Crisi dell‘euro: fine con ter­ro­re o ter­ro­re senza fine?

Dopo le ele­zio­ni in Gre­cia e in Fran­cia, l’in­cer­tez­za nella zona euro è di nuovo for­te­men­te au­men­ta­ta.  E‘ in gioco la cre­di­bi­li­tà del patto fi­sca­le con­cor­da­to dal­l’UE.  In par­ti­co­la­re, non è chia­ro se la Gre­cia riu­sci­rà a ri­dur­re il suo in­de­bi­ta­men­to come pro­mes­so. Se essa non ce la farà a rag­giun­ge­re gli obiet­ti­vi di ri­spar­mio, vi sono due pos­si­bi­li­tà: o sarà la fine e il paese ri­schia il fal­li­men­to e dovrà usci­re anche dalla zona euro, op­pu­re gli obiet­ti­vi di ri­spar­mio con­cor­da­ti dal­l’UE e dal FMI do­vran­no es­se­re ri­vi­sti al ri­bas­so.
​Que­sto si­gni­fi­che­reb­be solo pro­lun­ga­re la pro­ble­ma­ti­ca del­l’in­de­bi­ta­men­to e pro­vo­che­reb­be un pe­rio­do di ter­ro­re senza fine. Que­sti due sce­na­ri pos­so­no es­se­re evi­ta­ti sol­tan­to se la Gre­cia e altri Stati de­bo­li del­l’UE riu­sci­ran­no ad adot­ta­re – con­tro ogni aspet­ta­ti­va – mi­su­re di au­ste­ri­tà ef­fi­ca­ci. E’ ne­ces­sa­rio e ur­gen­te at­tua­re delle ri­for­me strut­tu­ra­li, af­fin­ché que­sti paesi pos­sa­no ri­tro­va­re la via della cre­sci­ta.

La si­tua­zio­ne è al­lar­man­te. La con­ti­nua in­sta­bi­li­tà della zona euro si­gni­fi­ca che anche per la piaz­za eco­no­mi­ca sviz­ze­ra, le­ga­ta stret­ta­men­te al mer­ca­to eu­ro­peo, le pres­sio­ni con­ti­nue­ran­no. Il fran­co po­treb­be ri­ma­ne­re an­co­ra forte per pa­rec­chio tempo, ciò che met­te­reb­be a dura prova le no­stre azien­de espor­ta­tri­ci e il tu­ri­smo. Per la Sviz­ze­ra que­sto si­gni­fi­ca che la po­li­ti­ca di li­be­ro scam­bio deve es­se­re pro­se­gui­ta at­ti­va­men­te, per poter avere un ac­ces­so mi­glio­re ai mer­ca­ti in cre­sci­ta al di fuori del­l’Eu­ro­pa e per per­met­te­re una di­ver­si­fi­ca­zio­ne sen­sa­ta.