Swis­sness: è l’ora del prag­ma­ti­smo

Il mar­chio «Sviz­ze­ra» ha un gran­de va­lo­re. Oc­cor­re una pro­te­zio­ne (più) ef­fi­ca­ce con­tro gli abusi, so­prat­tut­to al­l’e­ste­ro. Il Con­si­glio degli Stati, se­con­da ca­me­ra de­li­be­ran­te, ha de­ci­so a netta mag­gio­ran­za di en­tra­re in ma­te­ria sul pro­get­to, ri­co­no­scen­do così la ne­ces­si­tà di un in­ter­ven­to. Per fa­ci­li­ta­re l’at­ti­vi­tà quo­ti­dia­na delle im­pre­se sviz­ze­re, è im­por­tan­te che il pro­get­to «Swis­sness» offra so­lu­zio­ni prag­ma­ti­che. Que­ste ul­ti­me de­vo­no tener conto dei bi­so­gni dei di­ver­si set­to­ri, ma so­prat­tut­to ser­vi­re gli in­te­res­si della piaz­za eco­no­mi­ca sviz­ze­ra nel suo in­sie­me. Il rin­vio del pro­get­to alla com­mis­sio­ne de­v’es­se­re visto come un’op­por­tu­ni­tà.
​Il Con­si­glio degli Stati ha de­ci­so che la sua Com­mis­sio­ne degli af­fa­ri giu­ri­di­ci deve esa­mi­na­re nei det­ta­gli il pro­get­to «Swis­sness». In que­sto modo, esso ha così aper­to una brec­cia per la ri­cer­ca di una so­lu­zio­ne prag­ma­ti­ca che tenga conto delle ne­ces­si­tà dei vari set­to­ri e che sia utile a tutta l’e­co­no­mia. Le esi­gen­ze e le so­glie da ri­spet­ta­re af­fin­ché un pro­dot­to possa av­va­lo­rar­si della men­zio­ne «Swiss made» ri­man­go­no con­tro­ver­se. Il nu­me­ro ele­va­to di pro­po­ste in­di­vi­dua­li mo­stra che, nella sua forma at­tua­le, il pro­get­to non tiene conto dei di­ver­si bi­so­gni. La Com­mis­sio­ne del Con­si­glio degli Stati aveva rac­co­man­da­to al ple­num di fare il con­tra­rio del Con­si­glio na­zio­na­le e di se­gui­re il Con­si­glio fe­de­ra­le.

La legge sulla pro­te­zio­ne degli stem­mi pub­bli­ci non è og­get­to di con­te­sta­zio­ni
La men­zio­ne «Sviz­ze­ra» è im­por­tan­te quale mar­chio per le im­pre­se sviz­ze­re e la piaz­za di pro­du­zio­ne in­di­ge­na. Oc­cor­re pre­ser­va­re il suo va­lo­re e pro­teg­ger­la ef­fi­ca­ce­men­te. Bi­so­gna inol­tre adot­ta­re delle esi­gen­ze in ma­te­ria di Swis­sness prag­ma­ti­che e fa­ci­li da met­te­re in atto nelle im­pre­se. En­tram­be le Ca­me­re con­cor­da­no sul fatto che gra­zie al nuovo «mar­chio geo­gra­fi­co» e alla cor­ret­ta ap­pli­ca­zio­ne della legge, il ri­spet­to delle in­di­ca­zio­ni d’o­ri­gi­ne al­l’e­ste­ro ver­reb­be raf­for­za­to. La nuova legge sulla pro­te­zio­ne degli stem­mi pub­bli­ci do­vreb­be inol­tre sem­pli­fi­ca­re l’ap­pli­ca­zio­ne pra­ti­ca della le­gi­sla­zio­ne.

E’ ne­ces­sa­rio un li­vel­lo di pro­te­zio­ne adat­ta­to ai di­ver­si set­to­ri
Sono pos­si­bi­li due so­lu­zio­ni su que­sto punto: da una parte, si po­treb­be­ro in­te­gra­re nella legge delle so­glie. In que­sto caso, bi­so­gne­reb­be de­fi­ni­re delle ca­te­go­rie di pro­dot­ti per le der­ra­te ali­men­ta­ri. Le esi­gen­ze con­cer­nen­ti la pro­ve­nien­za delle ma­te­rie prime sa­reb­be­ro, ad esem­pio, su­pe­rio­ri per l’in­sa­la­ta (la ma­te­ria prima non su­bi­sce pra­ti­ca­men­te tra­sfor­ma­zio­ni) ri­spet­to ai bi­scot­ti, per i quali è in par­ti­co­la­re la tra­sfor­ma­zio­ne e la qua­li­tà che svol­go­no un ruolo im­por­tan­te e meno in­ve­ce la pro­ve­nien­za delle ma­te­rie prime. Per quan­to con­cer­ne i pro­dot­ti in­du­stria­li, bi­so­gne­reb­be di­stin­gue­re i pro­dot­ti in fun­zio­ne del li­vel­lo di pro­te­zio­ne ri­chie­sto. Con­si­de­ra­ta la sua si­tua­zio­ne par­ti­co­la­re sui mer­ca­ti d’e­spor­ta­zio­ne e la quota ele­va­ta di crea­zio­ne di va­lo­re, l’in­du­stria oro­lo­gie­ra deve be­ne­fi­cia­re di una so­glia su­pe­rio­re. La pro­po­sta della con­si­glie­ra agli Stati Karin Kel­ler-Sut­ter, che chie­de una so­glia del 50% per i pro­dot­ti in­du­stria­li e del 60% per gli oro­lo­gi, tiene conto di que­ste pre­oc­cu­pa­zio­ni.

La scel­ta fi­na­le spet­ta al Par­la­men­to: nel­l’ot­ti­ca ma­croe­co­no­mi­ca, il li­vel­lo di pro­te­zio­ne do­vreb­be poter es­se­re adat­ta­to ai bi­so­gni spe­ci­fi­ci dei set­to­ri. Il cri­te­rio di va­lu­ta­zio­ne deve es­se­re nel­l’in­te­res­se della piaz­za eco­no­mi­ca sviz­ze­ra nel suo in­sie­me.