L’iniziativa per la limitazione II non risolve alcun problema, ma ne crea molti altri
- Introduction L’essenziale in breve | Posizione di economiesuisse
- Chapter 1 L’iniziativa per la limitazione II dell’UDC è ingannevole
- Chapter 2 L’accettazione dell’iniziativa per la limitazione II significa la fine della via bilaterale di successo
- Chapter 3 Gli Accordi bilaterali con l'UE sono un fattore chiave per il benessere della Svizzera
- Chapter 4 Dipendiamo dall'immigrazione di manodopera, oggi e domani
- Chapter 5 Garantire la prosperità e risolvere i problemi reali in modo sostenibile
- Chapter 6 Conclusione: l’iniziativa per la limitazione II non risolve alcun problema, ma ne crea numerosi altri
L’accettazione dell’iniziativa per la limitazione II significa la fine della via bilaterale di successo
Nel testo dell'iniziativa si chiede esplicitamente la fine della libera circolazione delle persone
- Porre fine alla libera circolazione delle persone è il vero obiettivo dell'iniziativa. Il testo dell'iniziativa afferma chiaramente che l'accordo sulla libera circolazione deve essere disdetto, il più presto possibile, due anni dopo il primo superamento del limite di 10 milioni.
- Di conseguenza, l'intero pacchetto Bilaterali I con l'UE non sarebbe più applicabile, compresi gli accordi sui trasporti terrestri e aerei, sull'agricoltura, sulla ricerca, sugli appalti pubblici e sull’eliminazione degli ostacoli tecnici al commercio.
- Secondo la «clausola ghigliottina» tutti e sette gli Accordi bilaterali I sono indissolubilmente legati tra loro. Se uno degli accordi venisse rescisso, anche gli altri sei terminerebbero automaticamente.
- L’accettazione dell’iniziativa per la limitazione II significherebbe quindi la fine di un modello di successo, la via bilaterale tra la Svizzera e l'UE.
L’iniziativa mette in pericolo l’Accordo di Schengen/Dublino
- La disdetta dell'Accordo sulla libera circolazione delle persone riguarda anche gli Accordi di Schengen/Dublino (che fanno parte dei Bilaterali II). Nelle trattative per l'adesione della Svizzera allo spazio Schengen, l'UE ha condizionato quest’ultima alla libera circolazione delle persone.
- La fine dell'associazione a Schengen/Dublino avrebbe ripercussioni negative sulla libertà di viaggiare, sul turismo e sulla sicurezza in Svizzera.
- La fine dell'Accordo di Dublino, ad esempio, darebbe a ogni migrante la possibilità di presentare una seconda domanda in Svizzera, dopo una domanda d'asilo respinta in Europa.
I promotori non hanno alternative equivalenti ai Bilaterali
- Una delle maggiori debolezze dei promotori è che non propongono un'alternativa equivalente all'abolizione degli Accordi bilaterali. Questo è irresponsabile.
- La via bilaterale ha dimostrato di essere una soluzione su misura per la Svizzera al di là dell'adesione all'UE, dell'adesione allo SEE e dell'isolamento. Offre alla Svizzera la possibilità di partecipare al mercato unico europeo in ambiti selezionati di interesse.
- Grazie agli Accordi bilaterali, possiamo preservare la nostra sovranità, la nostra democrazia diretta e il nostro federalismo e continuare a beneficiare dei vantaggi economici del mercato unico europeo.
La partecipazione al mercato unico va ben oltre l'Accordo di libero scambio
- Una modernizzazione dell'Accordo di libero scambio Svizzera-UE del 1972 non sarebbe sufficiente a compensare la perdita degli Accordi bilaterali.
- Ad esempio, se i Bilaterali I venissero aboliti, le barriere tecniche al commercio per i prodotti industriali non verrebbero più eliminate, i diritti di traffico aereo non sarebbero coperti, i prodotti ortofrutticoli svizzeri richiederebbero una certificazione aggiuntiva per l'esportazione nell'UE, gli spedizionieri svizzeri non potrebbero beneficiare di ordini supplementari da parte dell’UE, le imprese svizzere non potrebbero più partecipare su un piano di parità agli appalti pubblici nelle città e nelle regioni dell'UE e sarebbe molto più complicato assumere manodopera dall'UE. Inoltre, la popolazione svizzera perderebbe il diritto di vivere, lavorare e studiare ovunque nell'UE. Questi sono solo alcuni esempi delle possibili conseguenze.
L’iniziativa per la limitazione II è un capriccio politico
- Solo 4 anni fa, nel settembre 2020, la prima iniziativa dell'UDC per disdire la libera circolazione delle persone (Iniziativa per la limitazione I) è stata chiaramente respinta con il 61,7% di voti contrari. Il fatto che l'UDC riproponga lo stesso tema alle urne in una nuova veste a distanza di breve tempo dimostra la poca considerazione per la volontà popolare.
- Dal 2000, la popolazione svizzera ha confermato per ben undici volte il proprio sostegno alla via bilaterale in occasione di altrettante votazioni popolari.
- I sondaggi mostrano inoltre che una netta maggioranza della popolazione svizzera è convinta dei vantaggi degli Accordi bilaterali (vedasi l'ultimo sondaggio sull’Europa condotto da Interpharma nel 2024).
Le misure di ricongiungimento familiare mettono a rischio la Convenzione europea dei diritti umani
L’iniziativa per la limitazione II chiede, qualora la popolazione residente permanente in Svizzera dovesse superare i nove milioni e mezzo di persone entro il 2050, che il Consiglio federale adotti misure in materia di ricongiungimento familiare. L'UDC mette così in discussione il diritto al rispetto della vita privata e familiare, sancito dall'articolo 8 della Convenzione europea dei diritti umani (CEDU), ratificata dalla Svizzera nel 1974. Questa conquista fondamentale, che consente anche ai cittadini svizzeri di ricongiungersi con le proprie famiglie all'estero, non dovrebbe essere infranta dalla Svizzera. La reintroduzione dello statuto disumano dei lavoratori stagionali, che ha prevalso in Svizzera dal 1930 fino all'introduzione della libera circolazione delle persone nel 2002, non è un'opzione. Una simile violazione o addirittura una cancellazione della CEDU comporterebbe un enorme danno di reputazione per la Svizzera all'estero.