Im­pe­gnar­si per mer­ca­ti aper­ti

L'es­sen­zia­le in breve:

  • Nel­l'at­tua­le con­te­sto dei dazi sta­tu­ni­ten­si, dob­bia­mo con­cen­trar­ci an­co­ra di più su mer­ca­ti aper­ti e per­se­gui­re con coe­ren­za la no­stra stra­te­gia di di­ver­si­fi­ca­zio­ne della po­li­ti­ca com­mer­cia­le.
  • Gli ac­cor­di di li­be­ro scam­bio già ne­go­zia­ti de­vo­no es­se­re im­ple­men­ta­ti ra­pi­da­men­te e la rete di li­be­ro scam­bio deve es­se­re ul­te­rior­men­te am­plia­ta.
  • Inol­tre, re­la­zio­ni bi­la­te­ra­li forti e sta­bi­li con l'U­nio­ne eu­ro­pea sono fon­da­men­ta­li per l'e­co­no­mia sviz­ze­ra.

Il pro­dut­to­re sviz­ze­ro di cioc­co­la­to Ca­mil­le Bloch espor­ta cioc­co­la­to ko­sher negli Stati Uniti. Gli in­com­pren­si­bi­li dazi del pre­si­den­te ame­ri­ca­no Trump stan­no ren­den­do le ta­vo­let­te di cioc­co­la­to molto più co­sto­se. Il cioc­co­la­tie­re Da­niel Bloch du­bi­ta che il mer­ca­to ac­cet­ti l'au­men­to dei prez­zi. Come ri­por­ta il New York Times: «We just got pun­ched in the mouth, and we have to get up on our feet now».

Pro­prio così. I dazi sta­tu­ni­ten­si del 31% sulle espor­ta­zio­ni sviz­ze­re, en­tra­ti in vi­go­re oggi, sono un duro colpo per la no­stra eco­no­mia. Le quo­ta­zio­ni in borsa sono sotto pres­sio­ne. L'in­cer­tez­za è no­te­vo­le e i dazi col­pi­sco­no nu­me­ro­si set­to­ri, dai pro­dut­to­ri di oro­lo­gi della Sviz­ze­ra fran­ce­se alle im­pre­se mec­ca­ni­che della Sviz­ze­ra orien­ta­le. Ma è pro­prio in mo­men­ti come que­sti che la Sviz­ze­ra non deve per­de­re la calma. E Bloch ha ra­gio­ne anche su que­sto. Dopo il colpo, dob­bia­mo rial­zar­ci. Ora dob­bia­mo agire con com­po­stez­za e de­ter­mi­na­zio­ne.

In ef­fet­ti, ab­bia­mo ar­go­men­ti con­vin­cen­ti dalla no­stra parte: la Sviz­ze­ra è il sesto in­ve­sti­to­re este­ro più im­por­tan­te negli Stati Uniti, da­van­ti a Paesi come la Fran­cia e la Corea del Sud. Inol­tre, il no­stro Paese guida la clas­si­fi­ca per quan­to ri­guar­da gli in­ve­sti­men­ti nella ri­cer­ca e svi­lup­po negli Stati Uniti. Im­pre­se sviz­ze­re come Ne­stlé, ABB e Roche ga­ran­ti­sco­no in to­ta­le circa mezzo mi­lio­ne di posti di la­vo­ro sul ter­ri­to­rio ame­ri­ca­no. Le im­pre­se sviz­ze­re con­tri­bui­sco­no in modo si­gni­fi­ca­ti­vo al­l'in­no­va­zio­ne negli Stati Uniti. 

Pun­ta­re sul dia­lo­go

Il di­sa­van­zo com­mer­cia­le nei con­fron­ti della Sviz­ze­ra si ri­du­ce come neve al sole di apri­le se si in­clu­do­no i ser­vi­zi. Il New York Times ha fatto i conti: adot­tan­do una vi­sio­ne glo­ba­le, la ta­rif­fa sui pro­dot­ti sviz­ze­ri scen­de­reb­be al 10% anche se­con­do la sem­pli­ce for­mu­la degli ame­ri­ca­ni. Ma ov­via­men­te non vo­glia­mo ul­te­rio­ri dazi.

I fatti sono chia­ri e sono dalla no­stra parte. Dob­bia­mo la­scia­re che par­li­no nel no­stro dia­lo­go con Wa­shing­ton. Sa­reb­be sba­glia­to per la Sviz­ze­ra im­por­re con­tro­mi­su­re in ter­mi­ni di po­li­ti­ca com­mer­cia­le. L'e­sca­la­tion non è nel­l'in­te­res­se della Sviz­ze­ra. Mer­ca­ti aper­ti e re­la­zio­ni com­mer­cia­li sta­bi­li sono sem­pre stati i no­stri punti di forza e con­ti­nue­ran­no ad es­se­re fon­da­men­ta­li anche in fu­tu­ro.

Man­te­ne­re e raf­for­za­re le re­la­zio­ni com­mer­cia­li a li­vel­lo mon­dia­le

Al con­tem­po, non dob­bia­mo con­cen­trar­ci solo sugli Stati Uniti. La Sviz­ze­ra deve per­se­gui­re con coe­ren­za la sua stra­te­gia di di­ver­si­fi­ca­zio­ne della po­li­ti­ca com­mer­cia­le. La ra­pi­da ra­ti­fi­ca e im­ple­men­ta­zio­ne del­l'ac­cor­do di li­be­ro scam­bio con l'In­dia, l'a­per­tu­ra di im­por­tan­ti mer­ca­ti in cre­sci­ta con nuovi ac­cor­di di li­be­ro scam­bio e la mo­der­niz­za­zio­ne del­l'ac­cor­do esi­sten­te con la Cina sono più ur­gen­ti che mai. A li­vel­lo di po­li­ti­ca in­ter­na non pos­sia­mo per­met­ter­ci di mi­cro­ge­sti­re gli ac­cor­di di li­be­ro scam­bio più di quan­to pos­sia­mo per­met­ter­ci di eri­ge­re muri con­tro l'U­nio­ne eu­ro­pea (UE). Re­la­zio­ni bi­la­te­ra­li forti con l'UE ri­man­go­no fon­da­men­ta­li per la no­stra eco­no­mia.

Al con­tem­po, dob­bia­mo agire sul piano in­ter­no. La piaz­za eco­no­mi­ca sviz­ze­ra deve es­se­re co­stan­te­men­te raf­for­za­ta. Vanno evi­ta­ti re­go­la­men­ti inu­ti­li e oneri ag­giun­ti­vi per le im­pre­se. Oggi l'at­trat­ti­vi­tà della piaz­za eco­no­mi­ca si­gni­fi­ca so­prat­tut­to sta­bi­li­tà, cer­tez­za del di­rit­to e si­cu­rez­za della pia­ni­fi­ca­zio­ne - va­lo­ri che hanno sem­pre ca­rat­te­riz­za­to il no­stro Paese e che ora dob­bia­mo pre­ser­va­re con par­ti­co­la­re cura. In­sie­me e con de­ter­mi­na­zio­ne, ci met­te­re­mo in gioco per af­fron­ta­re que­sta sfida.

Que­sto è un estrat­to della new­slet­ter “Stand­punkt.” di eco­no­mie­suis­se. Ri­ma­ne­te ag­gior­na­ti e iscri­ve­te­vi di­ret­ta­men­te alla new­slet­ter qui.