in­ve­sti­men­ti e posti di la­vo­ro. E’ inol­tre stata sot­to­li­nea­ta la com­po­nen­te fe­de­ra­li­sti­ca della que­stio­ne, vista l’im­por­tan­za di que­sta im­po­sta per al­cu­ni can­to­ni tu­ri­sti­ci e re­gio­ni di mon­ta­gna. I can­to­ni che de­si­de­ra­no abo­lir­la o an­da­re oltre i mi­ni­mi fis­sa­ti nella re­vi­sio­ne sono li­be­ri di farlo.

Evi­ta­re una cor­re­zio­ne trop­po dra­sti­ca
La Ca­me­ra alta ha giu­sta­men­te re­spin­to le pro­po­ste mi­no­ri­ta­rie per l’au­men­to a 500'000 fran­chi della base fi­sca­le mi­ni­ma o a dieci volte il va­lo­re lo­ca­ti­vo. Un si­mi­le au­men­to della base d’im­po­si­zio­ne non sa­reb­be giu­sti­fi­ca­to eco­no­mi­ca­men­te. La base fi­sca­le mi­ni­ma di 400'000 fran­chi a li­vel­lo fe­de­ra­le ga­ran­ti­sce un’im­po­si­zio­ne ade­gua­ta. Que­sta mi­su­ra da sola com­por­te­rà un au­men­to delle im­po­ste per l’80% di tutti i con­tri­buen­ti in­te­res­sa­ti. Una cor­re­zio­ne trop­po im­por­tan­te ri­schie­reb­be di spin­ge­re verso la par­ten­za nu­me­ro­si con­tri­buen­ti, ciò che sa­reb­be in con­trad­di­zio­ne con il man­te­ni­men­to del­l’im­po­si­zio­ne for­fet­ta­ria. L’e­co­no­mia si op­po­ne al­l’a­bo­li­zio­ne del­l’im­po­sta e sa­lu­ta l’o­biet­ti­vo per­se­gui­to dal pro­get­to di re­vi­sio­ne. E’ in ef­fet­ti im­por­tan­te mi­glio­ra­re l’ac­cet­ta­zio­ne del­l’im­po­sta for­fet­ta­ria nella po­po­la­zio­ne.

L’im­po­si­zio­ne se­con­do il di­spen­dio (im­po­si­zio­ne for­fet­ta­ria) è una forma di fi­sca­li­tà sem­pli­fi­ca­ta con­ces­sa a cit­ta­di­ni stra­nie­ri che ri­sie­do­no in Sviz­ze­ra senza svol­ger­vi un’at­ti­vi­tà lu­cra­ti­va. Nel 2010, 5’450 per­so­ne hanno be­ne­fi­cia­to di que­sto si­ste­ma. L’im­po­si­zio­ne for­fet­ta­ria è uno stru­men­to fi­sca­le im­por­tan­te per l’in­sie­me del­l’e­co­no­mia: essa raf­for­za l’at­trat­ti­vi­tà della piaz­za eco­no­mi­ca sviz­ze­ra at­ti­ran­do per­so­ne fa­col­to­se e mo­bi­li a li­vel­lo in­ter­na­zio­na­le. Nu­me­ro­si altri paesi eu­ro­pei hanno sem­pli­fi­ca­to le loro basi im­po­ni­bi­li in ma­te­ria di im­po­sta sul red­di­to, come ad esem­pio la Gran Bre­ta­gna. L’im­po­si­zio­ne se­con­do il di­spen­dio ha ge­ne­ra­to nel 2010 oltre 660 mi­lio­ni di fran­chi di en­tra­te fi­sca­li. Se­con­do le stime del­l’Am­mi­ni­stra­zio­ne fe­de­ra­le delle con­tri­bu­zio­ni (AFC), oltre 22’000 im­pie­ghi di­pen­do­no di­ret­ta­men­te o in­di­ret­ta­men­te dai pro­ven­ti di que­sta im­po­sta.