Brexit: acquistare a scatola chiusa
Sabato scorso il Parlamento britannico ha rinviato la decisione del Primo ministro Boris Johnson sull’accordo di uscita Brexit. Il contratto di uscita dovrebbe essere approvato solo insieme alle disposizioni di attuazione della legge. Ciò aumenta la probabilità di un nuovo rinvio del ritiro dall'UE e di un persistere delle incertezze.
Dopo l'annuncio della scorsa settimana da parte del Primo Ministro Boris Johnson di un accordo di uscita riveduto con l'UE, il Parlamento britannico avrebbe dovuto dare la sua approvazione sabato scorso. Ciò avrebbe consentito alla Gran Bretagna di effettuare il 31 ottobre un’uscita dall’UE ben regolamentata.
La mancata decisione comporta un nuovo rinvio?
I parlamentari non hanno voluto acquistare a scatola chiusa, senza approvare le varie leggi d’applicazione dell’accordo. La mozione corrispondente è stata accettata con 322 voti contro 306. Un altro testo parlamentare si applica automaticamente: si tratta del Benn Act, che impone al governo di chiedere all’UE il rinvio della Brexit al 31 gennaio 2020 se non fosse ratificato entro il 19 ottobre alcun accordo di uscita. È quello che ha fatto Boris Johnson.
Per le imprese persiste una forte incertezza
Il ritorno delle turbolenze è piuttosto probabile, considerati i tempi stretti per un accordo parlamentare in Gran Bretagna. Del resto, un rinvio della Brexit richiede l’accordo unanime dei membri dell’UE. Sebbene la Svizzera sia preparata per quanto possibile ad una Brexit non regolamentata, la chiarezza a breve termine sulle future relazioni tra l'UE e la Gran Bretagna, lascerebbe meno tempo alle imprese svizzere per prepararsi ad un «atterraggio tranquillo» a livello operativo. Resta da vedere se il Regno Unito lascerà l'UE il 31 ottobre, con o senza accordo.