Geschäftsmann steht vor Wegende mit Schild "End of Road".

L’iniziativa contro gli Accordi bilaterali mette fine alla via bilaterale

Il prossimo 17 maggio gli Svizzeri si recheranno alle urne per prendere una decisione di principio in materia di politica europea. O riaffermano il loro sostegno a favore di una via bilaterale coronata dal successo, oppure denunciano l’accordo sulla libera circolazione delle persone e dunque l’accesso su misura della Svizzera al mercato interno dell’UE.

Martedì 11 febbraio a Berna, la Consigliera federale Karin Keller-Sutter ha lanciato ufficialmente la campagna di votazione sull’iniziativa contro gli Accordi bilaterali. Essa ha ricordato le esigenze molto chiare dell’iniziativa per sottolineare il suo carattere radicale. In caso d’accettazione dell’iniziativa, la Svizzera vedrebbe scomparire gli Accordi bilaterali I dopo la fine del 2021. Tutto il Paese subirebbe le conseguenze negative di una simile decisione, ma soprattutto le PMI esportatrici: dal caseificio specializzato in formaggi particolari, che oggi vende i suoi prodotti senza ostacoli in tutta Europa, alla start-up informatica che può acquisire un know-how internazionale partecipando ad un programma di ricerca europeo.

L’INIZIATIVA IGNORA LE CATENE DI VALORE INTERNAZIONALI

Secondo l’economia, l’iniziativa ignora in particolare la crescente importanza delle catene di valore internazionali. Le PMI svizzere vi svolgono spesso un ruolo importante in quanto fornitori. Il mantenimento degli Accordi bilaterali I è dunque essenziale per loro. Senza i Bilaterali I, le PMI sarebbero penalizzate nelle catene di valore rispetto ai concorrenti europei. 

L’iniziativa contro gli Accordi bilaterali farebbe sprofondare la Svizzera nell’incertezza, poiché i termini legali non permetterebbero di negoziare una soluzione valida dopo la scomparsa degli accordi bilaterali. I negoziati con gli allora quindici Stati membri dell’UE erano durati sette anni. Come potrebbe la Svizzera riuscire a trovare una soluzione vantaggiosa nell’arco di sette mesi e negoziare con 27 Stati membri dell’UE?

UNA NUOVA PUBBLICAZIONE VALUTA L’IMPATTO DELL’INIZIATIVA SULLE PMI

Nell’ambito della campagna di votazione, economiesuisse si impegnerà fermamente a favore del NO. In quanto membro dell’alleanza svizzera aperta+sovrana, l’associazione mantello condurrà nei prossimi mesi un’ampia campagna sul sito no-iniziativacontroibilaterali.ch. Essa ha inoltre pubblicato un opuscolo che valuta l’impatto dell’iniziativa sulle piccole e medie imprese: «L’iniziativa contro gli Accordi bilaterali – Paralizza la Svizzera e le sue PMI». L'opuscolo è disponibile qui sotto.