Approcci sbagliati nella revisione del codice di procedura civile
Il codice di procedura civile, il "sistema nervoso" del nostro ordinamento giuridico, ha dato buoni risultati nella pratica. Come ogni legge, deve essere rivista di tanto in tanto. Tuttavia, nell’interesse della certezza del diritto, gli adeguamenti eventualmente necessari devono essere effettuati con cautela e senza influenze ideologiche. La proposta del Consiglio federale non tiene sufficientemente conto di questo aspetto.
Il 1° gennaio 2018 il Codice di procedura civile svizzero (CPC) ha armonizzato in tutta la Svizzera le diverse norme cantonali di procedura civile. Questa uniformazione è il risultato di un intenso lavoro preliminare e ha già dimostrato il proprio valore. Da allora i tribunali, gli avvocati e gli ambienti economici hanno potuto acquisire diverse esperienze riguardo alla nuova normativa. Sette anni dopo l'introduzione del nuovo CPC, è tempo di fare il punto della situazione: in quali ambiti si può ancora migliorare e su quali punti il legislatore deve correggere il tiro?
Nella seduta del 2 marzo 2018, il Consiglio federale ha approvato un progetto di consultazione sulla revisione del CPC. Oltre agli adeguamenti tecnici, volti a semplificare il coordinamento dei processi e a ridurre gli ostacoli finanziari e il rischio di contenziosi, il progetto contiene dei cambiamenti più fondamentali. Esso introduce degli strumenti di ricorso collettivi, una prima in Svizzera. Questi ultimi assumono la forma di una transazione di gruppo secondo il sistema di "opting out" e di uno sviluppo del diritto di esercitare i diritti in modo collettivo. Il decreto giudiziario relativo a una transazione di gruppo sarebbe vincolante per tutte le persone interessate da un'ordinanza giudiziaria, a meno che esse dichiarino (individualmente) di non voler partecipare alla transazione. Occorre respingere tali adeguamenti del diritto di ricorso collettivo.
Miglioramenti per le piccole imprese
Dal punto di vista degli ambienti economici, l’orientamento scelto per i diversi punti del progetto va accolto favorevolmente. Per quanto riguarda il ricorso ai tribunali, al giorno d’oggi soprattutto le piccole imprese incontrano spesso notevoli ostacoli. Mentre gli individui e i consumatori possono intentare delle cause in determinati settori del diritto, senza rischi in termini di costi o possono rivolgersi ai mediatori, ciò non è generalmente il caso per le piccole imprese. In molti casi, non vale la pena di intraprendere un’azione, a causa dei costi e dei rischi ad essa connessi: una violazione del contratto non sarebbe corretta a favore della parte lesa. Le riflessioni del Consiglio federale volte a limitare gli anticipi relativi alle presunte spese procedurali vanno quindi nella giusta direzione. Va inoltre accolto con favore il fatto che non vi sia più l'obbligo procedurale di collaborare per i giuristi di impresa.
Ricorsi collettivi: approccio sbagliato
La proposta del Consiglio federale di introdurre degli strumenti di ricorso collettivo va troppo lontano. Contrariamente a quanto sostiene il Consiglio federale, non vi sono nel diritto vigente lacune che non sarebbero colmate dagli adeguamenti proposti, anche per quanto riguarda il miglioramento dell'accesso ai tribunali. Se una causa è economicamente sensata per l’interessato, egli intraprenderà un'azione legale. Non è solo inutile, ma addirittura pericoloso costringere qualcuno a partecipare (anche nel confronto) e creare automatismi che rendano le lamentele attraenti dal punto di vista del gruppo. Strumenti di questo tipo sono estranei al nostro sistema giuridico e non abbiamo avuto modo di testarli. La loro introduzione è un esperimento. Questi strumenti potrebbero rapidamente creare degli incitamenti inopportuni. Vi è quindi il rischio che si crei una cultura di controversie e reclami e che si inneschi un'inutile incertezza giuridica. Troverete maggiori informazioni a tal proposito nel dossierpolitica “Sammelklagen, kaum Nutzen, viele Gefahren” (disponibile solo in tedesco).
La consultazione si protrarrà fino all'11 giugno 2018. Nelle prossime settimane, economiesuisse esaminerà gli adattamenti proposti, in collaborazione con degli specialisti dell’applicazione del diritto e degli ambienti economici, e parteciperà al processo di consultazione dal punto di vista macroeconomico.