Drapeaux Brexit

Brexit: cosa succederà dopo l'attivazione dell'art. 50 del Trattato concernente l'UE?

Con la sua dichiarazione d’intesa ai presidenti del Consiglio europeo, il governo britannico ha lanciato la procedura d’uscita dall’Unione europea secondo l’art. 50 del Trattato di Lisbona. Entro un termine di 48 ore, Donald Tusk, il presidente del Consiglio sottoporrà ai 27 Stati membri rimanenti un progetto che traccia le grandi linee di un accordo di uscita con il Regno Unito.

https://www.youtube.com/watch?v=c0-34s8rF80

 

Il Consiglio europeo dovrà approvare le grandi linee del futuro accordo entro un termine da tre a cinque settimane. Sulla base di queste ultime, la commissione sottoporrà un mandato di negoziazione. Ci si attende che gli Stati membri si mettano d’accordo su un mandato di negoziazione entro un termine da tre a cinque mesi, sapendo che non bisogna attendere risultati tangibili prima dell’elezione del Bundestag in Germania (24 settembre 2017).

Troppo poco tempo per negoziare …

In queste condizioni e considerato il termine di due anni previsto dal Trattato di Lisbona, rimDie britische Regierung hat angekündigt, im Rahmen des «great Repeal» das gesamte relevante EU-Recht in nationales Recht umzuwandeln, um es danach entsprechend den eigenen Be

ane solo un anno per negoziare effettivamente l’uscita. Bisogna infatti contare circa sei mesi per la procedura di ratifica dei 27 Stati membri. Un eventuale progetto dovrà essere approvato dal 55% degli Stati membri (15 su 27), che rappresentino almeno il 65% della popolazione, e il Parlamento europeo (maggioranza semplice).

… su temi complicati

Secondo l’UE è importante che l’accordo di uscita regoli l’importo dei versamenti complementari che la Gran Bretagna deve effettuare per quegli obblighi in materia di pagamenti ai quali l’UE si è impegnata quando essa era ancora membro. L’UE intende del resto chiarire la situazione giuridica dei suoi cittadini residenti in Gran Bretagna. Essa non intende negoziare le modalità delle future relazioni con la Gran Bretagna prima che questi punti siano stati chiariti. Il Regno Unito vuole invece ottenere, parallelamente ai negoziati di uscita, un accordo di principio sulle relazioni future e in particolare sulla portata e le condizioni di un eventuale accesso al mercato dell’UE per le società, i beni e i servizi britannici.

Se nessun accordo sarà concluso nell’intervallo di due anni previsto dall’art. 50 del Trattato concernente l’UE, il termine potrà essere prolungato con il consenso dei 27 Stati membri. Questo sarà difficile. Detto questo, il governo britannico stesso ha tutto l’interesse affinché i negoziati abbiano successo entro il 2019, poiché il Regno Unito procederà alle elezioni parlamentari nel 2020 e dovrà presentare il frutto del suo lavoro.

La Gran Bretagna riprende l'«acquis comunitario» - in un primo tempo

Il governo britannico ha annunciato di riprendere, nell’ambito del «great Repeal», l’insieme del diritto europeo pertinente nel suo diritto nazionale per poterlo in seguito adattare in base alle proprie esigenze. Si tratta di circa 27’000 atti normativi dell’UE. Viene così creata la base per i futuri accordi bilaterali tra la Gran Bretagna e l’UE.

Vedere anche dossierpolitica n. 15/2016: La Brexit e la Svizzera

 

Quelle: Brunswick Group, Brexit in perspektive, Januar 2017, S. 10: https://www.brunswickgroup.com/publications/reports/brexit-in-perspective/