No al prezzo unico del libro
I consumatori sono coloro che approfittano della libera concorrenza: essa induce i produttori e i venditori a fare delle offerte diversificate e a prezzi convenienti. Essa crea la libertà e le possibilità di sviluppo per le imprese, anima il commercio e promuove l‘innovazione. La concorrenza fa bene anche al commercio di libri. E proprio su questo tema – ossia la reintroduzione del prezzo unico del libro – saremo chiamati ad esprimerci in votazione popolare il prossimo 11 di marzo.
economiesuisse si oppone chiaramente ad un cartello dei prezzi. Una reintroduzione del prezzo unico del libro farebbe aumentare i prezzi – a scapito dei consumatori, che non potrebbero più beneficiare di offerte più convenienti.
La regolamentazione del prezzo del libro è stata abolita nel 2007 con buoni argomenti. Da allora, il mercato del libro ha registrato una crescita dinamica. Con la regolamentazione del prezzo del libro, questo sviluppo verrebbe soffocato. I perdenti non sarebbero soltanto i consumatori, bensì anche molte piccole librerie e case editrici che non potrebbero più adattare in maniera flessibile la loro offerta e i loro prezzi. A perdere sarebbe anche il bene culturale „libro“. Con dei dettami statali sui prezzi, la varietà e la qualità del mercato del libro non possono essere migliorati, al contrario: il libro perderebbe di attrattività rispetto ad altre offerte per il tempo libero. Questa proposta merita – soprattutto nell’era digitale – di essere respinta nettamente.
La regolamentazione del prezzo del libro è stata abolita nel 2007 con buoni argomenti. Da allora, il mercato del libro ha registrato una crescita dinamica. Con la regolamentazione del prezzo del libro, questo sviluppo verrebbe soffocato. I perdenti non sarebbero soltanto i consumatori, bensì anche molte piccole librerie e case editrici che non potrebbero più adattare in maniera flessibile la loro offerta e i loro prezzi. A perdere sarebbe anche il bene culturale „libro“. Con dei dettami statali sui prezzi, la varietà e la qualità del mercato del libro non possono essere migliorati, al contrario: il libro perderebbe di attrattività rispetto ad altre offerte per il tempo libero. Questa proposta merita – soprattutto nell’era digitale – di essere respinta nettamente.