Po­li­ti­ca agri­co­la 2014-2017: un mes­sag­gio poco co­rag­gio­so della Con­fe­de­ra­zio­ne

La Con­fe­de­ra­zio­ne ha posto il suo obiet­ti­vo molto in alto: la po­li­ti­ca agri­co­la 2014-2017 do­vreb­be raf­for­za­re la ca­pa­ci­tà d’in­no­va­zio­ne dei con­ta­di­ni, mi­glio­ra­re la com­pe­ti­ti­vi­tà e in­te­gra­re me­glio gli obiet­ti­vi so­cia­li san­ci­ti nella Co­sti­tu­zio­ne. Il mes­sag­gio adot­ta­to il 1. feb­bra­io dal Con­si­glio fe­de­ra­le non rag­giun­ge però que­sti obiet­ti­vi.
​L’o­biet­ti­vo fon­da­men­ta­le so­ste­nu­to dal Par­la­men­to per quel che con­cer­ne una nuova po­li­ti­ca agri­co­la è chia­ro: le sov­ven­zio­ni agri­co­le do­ve­va­no es­se­re cor­re­la­te al man­da­to di pre­sta­zio­ni con­fe­ri­to ai con­ta­di­ni. Su que­sta base, nel mag­gio 2009 è stato pre­sen­ta­to un con­cet­to: le ri­sor­se sta­ta­li do­vreb­be­ro es­se­re ver­sa­te at­tra­ver­so con­tri­bu­ti che re­tri­bui­sco­no le pre­sta­zio­ni. Se eco­no­mie­suis­se ha sa­lu­ta­to que­sto nuovo con­cet­to, essa ha in se­gui­to se­gna­la­to che una ri­for­ma po­si­ti­va sa­reb­be pos­si­bi­le uni­ca­men­te se que­sti nuovi stru­men­ti non ce­las­se­ro dei ver­sa­men­ti for­fet­ta­ri. Du­ran­te l’e­sta­te 2011, l’or­ga­niz­za­zio­ne man­tel­lo del­l’e­co­no­mia ha in­di­ca­to che i con­tri­bu­ti alla si­cu­rez­za del­l’ap­prov­vi­gio­na­men­to e ai pae­sag­gi col­ti­va­ti erano trop­po ele­va­ti. Que­sti aiuti de­vo­no es­se­re for­te­men­te ri­dot­ti e i ver­sa­men­ti non ba­sa­ti sulle pre­sta­zio­ni de­vo­no es­se­re in­te­gra­ti nei con­tri­bu­ti d’a­de­gua­men­to.

La Con­fe­de­ra­zio­ne si al­li­nea ai de­si­de­ri dei con­ta­di­ni
Il mes­sag­gio adot­ta­to re­cen­te­men­te dal Con­si­glio fe­de­ra­le va nella di­re­zio­ne op­po­sta. Esso au­men­ta ul­te­rior­men­te i con­tri­bu­ti alla si­cu­rez­za del­l’ap­prov­vi­gio­na­men­to. E tutto ciò a sca­pi­to dei con­tri­bu­ti d’a­de­gua­men­to che pas­sa­no da circa 650 mi­lio­ni di fran­chi a 480 mi­lio­ni. Non è esa­ge­ra­to af­fer­ma­re che la Con­fe­de­ra­zio­ne ha ce­du­to alle ri­chie­ste del­l’U­nio­ne sviz­ze­ra dei con­ta­di­ni (USC). Dal mo­men­to che essa ha te­nu­to conto della mag­gior parte delle mo­di­fi­che ri­chie­ste dai con­ta­di­ni, essa ha igno­ra­to le voci della mag­gio­ran­za degli altri gran­di rap­pre­sen­tan­ti della so­cie­tà sviz­ze­ra. Que­sto è pro­ble­ma­ti­co, poi­ché la Con­fe­de­ra­zio­ne e l’a­gri­col­tu­ra non con­tri­bui­sco­no ad una so­lu­zio­ne ef­fi­cien­te. Dal mo­men­to che una gran parte delle ri­sor­se sono an­co­ra ver­sa­te in­di­pen­den­te­men­te dalle pre­sta­zio­ni, gli adat­ta­men­ti strut­tu­ra­li ur­gen­ti ven­go­no osta­co­la­ti. I pro­ble­mi at­tua­li sono ri­man­da­ti e sa­ran­no gli agri­col­to­ri in­no­va­ti­vi e i con­tri­buen­ti a farne le spese.

Cor­re­la­re i con­tri­bu­ti alle pre­sta­zio­ni a fa­vo­re della so­cie­tà
eco­no­mie­suis­se chie­de che il Par­la­men­to mo­di­fi­chi so­stan­zial­men­te il mes­sag­gio adot­ta­to dal Con­si­glio fe­de­ra­le. I nuovi stru­men­ti de­vo­no as­so­lu­ta­men­te es­se­re cor­re­la­ti alle pre­sta­zio­ni a fa­vo­re della so­cie­tà. I ver­sa­men­ti che non si fon­da­no sulle pre­sta­zio­ni de­vo­no es­se­re com­ple­ta­men­te in­te­gra­ti nei con­tri­bu­ti d’a­de­gua­men­to. Oc­cor­re tut­ta­via mi­glio­ra­re la dif­fe­ren­zia­zio­ne in­suf­fi­cien­te tra le re­gio­ni di pia­nu­ra e quel­le di mon­ta­gna. La po­li­ti­ca agri­co­la 2014-2017 ri­ve­ste gran­de im­por­tan­za: se fosse messa in atto come pre­vi­sto, la Sviz­ze­ra per­de­reb­be l’oc­ca­sio­ne di pre­pa­ra­re il set­to­re alle im­por­tan­ti sfide che si pro­fi­la­no a lungo ter­mi­ne.