Con­tro­pro­get­to in­di­ret­to al­l’i­ni­zia­ti­va «con­tro le re­tri­bu­zio­ni abu­si­ve» in di­rit­tu­ra d’ar­ri­vo

La Com­mis­sio­ne degli af­fa­ri giu­ri­di­ci del Con­si­glio degli Stati (CAG-S) ha esa­mi­na­to in que­sti gior­ni il con­tro­pro­get­to in­di­ret­to al­l’i­ni­zia­ti­va “con­tro le re­tri­bu­zio­ni abu­si­ve”. Essa ha ul­te­rior­men­te ri­dot­to le di­ver­gen­ze che op­po­ne­va­no le due Ca­me­re. Esi­ste una pos­si­bi­li­tà reale che il con­tro­pro­get­to in­di­ret­to venga adot­ta­to nel corso della ses­sio­ne pri­ma­ve­ri­le.
​Per quan­to ri­guar­da l’ap­pro­va­zio­ne della re­tri­bu­zio­ne dei mem­bri della Di­re­zio­ne - la que­stio­ne cen­tra­le del pro­get­to -, la CAG-S ha se­gui­to la Ca­me­ra del po­po­lo senza op­po­si­zio­ne. Se­con­do que­st’ul­ti­ma, l’As­sem­blea Ge­ne­ra­le deve po­ter­si pro­nun­cia­re ogni anno sulla re­tri­bu­zio­ne dei mem­bri della Di­re­zio­ne. Gli sta­tu­ti pre­ci­sa­no tut­ta­via il ca­rat­te­re, vin­co­lan­te o con­sul­ti­vo, di que­sto voto. Que­sto co­sti­tui­sce un com­pro­mes­so ac­cet­ta­bi­le tra le esi­gen­ze del­l’i­ni­zia­ti­va “con­tro le re­tri­bu­zio­ni abu­si­ve” e il mar­gi­ne di ma­no­vra degli azio­ni­sti.

eco­no­mie­suis­se de­plo­ra che la Com­mis­sio­ne degli af­fa­ri giu­ri­di­ci del Con­si­glio degli Stati non abbia se­gui­to il Con­si­glio na­zio­na­le per quan­to con­cer­ne l’am­mis­si­bi­li­tà, a ti­to­lo ec­ce­zio­na­le, dei ver­sa­men­ti spe­cia­li e i con­te­nu­ti del re­go­la­men­to di re­tri­bu­zio­ne, tanto più che ciò avreb­be per­mes­so di eli­mi­na­re un nu­me­ro su­pe­rio­re di di­ver­gen­ze.

È im­por­tan­te con­trap­por­re un pro­get­to in­di­ret­to al­l’i­ni­zia­ti­va «con­tro le re­tri­bu­zio­ni abu­si­ve» allo scopo di met­te­re in atto i ne­ces­sa­ri mi­glio­ra­men­ti nel di­rit­to della so­cie­tà ano­ni­ma. Un con­tro­pro­get­to in­di­ret­to pra­ti­ca­bi­le sa­reb­be me­glio in grado di tener conto ef­fi­ca­ce­men­te delle pre­oc­cu­pa­zio­ni della po­po­la­zio­ne ri­spet­to al­l’i­ni­zia­ti­va «con­tro le re­tri­bu­zio­ni abu­si­ve» che, con le sue 24 di­spo­si­zio­ni co­sti­tu­zio­na­li ri­gi­de, im­po­ne un’ul­te­rio­re bu­ro­cra­zia agli azio­ni­sti e alle im­pre­se.