TTIP

Suc­ces­so po­li­ti­co per il TTIP negli Stati Uniti: quale in­ci­den­za sul­l’e­co­no­mia sviz­ze­ra?

Il Se­na­to ame­ri­ca­no ha adot­ta­to la nor­ma­ti­va Trade Pro­mo­tion Au­tho­ri­ty (TPA) e pre­pa­ra­to così il ter­re­no per la con­clu­sio­ne del Par­te­na­ria­to tran­sa­tlan­ti­co  per il com­mer­cio e gli in­ve­sti­men­ti (TTIP) tra gli Stati Uniti e l’U­nio­ne eu­ro­pea. Que­sta legge mi­glio­ra net­ta­men­te le op­por­tu­ni­tà di suc­ces­so dei ne­go­zia­ti e quel­le re­la­ti­ve alla con­clu­sio­ne di un ac­cor­do tra le due parti entro l’e­sta­te 2016. Per evi­ta­re di es­se­re di­scri­mi­na­ti da que­sto ac­cor­do, la Sviz­ze­ra deve pre­pa­rar­si ad af­fron­ta­re le sfide che si pre­sen­te­ran­no.

Le di­ver­gen­ze a Ca­pi­tol Hill hanno fi­no­ra ri­tar­da­to la con­clu­sio­ne della nor­ma­ti­va Trade Pro­mo­tion Au­tho­ri­ty (TPA), detta “fast track”. Ap­pe­na una set­ti­ma­na dopo la Ca­me­ra dei rap­pre­sen­tan­ti, i mem­bri del Se­na­to hanno vo­ta­to la legge sulla TPA. Que­sta legge con­fe­ri­sce al Pre­si­den­te Ba­rack Obama la com­pe­ten­za di sti­pu­la­re im­por­tan­ti ac­cor­di com­mer­cia­li in­ter­na­zio­na­li: essa gli per­met­te di sot­to­por­re gli ac­cor­di di li­be­ro scam­bio ad un voto sem­pli­ce. Il Con­gres­so ame­ri­ca­no ha ora la pos­si­bi­li­tà di ac­cet­ta­re o ri­fiu­ta­re degli ac­cor­di. Sono esclu­se ul­te­rio­ri mo­di­fi­che so­stan­zia­li. Que­sto ac­ce­le­re­rà la pro­ce­du­ra e la con­clu­sio­ne di ac­cor­di com­mer­cia­li in­ter­na­zio­na­li.

Se­con­do i Re­pub­bli­ca­ni, la con­clu­sio­ne di que­sta legge co­sti­tui­sce una tappa im­por­tan­te per il TTIP. Anche le or­ga­niz­za­zio­ni eco­no­mi­che sono con­ten­te di que­sto voto. Il TTIP sop­pri­me degli osta­co­li al com­mer­cio e fa­ci­li­ta gli scam­bi tran­sa­tlan­ti­ci di beni e ser­vi­zi tra l’Eu­ro­pa e gli Stati Uniti. Que­sto do­vreb­be dare degli im­pul­si alla cre­sci­ta e al­l’im­pie­go nei due spazi eco­no­mi­ci. Il TTIP po­treb­be così dar ori­gi­ne alla più gran­de area di li­be­ro scam­bio del pia­ne­ta. Le parti rap­pre­sen­ta­no in­fat­ti quasi la metà della pro­du­zio­ne eco­no­mi­ca glo­ba­le e un terzo del com­mer­cio mon­dia­le. L’im­pat­to del TTIP sugli stan­dard e le re­go­le del com­mer­cio in­ter­na­zio­na­le sarà de­ci­si­vo.

L’ac­cor­do tran­sa­tlan­ti­co TTIP conta 24 ca­pi­to­li sud­di­vi­si in tre gran­di temi: mi­glior ac­ces­so al mer­ca­to, col­la­bo­ra­zio­ne sulle que­stio­ni re­go­la­men­ta­ri e nuove re­go­le. Dal lu­glio 2013 si sono svol­ti tra l’UE e gli USA nove cicli di ne­go­zia­ti. Le due parti pre­ve­do­no un ac­cor­do che porrà nuovi stan­dard a li­vel­lo mon­dia­le. Esse do­vreb­be­ro sti­pu­la­re l’ac­cor­do nel primo se­me­stre 2016.

Per le im­pre­se espor­ta­tri­ci sviz­ze­re, l’UE e gli Stati Uniti rap­pre­sen­ta­no, da soli, i due terzi delle ven­di­te. È im­por­tan­te evi­ta­re una di­scri­mi­na­zio­ne della piaz­za eco­no­mi­ca sviz­ze­ra. Sa­reb­be op­por­tu­no che dei rap­pre­sen­tan­ti degli am­bien­ti eco­no­mi­ci e po­li­ti­ci el­ve­ti­ci si im­pe­gni­no a fa­vo­re di una mag­gio­re aper­tu­ra dei mer­ca­ti.
eco­no­mie­suis­se segue at­ten­ta­men­te lo svi­lup­po dei ne­go­zia­ti tra gli Stati Uniti e l’UE ed esa­mi­na le op­zio­ni che si pro­spet­ta­no alla Sviz­ze­ra in re­la­zio­ne al TTIP e le mi­su­re da adot­ta­re.