Chinesische und Schweizer Fahne

Ac­cor­do di li­be­ro scam­bio Cina-Sviz­ze­ra: la­vo­ro per le im­pre­se e le or­ga­niz­za­zio­ni

​Fi­nal­men­te una buona no­ti­zia per l’e­co­no­mia sviz­ze­ra e le im­pre­se espor­ta­tri­ci: l’en­tra­ta in vi­go­re del­l’ac­cor­do di li­be­ro scam­bio con la Cina è uno dei prin­ci­pa­li suc­ces­si ot­te­nu­ti in que­sti ul­ti­mi anni dalla po­li­ti­ca eco­no­mi­ca este­ra. Que­sto ac­cor­do, che pre­ve­de una di­mi­nu­zio­ne dei dazi do­ga­na­li e un raf­for­za­men­to della pro­te­zio­ne giu­ri­di­ca, mi­glio­ra l’ac­ces­so delle im­pre­se sviz­ze­re al mer­ca­to della se­con­da na­zio­ne in­du­stria­le al mondo. L’e­po­ca in cui la Cina era una sem­pli­ce piaz­za di pro­du­zio­ne di merci a buon mer­ca­to è ormai su­pe­ra­ta. In pochi anni il paese è di­ven­ta­to il primo espor­ta­to­re di pro­dot­ti al­ta­men­te tec­no­lo­gi­ci. E’ emer­sa una clas­se media. In ra­pi­do au­men­to, il suo po­te­re d’ac­qui­sto avrà ben pre­sto un’in­fluen­za vi­si­bi­le sui mer­ca­ti mon­dia­li. Per le im­pre­se sviz­ze­re, il nuovo ac­cor­do crea delle pre­zio­se op­por­tu­ni­tà e pro­cu­re­rà loro per i pros­si­mi anni un van­tag­gio ri­spet­to alla con­cor­ren­za.
Per mag­gio­ri in­for­ma­zio­ni, leg­ge­te il no­stro dos­sier­po­li­ti­ca sul­l'ac­cor­do di li­be­ro scam­bio con la Cina.

​Tut­ta­via, prima di poter ap­pro­fit­ta­re del­l’ac­cor­do, le im­pre­se de­vo­no stu­diar­lo e ca­pir­ne tutti i con­te­nu­ti. Gli espor­ta­to­ri de­vo­no fa­mi­lia­riz­za­re con le pro­ce­du­re do­ga­na­li o le esi­gen­ze in ma­te­ria di cer­ti­fi­ca­ti d’o­ri­gi­ne. In ef­fet­ti, anche se i dazi do­ga­na­li ven­go­no di­mi­nui­ti, le pro­ce­du­re do­ga­na­li ri­man­go­no. 
Anche le or­ga­niz­za­zio­ni di ca­te­go­ria e le Ca­me­re di com­mer­cio sono in­te­res­sa­te da que­sti pre­pa­ra­ti­vi. Sia per le in­for­ma­zio­ni di base, sia per le pro­ce­du­re do­ga­na­li o altre do­man­de, ci si at­ten­de dalle or­ga­niz­za­zio­ni che esse so­sten­ga­no i loro mem­bri of­fren­do loro i ser­vi­zi di cui hanno bi­so­gno. Il con­tat­to di­ret­to con i mem­bri è im­por­tan­te per un feed­back ai di­plo­ma­ti­ci sviz­ze­ri in­ca­ri­ca­ti delle que­stio­ni eco­no­mi­che.
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