Di­stin­gue­re i de­si­de­ri dalle ne­ces­si­tà

Du­ran­te i pros­si­mi col­lo­qui di Wat­te­nw­yl, il Con­si­glio fe­de­ra­le e i par­ti­ti di­scu­te­ran­no i gran­di orien­ta­men­ti di po­li­ti­ca fi­nan­zia­ria. Il tema non po­treb­be es­se­re più ap­pro­pria­to: al­l’or­di­ne del gior­no vi sono que­stio­ni po­li­ti­co-fi­nan­zia­rie non fa­ci­li da ri­sol­ve­re. I nuovi fi­nan­zia­men­ti della fer­ro­via e della stra­da, pro­get­ti di svi­lup­po delle as­si­cu­ra­zio­ni so­cia­li, varie ini­zia­ti­ve a fa­vo­re delle fa­mi­glie ge­ne­re­ran­no in fu­tu­ro costi per di­ver­si mi­liar­di. Que­sti ul­ti­mi ri­schia­no di su­pe­ra­re la ca­pa­ci­tà fi­nan­zia­ria della Con­fe­de­ra­zio­ne e dei can­to­ni, ma anche dei con­tri­buen­ti. Poi­ché in fin dei conti tutte le fat­tu­re ar­ri­va­no sul ta­vo­lo di que­sti ul­ti­mi.

​Una parte dei pro­get­ti sono ini­zia­ti­ve po­po­la­ri. Altri pro­ven­go­no di­ret­ta­men­te dal Par­la­men­to. Essi hanno una cosa in co­mu­ne: si ba­sa­no sul­l’i­dea che tutto ciò che è au­spi­ca­bi­le possa es­se­re fi­nan­zia­to. Gli anni delle vac­che gras­se per la Con­fe­de­ra­zio­ne e in parte per i can­to­ni hanno con­tri­bui­to a for­gia­re que­sta idea. Que­sti anni fasti sono tut­ta­via su­pe­ra­ti. Nu­me­ro­si can­to­ni de­vo­no ri­spar­mia­re e anche la Con­fe­de­ra­zio­ne ha esau­ri­to il pro­prio mar­gi­ne di ma­no­vra. Tut­ta­via, il pac­chet­to di con­so­li­da­men­to e di ve­ri­fi­ca dei com­pi­ti 2014 che at­tri­bui­sce alla Con­fe­de­ra­zio­ne una boc­ca­ta d’a­ria senza ri­chie­de­re gros­si sa­cri­fi­ci, mi­nac­cia di fal­li­re da­van­ti al Par­la­men­to.
 
In­di­pen­den­te­men­te dai nu­me­ro­si de­si­de­ri, al­cu­ni pro­get­ti sono real­men­te ne­ces­sa­ri. La ri­for­ma della pre­vi­den­za vec­chia­ia ne fa parte allo stes­so ti­to­lo di quel­la del­l’im­po­si­zio­ne delle im­pre­se. I due pro­get­ti sono vi­ta­li per la Sviz­ze­ra, anche se per mo­ti­vi di­ver­si. La ra­gio­ne vor­reb­be che si fis­si­no delle prio­ri­tà po­li­ti­che e che si de­fi­ni­sca­no ra­pi­da­men­te delle basi, in par­ti­co­la­re a li­vel­lo fi­nan­zia­rio. Senza sta­bi­li­re delle prio­ri­tà, i ri­schi au­men­ta­no con­si­de­re­vol­men­te: per le fi­nan­ze pub­bli­che, ma anche per tutti i con­tri­buen­ti.