Zwei Personen im Gespräch

Cor­ru­zio­ne pri­va­ta: nes­su­na pro­ce­du­ra pe­na­le per le in­fra­zio­ni mi­no­ri

Nel corso della ses­sio­ne au­tun­na­le, il Par­la­men­to esa­mi­ne­rà la re­vi­sio­ne delle di­spo­si­zio­ni pe­na­li sulla cor­ru­zio­ne. Rias­su­men­do, la que­stio­ne che si pone è quel­la di sa­pe­re se la cor­ru­zio­ne pri­va­ta de­v’es­se­re per­se­gui­ta d’uf­fi­cio. Que­sto pro­get­to di re­vi­sio­ne è im­por­tan­te per le im­pre­se. Di­spo­si­zio­ni pe­na­li ec­ces­si­ve ri­schie­reb­be­ro di sfo­cia­re in un’in­ge­ren­za esa­ge­ra­ta nelle re­la­zio­ni d’af­fa­ri pri­va­te. Gli am­bien­ti eco­no­mi­ci so­sten­go­no la so­lu­zio­ne pro­por­zio­na­ta del Con­si­glio degli Stati. Il Con­si­glio na­zio­na­le ha ora la pos­si­bi­li­tà di con­va­li­dar­la.

 

Gli am­bien­ti eco­no­mi­ci re­spin­go­no ri­so­lu­ta­men­te la cor­ru­zio­ne anche negli af­fa­ri pri­va­ti, e ciò nel loro stes­so in­te­res­se. La cor­ru­zio­ne è al­l’o­ri­gi­ne delle di­stor­sio­ni della con­cor­ren­za e in­tac­ca la fi­du­cia nelle strut­tu­re eco­no­mi­che. Il Con­si­glio fe­de­ra­le pro­po­ne che la cor­ru­zio­ne pri­va­ta sia per­se­gui­ta d’uf­fi­cio e non più su ri­chie­sta delle parti in­te­res­sa­te. Il pro­get­to di re­vi­sio­ne com­por­ta il ri­schio di un’in­ge­ren­za in­giu­sti­fi­ca­ta nei rap­por­ti d’af­fa­ri pri­va­ti e di una cri­mi­na­liz­za­zio­ne di pra­ti­che cor­ren­ti nella vita pro­fes­sio­na­le che non pon­go­no pro­ble­mi. Con­tra­ria­men­te ai fun­zio­na­ri di Stato, i pri­va­ti be­ne­fi­cia­no della li­ber­tà con­trat­tua­le nei loro rap­por­ti d’af­fa­ri. Que­sta li­ber­tà com­pren­de la ga­ran­zia di van­tag­gi quali mi­su­re per fi­de­liz­za­re i clien­ti, scon­ti, ecc. È chia­ro che è più dif­fi­ci­le de­fi­ni­re un com­por­ta­men­to con­tra­rio agli ob­bli­ghi nel caso di re­la­zio­ni tra pri­va­ti. Un’e­sten­sio­ne in­dif­fe­ren­zia­ta dei pro­ce­di­men­ti pe­na­li cree­reb­be un’in­cer­tez­za giu­ri­di­ca con­si­de­re­vo­le. Una si­mi­le in­cer­tez­za pe­se­reb­be in par­ti­co­la­re sulle PMI già alle prese con il fran­co forte.

Gli am­bien­ti eco­no­mi­ci ap­pro­va­no la so­lu­zio­ne pro­por­zio­na­ta del Con­si­glio degli Stati

In que­sto con­te­sto, sem­bra sen­sa­ta la ver­sio­ne adot­ta­ta in apri­le dal Con­si­glio degli Stati, poi­ché tiene conto di que­ste pre­oc­cu­pa­zio­ni. Esso au­spi­ca di li­mi­ta­re i pro­ce­di­men­ti pe­na­li quan­do sono in gioco degli in­te­res­si pub­bli­ci. Que­sto per­met­te­reb­be di san­zio­na­re dei casi di cor­ru­zio­ne le­ga­ti a gran­di ma­ni­fe­sta­zio­ni spor­ti­ve. Sfor­tu­na­ta­men­te, la Com­mis­sio­ne degli af­fa­ri giu­ri­di­ci del Con­si­glio na­zio­na­le so­stie­ne, con il voto pre­pon­de­ran­te del suo pre­si­den­te, la pro­po­sta del Con­si­glio fe­de­ra­le. Bi­so­gna spe­ra­re che il suo ple­num segua il Con­si­glio degli Stati e so­sten­ga la sua so­lu­zio­ne prag­ma­ti­ca, nel­l’in­te­res­se di un trat­ta­men­to par­la­men­ta­re ra­pi­do.