Des douaniers contrôlent des colis

Meno con­trol­li do­ga­na­li sui pro­dot­ti con­traf­fat­ti: in­sen­sa­to da un punto di vista di po­li­ti­ca fi­nan­zia­ria

Nel 2017, le do­ga­ne hanno con­trol­la­to sol­tan­to la metà dei pac­chi alla ri­cer­ca di merce con­traf­fat­ta. E que­sto no­no­stan­te siano le im­pre­se a fi­nan­zia­re tali con­trol­li. Tut­ta­via, il de­na­ro con­flui­sce ugual­men­te nelle casse della Con­fe­de­ra­zio­ne. In que­sto modo le do­ga­ne ri­spar­mia­no, ma i con­tri­buen­ti e le im­pre­se non be­ne­fi­cia­no di al­cu­na mi­su­ra. Al con­tra­rio.

Oro­lo­gi, far­ma­ci, pezzi di ri­cam­bio e ve­sti­ti: su venti pac­chet­ti ac­qui­sta­ti dai con­su­ma­to­ri sviz­ze­ri su In­ter­net uno con­tie­ne della merce con­traf­fat­ta. Le azien­de sviz­ze­re si di­stin­guo­no per i loro pro­dot­ti in­no­va­ti­vi e di qua­li­tà. Per loro è molto im­por­tan­te che le con­traf­fa­zio­ni ven­ga­no sco­per­te. In caso con­tra­rio, le per­di­te am­mon­te­reb­be­ro a di­ver­si mi­liar­di di fran­chi e l’im­ma­gi­ne ne sof­fri­reb­be pe­san­te­men­te.

Tut­ta­via, è pro­prio quel­lo che sta suc­ce­den­do da un anno a que­sta parte. Le au­to­ri­tà do­ga­na­li hanno ispe­zio­na­to solo la metà dei pac­chi alla ri­cer­ca di merce con­traf­fat­ta. Di con­se­guen­za, sono stati sco­per­ti meno pro­dot­ti con­traf­fat­ti. Per quan­to ri­guar­da gli oro­lo­gi, ad esem­pio, l’in­di­vi­dua­zio­ne di con­traf­fa­zio­ni era di tre quar­ti in­fe­rio­re ri­spet­to al 2016.

I con­trol­li do­ga­na­li sulle con­traf­fa­zio­ni sono pa­ga­ti dalle im­pre­se

I con­trol­li do­ga­na­li sono stati ri­dot­ti per con­te­ne­re i costi del per­so­na­le. Que­sto è av­ve­nu­to in ri­spo­sta al pro­gram­ma di sta­bi­liz­za­zio­ne 2017-2019 della Con­fe­de­ra­zio­ne e per te­ne­re sotto con­trol­lo le fi­nan­ze fe­de­ra­li.

Da un punto di vista di po­li­ti­ca fi­sca­le, la de­ci­sio­ne non ha però alcun senso. Il ser­vi­zio do­ga­na­le non è in­fat­ti sov­ven­zio­na­to. È fi­nan­zia­to dal ti­to­la­re del mar­chio, ov­ve­ro dalle im­pre­se. Per quan­to con­cer­ne le en­tra­te de­ri­van­ti dagli emo­lu­men­ti, que­ste non con­flui­sco­no nelle do­ga­ne, bensì nella cassa ge­ne­ra­le della Con­fe­de­ra­zio­ne. In que­sto modo le do­ga­ne ri­du­co­no le pro­prie spese, ma non vale lo stes­so per la Con­fe­de­ra­zio­ne e per i con­tri­buen­ti. Al con­tra­rio: se le im­pre­se sviz­ze­re su­bi­sco­no dei danni, la Con­fe­de­ra­zio­ne perde il get­ti­to fi­sca­le.

 

Gli am­bien­ti eco­no­mi­ci au­spi­ca­no una so­lu­zio­ne ra­pi­da e pon­de­ra­ta

Gli am­bien­ti eco­no­mi­ci au­spi­ca­no che po­li­ti­ca e am­mi­ni­stra­zio­ne pre­sen­ti­no ra­pi­da­men­te una so­lu­zio­ne e che non tra­scu­ri­no più i con­trol­li. È ne­ces­sa­rio ve­ri­fi­ca­re se que­sto obiet­ti­vo possa es­se­re rag­giun­to solo con più per­so­na­le op­pu­re se sia rea­liz­za­bi­le tra­mi­te una sem­pli­fi­ca­zio­ne delle pro­ce­du­re.