Accordo concluso per il prossimo programma quadro di ricerca «Horizon Europa»
Il Consiglio dell’UE e il Parlamento europeo si sono messi d’accordo, a fine marzo, su un quadro giuridico per il futuro programma quadro di ricerca e d’innovazione. La partecipazione a pieno titolo della Svizzera al nuovo programma di ricerca, a partire dal 2021, dipende ora dall’accordo istituzionale tra la Svizzera e l’UE.
A fine marzo, il Consiglio dell’UE e il Parlamento europeo hanno concordato un quadro giuridico per il programma quadro di ricerca e d’innovazione «Horizon Europa» (2021-2027). Questo programma, che fa seguito a Horizon 2020, è attualmente il più ambizioso dei programmi quadro di ricerca e d’innovazione. Esso sarà dotato di un budget di 94,1 miliardi di euro.
UN PROGRAMMA PER RAFFORZARE LA COMPETITIVITÀ INDUSTRIALE DELL’EUROPA
Horizon Europa si basa su tre pilastri: il primo pilastro, denominato l’«eccellenza scientifica», sostiene dei progetti di ricerca di base all’avanguardia, che saranno definiti e gestiti dai ricercatori stessi. Il secondo pilastro è dedicato alle «sfide mondiali» e vuole garantire la preminenza industriale dell’Europa. La creazione di un Consiglio europeo dell’innovazione (CEI) è prevista nell’ambito del terzo pilastro. Questo consiglio aiuterà le start-up e le PMI a commerciare innovazioni e ad attraversare la «valley of death», vale a dire il periodo che va da un risultato della ricerca alla maturità commerciale di un prodotto.
PARTECIPAZIONE DELLA SVIZZERA, ALL’OMBRA DELLA BREXIT
La Svizzera non sarà pienamente associata al principale programma di ricerca mondiale. I membri dello SEE, ossia la Norvegia, l’Islanda e il Liechtenstein, beneficeranno però di un accesso equivalente e perfino Israele si vede concesse delle condizioni privilegiate. La Svizzera potrà partecipare solo in qualità di Stato terzo. Questa distinzione deriva da due cose: la Brexit e l'accordo istituzionale tra la Svizzera e l’UE. Sia la Gran Bretagna che la Svizzera hanno avuto finora molto successo quando si trattava di ottenere dei fondi europei destinati alla ricerca. I due paesi hanno delle università eccellenti, che partecipano intensamente ai programmi di ricerca. Nei negoziati relativi al nuovo programma di ricerca, l’UE ha probabilmente voluto evitare che, nel contesto della Brexit, la Gran Bretagna fosse trattata come un membro dell’UE per le questioni legate alla ricerca. Ciò ha avuto conseguenze anche per la Svizzera. I rappresentanti della Svizzera hanno dichiarato che l’accesso al programma di ricerca non ha nulla a che vedere con l’accordo istituzionale e che quest’ultimo concerne unicamente gli accordi che regolano l’accesso al mercato interno dell’UE. Tuttavia, l’UE ha accordato alla Svizzera l’accesso unicamente in quanto Stato terzo. Una manovra che lascia trasparire un legame con la mancata firma dell’accordo istituzionale.
Le condizioni di partecipazione degli Stati terzi non sono fortunatamente peggiorate. Tuttavia, le condizioni esatte dell’associazione della Svizzera al programma saranno probabilmente negoziate solo dopo la conclusione dei negoziati sul quadro finanziario dell’UE e quando il Parlamento e il Consiglio europeo saranno in chiaro sulla Brexit. Da notare inoltre che sono attualmente pendenti delle proposte del Parlamento europeo che complicherebbero la partecipazione di Stati terzi al programma a condizioni equivalenti.
L’ACCORDO ISTITUZIONALE, UNA CONDIZIONE PER PARTECIPARE RAPIDAMENTE
Al momento opportuno bisognerà negoziare in un accordo separato l’associazione concreta della Svizzera al programma Horizon Europa e il suo contributo finanziario. Prima di poterlo fare, la Svizzera e l’UE devono portare a termine l’accordo istituzionale. Nell’eventualità in cui il Consiglio federale non lo sottoscrivesse entro l’autunno, la Svizzera rischia di non poter partecipare dall’inizio al programma quadro di ricerca europeo e di perdere così l’opportunità di partecipare ad importanti progetti di ricerca – con considerevoli svantaggi a lungo termine per la ricerca svizzera. La Svizzera si è già trovata in questa delicata situazione dopo la votazione sull’iniziativa «contro l’immigrazione di massa».