Contributo all’allargamento: le imprese chiedono progressi nei negoziati bilaterali
Il Consiglio federale ha lanciato oggi la procedura di consultazione sull'attuazione del contributo all'allargamento a favore degli Stati membri dell'UE dell'Europa centrale e orientale. Questa decisione è corretta in termini di tempistica e di contenuto. Tuttavia, l'economia chiede dei progressi nei negoziati in corso con l'UE. Il contributo all'allargamento è importante in questo contesto.
Dal 2008 la Svizzera ha contribuito con 1,3 miliardi di franchi a diversi progetti volti a ridurre le disparità economiche e sociali nell'UE allargata. È anche nell’interesse della Svizzera mantenere questo contributo, in particolare nei settori della formazione professionale e della migrazione. Essa può contribuire con il suo know-how ad uno sviluppo economico positivo, tanto più che esiste un notevole potenziale di recupero economico nei paesi e nei settori in questione. Ne beneficiano anche le imprese svizzere.
L’economia attende nuovi progressi nei negoziati in corso
L'economia parteciperà alla consultazione per l'attuazione di una nuova quota del contributo all'allargamento prolungato di altri dieci anni a partire dal 2018/19. Con il suo contributo all'allargamento, la Svizzera non solo dimostra la propria volontà di sostenere gli Stati membri dell'UE dell'Europa orientale, ma crea anche un clima favorevole ai negoziati nei tre importanti settori dell'elettricità, dell'accesso al mercato e della ricerca. Si attendono progressi anche per quanto riguarda il riconoscimento dell'equivalenza nel settore dei mercati finanziari. Considerata l'importanza economica del mercato interno europeo per la Svizzera, i negoziati devono proseguire rapidamente.