Il libero scambio agricolo alleggerirebbe gli oneri del settore alberghiero
A seguito della concorrenza internazionale sui prezzi, il settore alberghiero svizzero si trova sotto pressione. Questo si spiega principalmente con i costi d’acquisto elevati nel settore del turismo. Uno studio recente del BAK Basel realizzato per hotelleriesuisse mostra che l’apertura del mercato agroalimentare permetterebbe di ridurre fortemente i costi e i prezzi.
Secondo BAK Basel, nel 2010, i prezzi praticati dai paesi vicini nel settore alberghiero e della gastronomia erano inferiori del 22% rispetto a quelli della Svizzera. Se il settore del turismo avesse acquistato le proprie forniture alle medesime condizioni della concorrenza austriaca, esso avrebbe risparmiato circa 1,1 miliardi di franchi. Con il libero accesso ai mercati europei, i costi di tali forniture sarebbero diminuiti fino dell’11,5%.
Nel suo studio, BAK Basel fornisce un esempio di menu-tipo per una famiglia di quattro persone. Con il libero scambio agroalimentare, i costi di questo menu sarebbero inferiori dal 4% al 7%. A questo proposito, hotelleriesuisse scrive in un comunicato stampa: «I risultati dello studio del BAK confermano la nostra stima secondo la quale un accordo di libero scambio con l’UE nel settore agroalimentare potrebbe portare al settore alberghiero una notevole riduzione dei costi».
Anche i consumatori ne beneficerebbero
Da tempo economiesuisse sostiene che la conclusione di un accordo di libero scambio con l’UE nel settore agroalimentare avrebbe delle conseguenze molto positive per l’economia. Secondo le previsioni, i prezzi delle derrate alimentari potrebbero diminuire dal 10% al 20%. Lo studio del BAK Basel sottolinea ancora una volta gli effetti positivi di un’apertura del mercato per la Svizzera.
Comunicato stampa di hotelleriesuisse