Mains et symboles

Re­vi­sio­ne della legge sviz­ze­ra sulla pro­te­zio­ne dei dati: sulla buona stra­da, ma l’o­biet­ti­vo non è an­co­ra stato rag­giun­to

Il Con­si­glio fe­de­ra­le ha pre­sen­ta­to lo scor­so 15 set­tem­bre il suo mes­sag­gio re­la­ti­vo al pro­get­to di legge sulla pro­te­zio­ne dei dati. Que­sta re­vi­sio­ne si spie­ga con gli svi­lup­pi in­ter­na­zio­na­li e tec­no­lo­gi­ci. La Sviz­ze­ra deve così ri­pren­de­re delle pre­scri­zio­ni in­ter­na­zio­na­li in re­la­zio­ne alla con­ven­zio­ne 108 del Con­si­glio d’Eu­ro­pa e alla di­ret­ti­va (UE) 2016/680. Inol­tre, la pro­te­zio­ne sviz­ze­ra dei dati do­vreb­be con­ver­ge­re con il nuovo re­go­la­men­to eu­ro­peo sulla pro­te­zio­ne dei dati (RGPD) af­fin­ché la Sviz­ze­ra sia ri­co­no­sciu­ta come un paese con un «li­vel­lo di pro­te­zio­ne ade­gua­to». Ciò si­gni­fi­ca anche che le pre­scri­zio­ni del­l’UE non pos­so­no es­se­re ri­pre­se tali e quali: bi­so­gna pre­ser­va­re il mar­gi­ne di ma­no­vra e la fles­si­bi­li­tà delle im­pre­se che non sono at­ti­ve nel­l’am­bi­to del­l’UE – quel­le ope­ran­ti a li­vel­lo in­ter­na­zio­na­le do­vran­no co­mun­que ap­pli­ca­re le di­spo­si­zio­ni eu­ro­pee.

PRE­OC­CU­PA­ZIO­NI DEL­L'E­CO­NO­MIA

Con­si­de­ra­ta l’im­por­tan­za dei dati, l’e­co­no­mia ha bi­so­gno di una pro­te­zio­ne dei dati mo­der­na e ade­gua­ta. Nel­l’am­bi­to della con­sul­ta­zio­ne, eco­no­mie­suis­se aveva ri­te­nu­to che l’avam­pro­get­to con­te­nes­se delle di­spo­si­zio­ni che an­da­va­no al di là del­l’o­biet­ti­vo («Swiss fi­nish») in vari set­to­ri e che avreb­be osta­co­la­to la con­cor­ren­za e la ca­pa­ci­tà d’in­no­va­zio­ne. L’or­ga­niz­za­zio­ne de­plo­ra­va in par­ti­co­la­re le di­spo­si­zio­ni re­la­ti­ve al pro­fi­lo, alla po­si­zio­ne del­l’In­ca­ri­ca­to fe­de­ra­le della pro­te­zio­ne dei dati e della tra­spa­ren­za (IFPDT) in ma­te­ria di buone pras­si, la man­can­za di pos­si­bi­li­tà di au­to­re­go­la­men­ta­zio­ne, l’ob­bli­go di in­for­ma­zio­ne ec­ces­si­vo non­ché un si­ste­ma di san­zio­ne spro­por­zio­na­to e con­tro­pro­du­cen­te.

UN PRO­GET­TO MO­DE­RA­TO

Le pre­oc­cu­pa­zio­ni degli am­bien­ti eco­no­mi­ci sono state, in gran parte, prese in con­si­de­ra­zio­ne. Il pro­get­to pre­ve­de ora un con­su­len­te in ma­te­ria di pro­te­zio­ne dei dati e un co­di­ce di con­dot­ta, dun­que degli stru­men­ti per l’au­to­re­go­la­men­ta­zio­ne delle im­pre­se. Esso pre­ve­de un al­leg­ge­ri­men­to degli ob­bli­ghi. Al­cu­ni ade­gua­men­ti degli ob­bli­ghi di in­for­ma­re, in par­ti­co­la­re nel caso di de­ci­sio­ni in­di­vi­dua­li au­to­ma­ti­che e del­l’a­na­li­si d’im­pat­to sulla pro­te­zio­ne dei dati, com­por­ta­no degli sgra­vi per gli am­bien­ti eco­no­mi­ci. Inol­tre, esi­ste ora la pos­si­bi­li­tà di con­tra­sta­re le ri­chie­ste abu­si­ve di in­for­ma­zio­ni e, se­con­do le cir­co­stan­ze, di fat­tu­ra­re i costi pro­vo­ca­ti. Per quan­to con­cer­ne le san­zio­ni, il Con­si­glio fe­de­ra­le man­tie­ne le san­zio­ni pe­na­li. Le con­se­guen­ze per i di­pen­den­ti di un’im­pre­sa sono tut­ta­via mi­no­ri, con una ri­du­zio­ne del nu­me­ro di si­tua­zio­ni pu­ni­bi­li e la sop­pres­sio­ne dei reati com­mes­si per ne­gli­gen­za. La san­zio­ne mas­si­ma sarà di 250’000 fran­chi, con­tro 500’000 fran­chi nel­l’a­vam­pro­get­to. Anche le di­spo­si­zio­ni tran­si­to­rie sono state adat­ta­te e al­leg­ge­ri­te, ciò che è po­si­ti­vo.

In altri set­to­ri, non si è par­la­to delle cri­ti­che degli am­bien­ti eco­no­mi­ci: que­sto con­cer­ne tra l’al­tro la de­fi­ni­zio­ne dei «dati sen­si­bi­li», le con­di­zio­ni da sod­di­sfa­re per un con­sen­so va­li­do e la con­si­de­ra­zio­ne dei «di­rit­ti fon­da­men­ta­li» in pre­sen­za di ri­schi. Il pro­get­to con­tie­ne an­co­ra delle di­spo­si­zio­ni su­per­flue per quan­to con­cer­ne i dati di per­so­ne de­ce­du­te.

Oc­cor­re ana­liz­za­re mi­nu­zio­sa­men­te il pro­get­to e de­fi­ni­re gli adat­ta­men­ti con­cre­ti ne­ces­sa­ri nel­l’ot­ti­ca delle de­li­be­ra­zio­ni par­la­men­ta­ri.