Münzen, hunderter Note und Schweizer Fahne

Fi­nan­ze fe­de­ra­li 2019: at­ten­zio­ne ai ri­schi

Nel 2019 l'ec­ce­den­za strut­tu­ra­le am­mon­ta a un mi­liar­do di fran­chi. Tut­ta­via, la buona si­tua­zio­ne ini­zia­le è le­ga­ta a in­cer­tez­ze. Esi­sto­no due ri­schi: da un lato il bud­get si basa in ampia mi­su­ra sulla cre­sci­ta sti­ma­ta del­l'im­po­sta pre­ven­ti­va. Se que­ste at­te­se non do­ves­se­ro rea­liz­zar­si, il qua­dro reale peg­gio­re­reb­be ra­pi­da­men­te ri­spet­to alla pre­vi­sio­ne ot­ti­mi­sta.
Dal­l'al­tro lato, la ri­for­ma fi­sca­le e fi­nan­zia­men­to del­l'A­VS (RFFA) deve an­da­re a buon fine. Senza que­sta ri­for­ma, nel bi­lan­cio della Con­fe­de­ra­zio­ne man­che­reb­be­ro im­por­tan­ti in­troi­ti fi­sca­li. Di con­se­guen­za sa­reb­be­ro ne­ces­sa­rie gran­di cor­re­zio­ni nelle en­tra­te e nelle usci­te.

Il dos­sier po­li­ti­ca di eco­no­mie­suis­se dos­sier­po­li­ti­que ana­liz­za nel det­ta­glio la si­tua­zio­ne delle fi­nan­ze fe­de­ra­li. Il mo­ti­vo con­si­ste nella pre­sen­ta­zio­ne del pre­ven­ti­vo 2019 com­pren­den­te anche il piano fi­nan­zia­rio 2020-2022 av­ve­nu­ta nel mese di ago­sto e che verrà di­scus­sa dalle Ca­me­re fe­de­ra­li nella ses­sio­ne in­ver­na­le. La si­tua­zio­ne ini­zia­le sem­bra molto con­for­te­vo­le. Tut­ta­via, la rea­liz­za­zio­ne ef­fet­ti­va se­con­do le pre­vi­sio­ni di­pen­de in so­stan­za da due fat­to­ri.

Nel bud­get ven­go­no ipo­tiz­za­ti in­troi­ti ele­va­ti dal­l'im­po­sta pre­ven­ti­va. Le pre­vi­sio­ni si ba­sa­no sulla mar­ca­ta ten­den­za al­l'au­men­to degli ul­ti­mi anni.
Tut­ta­via, l'e­spe­rien­za mo­stra che su­ben­tra­no re­go­lar­men­te anche im­por­tan­ti oscil­la­zio­ni. Oc­cor­re con­si­de­ra­re anche fat­to­ri come gli in­te­res­si ne­ga­ti­vi, op­pu­re la po­li­ti­ca fi­sca­le ame­ri­ca­na che pro­muo­ve gli in­troi­ti ma in modo tem­po­ra­neo. Sic­co­me l'im­po­sta pre­ven­ti­va co­sti­tui­sce una parte im­por­tan­te degli in­troi­ti to­ta­li della Con­fe­de­ra­zio­ne, vi sono gran­di in­cer­tez­ze per quan­to ri­guar­da il mar­gi­ne di ma­no­vra nel bud­get.
 
Tut­ta­via, la va­ria­bi­le prin­ci­pa­le ri­ma­ne la riu­sci­ta della RFFA. Solo in que­sto caso la Con­fe­de­ra­zio­ne potrà con­ti­nua­re a la­vo­ra­re con lo stes­so li­vel­lo di mezzi fi­nan­zia­ri. Se la Ri­for­ma fosse re­spin­ta, l'im­po­si­zio­ne delle ditte quale im­por­tan­te base fi­sca­le della Con­fe­de­ra­zio­ne cor­re­reb­be un gran­de pe­ri­co­lo e l'am­mon­ta­re degli in­troi­ti odier­no non po­treb­be es­se­re man­te­nu­to. Si trat­ta di en­tra­te pari a cin­que-sei mi­liar­di di fran­chi al­l'an­no.

Per la di­scus­sio­ne del bud­get in Par­la­men­to, eco­no­mie­suis­se con­si­glia per­ciò pru­den­za. De­ci­de­re nuove spese solo per­ché esi­ste un mar­gi­ne di ma­no­vra fi­nan­zia­rio non è una buona idea. In que­sto modo, la fles­si­bi­li­tà della po­li­ti­ca fi­nan­zia­ria ver­reb­be li­mi­ta­ta. Per pre­pa­ra­re al me­glio il bi­lan­cio della Con­fe­de­ra­zio­ne per il fu­tu­ro oc­cor­re se­gui­re una po­li­ti­ca della spesa pub­bli­ca che lasci spa­zio di bud­get e uti­liz­zi even­tua­li mezzi di­spo­ni­bi­li in modo mi­ra­to per pro­get­ti di pro­mo­zio­ne del be­nes­se­re e della cre­sci­ta.