Moskau

Di­scus­sio­ni co­strut­ti­ve a Mosca

Una de­le­ga­zio­ne eco­no­mi­ca sviz­ze­ra si è re­ca­ta a Mosca a ini­zio giu­gno per par­te­ci­pa­re alla riu­nio­ne della com­mis­sio­ne eco­no­mi­ca mista Sviz­ze­ra-Rus­sia. Sotto la pre­si­den­za del­l’am­ba­scia­to­re Livia Leu (SECO), i rap­pre­sen­tan­ti delle im­pre­se hanno di­scus­so delle re­la­zio­ni eco­no­mi­che bi­la­te­ra­li tra i due paesi.

Le con­di­zio­ni eco­no­mi­che delle im­pre­se sviz­ze­re at­ti­ve in Rus­sia re­sta­no dif­fi­ci­li. Le mi­su­re in­ter­na­zio­na­li, la po­li­ti­ca di lo­ca­liz­za­zio­ne, il de­prez­za­men­to del rublo e del con­su­mo in­ter­no co­sti­tui­sco­no delle sfide quo­ti­dia­ne per le im­pre­se.

Du­ran­te la 18e­si­ma riu­nio­ne, a Mosca, la com­mis­sio­ne eco­no­mi­ca mista Sviz­ze­ra-Rus­sia ha di­scus­so aper­ta­men­te delle sfide con­cre­te. Si è trat­ta­to in par­ti­co­la­re dei mi­glio­ra­men­ti in ma­te­ria di pro­ce­du­re d’am­mis­sio­ne e di cer­ti­fi­ca­zio­ne, di con­trol­li del traf­fi­co aereo, di age­vo­la­zio­ni do­ga­na­li e com­mer­cia­li e di si­cu­rez­za dei pa­ga­men­ti. Un punto molto im­por­tan­te è la po­li­ti­ca at­tua­le di so­sti­tu­zio­ne delle im­por­ta­zio­ni, che pone dei gros­si pro­ble­mi alle im­pre­se sviz­ze­re.

Le im­pre­se sviz­ze­re ve­do­no an­co­ra oggi la Rus­sia come un mer­ca­to im­por­tan­te, con un gros­so po­ten­zia­le di cre­sci­ta a medio e lungo ter­mi­ne, so­prat­tut­to nei set­to­ri del­l’a­via­zio­ne, dei pro­dot­ti chi­mi­ci e far­ma­ceu­ti­ci, della co­stru­zio­ne di mac­chi­na­ri, dei pro­dot­ti me­di­ca­li, degli oro­lo­gi, delle der­ra­te ali­men­ta­ri, della tra­sfor­ma­zio­ne dei ce­rea­li, dei ser­vi­zi fi­nan­zia­ri e delle in­fra­strut­tu­re.

In que­sto caso il po­ten­zia­le di cre­sci­ta varia da un set­to­re al­l’al­tro e di­pen­de so­prat­tut­to dalla sop­pres­sio­ne degli osta­co­li al com­mer­cio. I dati ma­croe­co­no­mi­ci pub­bli­ca­ti mo­stra­no che l’e­co­no­mia russa sta ri­pren­den­do len­ta­men­te a cre­sce­re – per il 2017, gli esper­ti pre­ve­do­no, at­tual­men­te, una cre­sci­ta del PIL che si situa tra l’1,2% e l’1,6% al­l’in­ter­no della Fe­de­ra­zio­ne Russa. Que­sta ten­den­za do­vreb­be raf­for­zar­si nel corso dei pros­si­mi tre o quat­tro anni.

Le cifre re­la­ti­ve agli scam­bi com­mer­cia­li, in ter­mi­ni reali, si ri­ve­la­no piut­to­sto mo­de­ste – in rap­por­to al po­ten­zia­le. Nel 2016, la Rus­sia ha rag­giun­to un vo­lu­me di scam­bi con la Sviz­ze­ra pari a 3,6 mi­liar­di di fran­chi, ciò che pone il paese al 23e­si­mo rango nella clas­si­fi­ca dei part­ner com­mer­cia­li più im­por­tan­ti. L’an­no scor­so, le im­por­ta­zio­ni e le espor­ta­zio­ni sono nuo­va­men­te di­mi­nui­te. Le im­pre­se sviz­ze­re hanno espor­ta­to prin­ci­pal­men­te verso la Rus­sia dei pro­dot­ti far­ma­ceu­ti­ci e dei mac­chi­na­ri, non­ché delle pie­tre pre­zio­se, dei me­tal­li pre­zio­si e dei gio­iel­li. Al con­tra­rio, la Sviz­ze­ra ha im­por­ta­to dalla Rus­sia prin­ci­pal­men­te delle ma­te­rie prime come pie­tre e me­tal­li pre­zio­si, che ha poi in­te­gra­to nella sua pro­du­zio­ne.

Per la Rus­sia, la Sviz­ze­ra svol­ge co­mun­que un ruolo im­por­tan­te in quan­to nono in­ve­sti­to­re stra­nie­ro. La Banca Na­zio­na­le Sviz­ze­ra stima che alla fine del 2015 gli in­ve­sti­men­ti di­ret­ti della Sviz­ze­ra in Rus­sia sono stati pari a 8,5 mi­liar­di di fran­chi (9,4 mi­liar­di nel 2014). Le im­pre­se sviz­ze­re at­ti­ve in Rus­sia hanno crea­to 43’000 posti di la­vo­ro.

Mal­gra­do le sfide at­tua­li, la Rus­sia ri­ma­ne im­por­tan­te per le im­pre­se el­ve­ti­che. Nu­me­ro­si im­pren­di­to­ri hanno par­te­ci­pa­to a que­sto viag­gio or­ga­niz­za­to da eco­no­mie­suis­se e hanno po­tu­to così espor­re le loro pre­oc­cu­pa­zio­ni, con­di­vi­den­do le loro espe­rien­ze.