eco­no­mie­suis­se so­stie­ne i la­vo­ri del Con­si­glio degli Stati per il raf­for­za­men­to della piaz­za fi­nan­zia­ria

L’e­co­no­mia pren­de atto con molto pia­ce­re dei di­bat­ti­ti in­ten­si che hanno luogo in Con­si­glio degli Stati in re­la­zio­ne alla piaz­za fi­nan­zia­ria sviz­ze­ra. Que­st’ul­ti­ma è con­fron­ta­ta ad im­por­tan­ti sfide. Per il fu­tu­ro della piaz­za fi­nan­zia­ria sviz­ze­ra oc­cor­re ela­bo­ra­re una stra­te­gia co­mu­ne. In que­st’ot­ti­ca, è im­por­tan­te che la FINMA non perda di vista l’o­biet­ti­vo di mi­glio­ra­re la re­pu­ta­zio­ne e la com­pe­ti­ti­vi­tà della piaz­za fi­nan­zia­ria.
​Nella sua se­du­ta di lu­ne­dì sera, il Con­si­glio degli Stati aveva in pro­gram­ma sette in­ter­ven­ti par­la­men­ta­ri con­cer­nen­ti la piaz­za fi­nan­zia­ria. Essi con­cer­no­no la crea­zio­ne di una “Task force sul fu­tu­ro della piaz­za fi­nan­zia­ria”, l’ac­cet­ta­zio­ne dei fondi di po­ten­ta­ti, le que­stio­ni fi­nan­zia­rie non­ché la sor­ve­glian­za dei mer­ca­ti fi­nan­zia­ri. Il Con­si­glio degli Stati ha ac­cet­ta­to tre in­ter­ven­ti, ne ha re­spin­ti due e ne ha ri­ti­ra­ti due.

L’e­co­no­mia è sod­di­sfat­ta che il Con­si­glio degli Stati di­scu­ta aper­ta­men­te il tema della piaz­za fi­nan­zia­ria sviz­ze­ra. Que­sti sette in­ter­ven­ti del Con­si­glio degli Stati mo­stra­no che di­ver­si aspet­ti della po­li­ti­ca sviz­ze­ra con­cer­nen­ti i mer­ca­ti fi­nan­zia­ri ri­chie­do­no delle mi­su­re. La pres­sio­ne da parte del­l’e­ste­ro e la re­la­ti­va den­si­tà nor­ma­ti­va re­sta­no ele­va­te e met­to­no la piaz­za fi­nan­zia­ria sviz­ze­ra a con­fron­to con im­por­tan­ti sfide. E’ es­sen­zia­le che la Sviz­ze­ra raf­for­zi mag­gior­men­te la sua po­si­zio­ne di forza e so­prat­tut­to che essa si pre­sen­ti molto più unita sulla scena in­ter­na­zio­na­le. Il rap­por­to sulla po­li­ti­ca in ma­te­ria di mer­ca­ti fi­nan­zia­ri pub­bli­ca­to dal Con­si­glio fe­de­ra­le il 19 di­cem­bre 2012 va nella giu­sta di­re­zio­ne.
eco­no­mie­suis­se si ral­le­gra in par­ti­co­la­re del­l’ac­cet­ta­zio­ne della mo­zio­ne Bi­schof re­la­ti­va alla crea­zio­ne di una “Task force sul fu­tu­ro della piaz­za fi­nan­zia­ria”, non­ché del­l’i­nol­tro del po­stu­la­to Gra­ber sulla “va­lu­ta­zio­ne ester­na e in­di­pen­den­te della FINMA”.
 
“Task Force sul fu­tu­ro della piaz­za fi­nan­zia­ria”
La mo­zio­ne Bi­schof chie­de la crea­zio­ne di una Task Force che si china sul fu­tu­ro della piaz­za fi­nan­zia­ria e che do­vreb­be ela­bo­ra­re una stra­te­gia per la piaz­za fi­nan­zia­ria. Que­sto grup­po di la­vo­ro sarà co­sti­tui­to da rap­pre­sen­tan­ti dei prin­ci­pa­li at­to­ri del set­to­re (ban­che, as­si­cu­ra­to­ri, ge­sto­ri pa­tri­mo­nia­li, ecc.), dalla Se­gre­te­ria di Stato per le que­stio­ni fi­sca­li in­ter­na­zio­na­li (SFI) dalla FINMA e dalla BNS ed ela­bo­re­rà delle pro­po­ste sui vari temi: la ge­stio­ne pa­tri­mo­nia­le, la banca d’in­ve­sti­men­to, l’ac­ces­so ai mer­ca­ti in­ter­na­zio­na­li e il qua­dro nor­ma­ti­vo ne­ces­sa­rio per i mer­ca­ti del fu­tu­ro. Si do­vreb­be inol­tre ri­ve­de­re una po­si­zio­ne coe­ren­te nei con­fron­ti del­l’e­ste­ro e le ri­spet­ti­ve com­pe­ten­ze della FINMA e della BNS in ma­te­ria di sor­ve­glian­za. E’ es­sen­zia­le per il fu­tu­ro della piaz­za  fi­nan­zia­ria sviz­ze­ra che i prin­ci­pa­li at­to­ri del ramo, la SFI, la FINMA e la BNS ela­bo­ri­no con­giun­ta­men­te una stra­te­gia per il fu­tu­ro e che siano con­cor­di a li­vel­lo in­ter­na­zio­na­le. Il grup­po di esper­ti co­sti­tui­to dal DFF e posto sotto la di­re­zio­ne del pro­fes­sor Aymo Bru­net­ti, rag­grup­pa uni­ca­men­te i rap­pre­sen­tan­ti della BNS, della FINMA, del­l’am­mi­ni­stra­zio­ne e della piaz­za scien­ti­fi­ca. Man­ca­no i rap­pre­sen­tan­ti della fi­nan­za. Sus­si­ste così ri­schio che que­sto grup­po ela­bo­ri dei con­cet­ti teo­ri­ci a prima vista se­du­cen­ti ma dalle con­se­guen­ze fa­ta­li per i set­to­ri in­te­res­sa­ti.

Va­lu­ta­zio­ne in­di­pen­den­te della FINMA 
Alla luce del po­stu­la­to Gra­ber, il Con­si­glio fe­de­ra­le è in­ca­ri­ca­to di esa­mi­na­re se la FINMA debba es­se­re giu­di­ca­ta da un grup­po di esper­ti ester­ni. Se­con­do l’e­co­no­mia, un si­mi­le esame sa­reb­be op­por­tu­no. Esso con­tri­bui­reb­be ad eli­mi­na­re le de­bo­lez­ze della FINMA e a mi­glio­ra­re i suoi me­to­di. La re­go­la­men­ta­zio­ne dei mer­ca­ti fi­nan­zia­ri non è “l’ar­te per l’ar­te”. Essa deve rag­giun­ge­re uno spe­ci­fi­co obiet­ti­vo: la pro­te­zio­ne dei cre­di­to­ri, degli in­ve­sti­to­ri e degli as­si­cu­ra­ti non­ché quel­la del fun­zio­na­men­to dei mer­ca­ti fi­nan­zia­ri. La FINMA deve dun­que con­tri­bui­re a mi­glio­ra­re la re­pu­ta­zio­ne e la com­pe­ti­ti­vi­tà della piaz­za fi­nan­zia­ria sviz­ze­ra. Varie di­chia­ra­zio­ni del di­ret­to­re della FINMA danno l’im­pres­sio­ne che l’i­sti­tu­zio­ne si de­di­chi esclu­si­va­men­te alla pro­te­zio­ne e che essa sia so­prat­tut­to pre­oc­cu­pa­ta di pren­de­re tutte le ne­ces­sa­rie pre­cau­zio­ni. Il mi­glio­ra­men­to della re­pu­ta­zio­ne e della com­pe­ti­ti­vi­tà della piaz­za fi­nan­zia­ria sviz­ze­ra sem­bra­no es­se­re la­scia­ti da parte. I set­to­ri in­te­res­sa­ti ri­schia­no di sof­fo­ca­re.