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Accordi internazionali sottoposti al popolo: economiesuisse approva il rifiuto dell'iniziativa da parte del Consiglio nazionale

Durante la sua seduta del 13 aprile, il Consiglio nazionale ha adottato con 115 voti contro 52 il controprogetto diretto proposto dal Consiglio federale all’iniziativa popolare “Per il rafforzamento dei diritti popolari in politica estera (accordi internazionali: decida il popolo!)”, respingendo nel contempo a netta maggioranza questa iniziativa.

L’iniziativa dell’ASNI vuole estendere il referendum obbligatorio. Tutti gli accordi internazionali concernenti “settori importanti” devono obbligatoriamente essere sottoposti al voto del popolo e dei cantoni, come pure i trattati che richiedono spese elevate. Il Consiglio federale ritiene che questa iniziativa vada troppo lontano. Esso le ha tuttavia contrapposto un controprogetto diretto. Quest’ultimo prevede il referendum obbligatorio per i trattati internazionali che richiedono una modifica della Costituzione o che sono di importanza costituzionale.

economiesuisse approva il netto rifiuto del Consiglio nazionale.

L’economia svizzera ha bisogno di condizioni generali di attività stabili e prevedibili. In politica economica estera, queste condizioni sono assicurate da un tessuto molto denso di trattati internazionali. Già oggi la procedura di referendum può essere avviata nell’ambito di progetti controversi. Questo sistema è efficiente e permette chiaramente di fare in modo che si possa votare quando ciò è realmente auspicato dal popolo. La consultazione automatica chiesta dall’iniziativa indurrebbe un ulteriore aumento delle votazioni popolari su trattati internazionali poco o per nulla contestati. Oltre all’insicurezza che essa creerebbe in materia di ratifica dei trattati, una simile sollecitazione dei cittadini avrebbe quale conseguenza non solo di promuovere l’astensionismo, bensì anche e soprattutto di limitare il margine di manovra della Confederazione in materia di politica internazionale e di ritardare l’accettazione e l’adozione di trattati internazionali.

Dal punto di vista della politica economica, nulla si oppone al controprogetto approvato dal Consiglio nazionale. Come ha tuttavia mostrato il dibattito in Parlamento, non si è ancora in chiaro sui tipi di trattati internazionali che dovrebbero essere sottoposti in futuro a popolo e cantoni. Questo punto richiede pertanto delle precisazioni.