Ses­sio­ne pri­ma­ve­ri­le 2022

An­co­ra una volta senza ple­xi­glas, ma oscu­ra­ta dalla guer­ra in Ucrai­na, la ses­sio­ne pri­ma­ve­ri­le del Par­la­men­to sviz­ze­ro si è con­clu­sa. In un di­bat­ti­to ur­gen­te, il Con­si­glio na­zio­na­le ha di­scus­so le con­se­guen­ze del­l'in­va­sio­ne russa sulla Sviz­ze­ra. eco­no­mie­suis­se con­dan­na con la mas­si­ma fer­mez­za la guer­ra e so­stie­ne le san­zio­ni de­ci­se dalla Sviz­ze­ra. Inol­tre, le Ca­me­re hanno anche preso im­por­tan­ti de­ci­sio­ni di po­li­ti­ca eco­no­mi­ca -  so­prat­tut­to per quan­to ri­guar­da la forza in­no­va­ti­va del­l'e­co­no­mia sviz­ze­ra.                                                                                                                                                              

Rias­sun­to della ses­sio­ne

Se­con­do gli am­bien­ti eco­no­mi­ci, la pro­ce­du­ra di eli­mi­na­zio­ne delle di­ver­gen­ze con­cer­nen­te la legge sul­l’in­ge­gne­ria ge­ne­ti­ca si è svol­ta po­si­ti­va­men­te. Il Con­si­glio degli Stati si è al­li­nea­to al Con­si­glio na­zio­na­le e in­ten­de esclu­de­re dalla mo­ra­to­ria sul­l’in­ge­gne­ria ge­ne­ti­ca i nuovi me­to­di di se­le­zio­ne come Cri­spr / CAS9. Entro la metà del 2024, il Con­si­glio na­zio­na­le deve pre­sen­ta­re al Par­la­men­to un pro­get­to di re­go­la­men­ta­zio­ne. Se­con­do eco­no­mie­suis­se, il ri­sul­ta­to delle de­li­be­ra­zio­ni invia un se­gna­le po­si­ti­vo e im­por­tan­te per l’in­no­va­zio­ne sviz­ze­ra. Al­cu­ni nuovi me­to­di di se­le­zio­ne dif­fe­ri­sco­no si­gni­fi­ca­ti­va­men­te dai me­to­di tra­di­zio­na­li del­l’in­ge­gne­ria ge­ne­ti­ca e de­vo­no dun­que es­se­re trat­ta­ti in ma­nie­ra dif­fe­ren­zia­ta. In Sviz­ze­ra deve ri­ma­ne­re pos­si­bi­le ri­cor­re­re a nuove tec­no­lo­gie per af­fron­ta­re le sfide nel set­to­re del­l’am­bien­te e della si­cu­rez­za ali­men­ta­re.

Le tec­no­lo­gie sono così utili per la pro­te­zio­ne del clima. Gra­zie al pro­gres­so tec­no­lo­gi­co, l’e­co­no­mia sviz­ze­ra può for­ni­re un con­tri­bu­to im­por­tan­te al rag­giun­gi­men­to del­l’o­biet­ti­vo «zero emis­sio­ni nette» entro il 2050. Nel corso della ses­sio­ne pri­ma­ve­ri­le, il Con­si­glio degli Stati ha dato luce verde per pro­muo­ve­re la ri­cer­ca sulle tec­no­lo­gie dette ad emis­sio­ni ne­ga­ti­ve. Que­ste tec­no­lo­gie cat­tu­ra­no il CO2 dal­l’at­mo­sfe­ra e lo stoc­ca­no in ma­nie­ra tem­po­ra­nea o per­ma­nen­te. Come il Con­si­glio fe­de­ra­le e il Con­si­glio degli Stati, anche il Con­si­glio na­zio­na­le rac­co­man­da di re­spin­ge­re l’i­ni­zia­ti­va per i ghiac­ciai, ciò che eco­no­mie­suis­se con­di­vi­de. Gli am­bien­ti eco­no­mi­ci si op­pon­go­no a un di­vie­to delle ener­gie fos­si­li - come pro­po­sto dal­l’i­ni­zia­ti­va. Pa­ral­le­la­men­te, la CAPTE-N ela­bo­ra un con­tro­pro­get­to in­di­ret­to al­l’i­ni­zia­ti­va po­po­la­re, che sarà esa­mi­na­to dal Par­la­men­to in se­gui­to. eco­no­mie­suis­se segue da vi­ci­no i la­vo­ri della CAPTE-N in corso. È de­ci­si­vo che la Sviz­ze­ra coor­di­ni la sua azio­ne a li­vel­lo in­ter­na­zio­na­le. Oc­cor­re di fatto sta­bi­li­re se le mi­su­re ten­ga­no conto dei bi­so­gni del­l’e­co­no­mia.

Nel corso di que­sta ses­sio­ne, le Ca­me­re hanno inol­tre dato prova di aper­tu­ra alle tec­no­lo­gie in altri pro­get­ti: così, la Sviz­ze­ra non do­vreb­be ap­pli­ca­re una mo­ra­to­ria na­zio­na­le sulla tec­no­lo­gia di te­le­fo­nia mo­bi­le 5G. Al pari del Con­si­glio degli Stati nel corso della ses­sio­ne in­ver­na­le 2021, il Con­si­glio na­zio­na­le si è espres­so con­tro una mo­ra­to­ria nel­l’am­bi­to della ses­sio­ne pri­ma­ve­ri­le 2022. La Ca­me­ra bassa ha re­spin­to tre ini­zia­ti­ve can­to­na­li che chie­do­no una si­mi­le mo­ra­to­ria. Oc­cor­re però pren­de­re sul serio le ri­ser­ve dei Can­to­ni. Per que­sto mo­ti­vo eco­no­mie­suis­se ha so­ste­nu­to un po­stu­la­to che chie­de al Con­si­glio fe­de­ra­le di es­se­re più chia­ro nelle sue de­ci­sio­ni re­la­ti­ve al­l’in­tro­du­zio­ne del 5G.

Il Con­si­glio degli Stati si è chi­na­to su una mo­zio­ne che chie­de la ra­pi­da ade­sio­ne della Sviz­ze­ra al pro­gram­ma eu­ro­peo Co­per­ni­cus (un si­ste­ma di os­ser­va­zio­ne della Terra via sa­tel­li­te). Il Con­si­glio degli Stati, se­con­da Ca­me­ra, ha adot­ta­to la mo­zio­ne, ciò che si­gni­fi­ca che essa è stata tra­smes­sa al Go­ver­no. Se si riu­scis­se ad ot­te­ne­re una ra­pi­da ade­sio­ne, le alte scuo­le e le azien­de sviz­ze­re – tra cui molte PMI – po­tran­no con­ti­nua­re a par­te­ci­pa­re a pro­gram­mi d’in­ve­sti­men­to eu­ro­pei delle in­fra­strut­tu­re spa­zia­li do­ta­ti di mi­liar­di di euro nel set­to­re. Re­sta­re in di­spar­te in que­sto set­to­re co­ste­reb­be caro alla Sviz­ze­ra. Di fatto, nu­me­ro­se azien­de sviz­ze­re sono at­ti­ve in que­sto set­to­re e hanno già rea­liz­za­to degli in­ve­sti­men­ti in pro­get­ti nel­l’am­bi­to di que­sto pro­gram­ma. Così, se la Sviz­ze­ra ri­ma­nes­se fuori da Co­per­ni­cus, essa do­vreb­be ce­de­re il suo know how e i di­rit­ti di pro­prie­tà in­tel­let­tua­le.

Af­fin­ché l’in­no­va­zio­ne resti pos­si­bi­le, oc­cor­re una pro­te­zio­ne ef­fi­ca­ce gra­zie ai bre­vet­ti. Con il pre­te­sto di au­men­ta­re la tra­spa­ren­za, una mo­zio­ne chie­de­va di al­len­ta­re la pro­te­zio­ne dei bre­vet­ti nel set­to­re della se­le­zio­ne ve­ge­ta­le. Que­sta mo­zio­ne è stata ri­ti­ra­ta, ciò di cui eco­no­mie­suis­se si ral­le­gra. Detto que­sto anche la mo­zio­ne della com­mis­sio­ne adot­ta­ta dal Con­si­glio degli Stati in oc­ca­sio­ne di que­sta ses­sio­ne è su­per­flua. Non è ne­ces­sa­rio mo­di­fi­ca­re la legge per mi­glio­ra­re la com­pren­sio­ne dei bre­vet­ti da parte degli al­le­va­to­ri sviz­ze­ri nel set­to­re delle PMI. L’I­sti­tu­to fe­de­ra­le della pro­prie­tà in­tel­let­tua­le (IPI) so­stie­ne già le PMI nella ri­cer­ca di bre­vet­ti, ciò che raf­for­za l’in­no­va­zio­ne sviz­ze­ra – anche nel con­te­sto della se­le­zio­ne ve­ge­ta­le.