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Una stret­ta mag­gio­ran­za dice no al­l’a­bo­li­zio­ne dei dazi do­ga­na­li sui pro­dot­ti in­du­stria­li, un se­gna­le sfa­vo­re­vo­le per le PMI

La Com­mis­sio­ne del­l’e­co­no­mia e dei tri­bu­ti del Con­si­glio degli Stati ha perso l’oc­ca­sio­ne di in­via­re un se­gna­le po­si­ti­vo chia­ro alle im­pre­se in piena crisi da co­ro­na­vi­rus. Sop­pri­me­re i dazi do­ga­na­li sui pro­dot­ti in­du­stria­li sa­reb­be un modo sem­pli­ce e so­ste­ni­bi­le di aiu­ta­re le im­pre­se, i con­su­ma­to­ri e l’e­co­no­mia nel suo in­sie­me.

In oc­ca­sio­ne della sua riu­nio­ne del 21 ago­sto, la CET-S ha di­scus­so l’a­bo­li­zio­ne dei dazi do­ga­na­li sui pro­dot­ti in­du­stria­li. Con 6 voti con­tro 6 e il voto pre­pon­de­ran­te del Pre­si­den­te, la com­mis­sio­ne ha de­ci­so di non en­tra­re in ma­te­ria. Per l’e­co­no­mia, la de­ci­sio­ne della mag­gio­ran­za della com­mis­sio­ne è in­com­pren­si­bi­le, poi­ché la sop­pres­sio­ne dei dazi do­ga­na­li in­du­stria­li po­treb­be es­se­re at­tua­ta fa­cil­men­te e of­fri­reb­be nu­me­ro­si van­tag­gi allo Stato, alle im­pre­se e alla po­po­la­zio­ne.

Abo­li­re i dazi do­ga­na­li? Un van­tag­gio per l’e­co­no­mia e i con­su­ma­to­ri

Una stret­tis­si­ma mag­gio­ran­za della CET-S sem­bra in­dif­fe­ren­te al fatto che i dazi do­ga­na­li sui pro­dot­ti in­du­stria­li pe­si­no at­tual­men­te sulla piaz­za eco­no­mi­ca sviz­ze­ra. La no­stra eco­no­mia a vo­ca­zio­ne in­ter­na­zio­na­le e in­te­gra­ta nelle reti di pro­du­zio­ne in­ter­na­zio­na­li di­pen­de da pro­dot­ti se­mi­fi­ni­ti stra­nie­ri a prez­zi van­tag­gio­si. È il caso delle so­cie­tà at­ti­ve sul mer­ca­to sviz­ze­ro e del set­to­re delle espor­ta­zio­ni.

La mi­su­ra avreb­be il van­tag­gio di ri­dur­re gli oneri fi­nan­zia­ri e am­mi­ni­stra­ti­vi delle im­pre­se e di of­fri­re dei van­tag­gi ai con­su­ma­to­ri. Con­si­de­ra­ta l'e­le­va­ta pres­sio­ne con­cor­ren­zia­le, si può ipo­tiz­za­re che le azien­de tra­sfe­ri­sca­no i cor­ri­spon­den­ti ri­spar­mi sui costi ai clien­ti fi­na­li (ad es. ab­bi­glia­men­to, scar­pe, au­to­mo­bi­li o co­sme­ti­ci). Il pro­get­to pre­ve­de anche un mo­ni­to­rag­gio per va­lu­ta­re la ri­per­cus­sio­ne degli ef­fet­ti di prez­zo sul li­vel­lo suc­ces­si­vo, ossia i con­su­ma­to­ri. Al di là di una ri­du­zio­ne dei prez­zi sti­ma­ta a 350 mi­lio­ni di fran­chi, la sop­pres­sio­ne dei dazi do­ga­na­li sui pro­dot­ti in­du­stria­li com­por­te­reb­be un au­men­to dei red­di­ti gra­zie al­l’au­men­to della pro­du­zio­ne eco­no­mi­ca. Se­con­do le stime, una fa­mi­glia di quat­tro per­so­ne di­spor­reb­be così ogni anno di 170 fran­chi in più in tasca.

Un so­ste­gno im­por­tan­te per l’in­du­stria espor­ta­tri­ce

Gli ul­ti­mi dati sul com­mer­cio este­ro mo­stra­no le con­se­guen­ze ne­ga­ti­ve della crisi do­vu­ta al co­ro­na­vi­rus per le im­pre­se espor­ta­tri­ci sviz­ze­re. Nel se­con­do tri­me­stre del 2020, il com­mer­cio este­ro ha re­gi­stra­to un de­cli­no di di­men­sio­ni mai viste. No­no­stan­te una prima ri­pre­sa nel corso degli ul­ti­mi due mesi, le espor­ta­zio­ni sono sem­pre ben in­fe­rio­ri al loro vo­lu­me pre­ce­den­te la crisi.

L’in­du­stria d’e­spor­ta­zio­ne rap­pre­sen­ta circa il 40% della crea­zio­ne di va­lo­re netto della Sviz­ze­ra ed è uno dei pi­la­stri del­l’e­co­no­mia sviz­ze­ra. Allo scopo di so­ste­ne­re que­sto set­to­re, oc­cor­re ora mi­glio­ra­re ra­pi­da­men­te le con­di­zio­ni d’at­ti­vi­tà. Abo­li­re i dazi do­ga­na­li sui pro­dot­ti in­du­stria­li vi con­tri­bui­reb­be in ma­nie­ra de­ci­si­va.

I van­tag­gi la spun­ta­no 

Il rap­por­to tra i costi e i be­ne­fi­ci del pro­get­to è de­ter­mi­nan­te per l’e­co­no­mia. La per­di­ta di en­tra­te do­ga­na­li è molto in­fe­rio­re alla somma degli sgra­vi am­mi­ni­stra­ti­vi e fi­nan­zia­ri per l'am­mi­ni­stra­zio­ne, le azien­de e i con­su­ma­to­ri. Inol­tre, se­con­do gli studi, que­sti sgra­vi por­ta­no a un au­men­to delle en­tra­te fi­sca­li e alla cre­sci­ta del pro­dot­to in­ter­no lordo. In con­cre­to, la per­di­ta di gua­da­gno per le casse della Con­fe­de­ra­zio­ne è sti­ma­ta a circa 300 mi­lio­ni di fran­chi netti. Que­st’ul­ti­ma è però com­pen­sa­ta da un gua­da­gno di be­nes­se­re sti­ma­to a 860 mi­lio­ni di fran­chi al­l’an­no. Il bi­lan­cio per l’e­co­no­mia è po­si­ti­vo. È in par­ti­co­la­re sulla base di que­sti fatti che la Com­mis­sio­ne delle fi­nan­ze dei due con­si­gli si è pro­nun­cia­ta a fa­vo­re del­l’a­bo­li­zio­ne dei dazi do­ga­na­li – anche nel con­te­sto della crisi di co­ro­na­vi­rus. Le hanno con­vin­te gli aspet­ti fi­nan­zia­ri e po­li­ti­ci della mi­su­ra. 

Ade­gua­re le con­di­zio­ni d’at­ti­vi­tà per un do­ma­ni

L'a­bo­li­zio­ne dei dazi do­ga­na­li in­du­stria­li e la sem­pli­fi­ca­zio­ne delle strut­tu­re do­ga­na­li pre­sen­ta­no dei van­tag­gi, so­prat­tut­to per le PMI e le im­pre­se che hanno com­pe­ten­ze li­mi­ta­te in que­sto set­to­re. Ad ogni modo il cam­bia­men­to pro­vo­che­reb­be spese per le im­pre­se. Per po­ter­le con­te­ne­re il più pos­si­bi­le, oc­cor­re rag­grup­pa­re la mo­di­fi­ca della strut­tu­ra ta­rif­fa­rie, la re­vi­sio­ne del si­ste­ma ar­mo­niz­za­to dal­l’Or­ga­niz­za­zio­ne mon­dia­le delle do­ga­ne e l’a­do­zio­ne del pro­get­to per di­gi­ta­liz­za­re le do­ga­ne sviz­ze­re (DaziT). È par­ti­co­lar­men­te de­plo­re­vo­le che un’in­fi­ma mag­gio­ran­za della CET-S sia ri­ma­sta in­sen­si­bi­le agli ar­go­men­ti fi­nan­zia­ri e po­li­ti­ci del pro­get­to. Il ri­sul­ta­to mo­stra però anche che molti par­la­men­ta­ri ve­do­no i van­tag­gi del­l’a­bo­li­zio­ne dei dazi do­ga­na­li in­du­stria­li. Per le im­pre­se sviz­ze­re, è par­ti­co­lar­men­te im­por­tan­te, in que­sti pe­rio­di dif­fi­ci­li, che il Con­si­glio degli Stati ac­cet­ti que­sto pro­get­to di legge nella ses­sio­ne au­tun­na­le.

Per mag­gio­ri in­for­ma­zio­ni, vi rac­co­man­dia­mo di leg­ge­re il no­stro dos­sier­po­li­ti­ca che con­tie­ne cifre e in­for­ma­zio­ni di fondo sulla sop­pres­sio­ne dei dazi do­ga­na­li sui pro­dot­ti in­du­stria­li.