Güterzüge

Ecco come l’ac­cor­do qua­dro raf­for­za la no­stra so­vra­ni­tà

Ac­cor­do qua­dro, ve­ri­fi­ca dei fatti, epi­so­dio 4: Gli op­po­si­to­ri al­l’ac­cor­do qua­dro con l’UE af­fer­ma­no che la Sviz­ze­ra sa­cri­fi­ca la pro­pria so­vra­ni­tà e sa­reb­be pron­ta a ven­de­re l’a­ni­ma nel­l’in­te­res­se dei gran­di grup­pi. Os­ser­van­do più da vi­ci­no, si co­sta­ta in­ve­ce che l’ac­cor­do qua­dro raf­for­ze­reb­be la so­vra­ni­tà nei con­fron­ti del­l’UE.

Af­fer­ma­zio­ne: Con l’ac­cor­do qua­dro, la Sviz­ze­ra perde la pro­pria au­to­de­ter­mi­na­zio­ne, il suo si­ste­ma fe­de­ra­le e la de­mo­cra­zia di­ret­ta.

In real­tà: L’ac­cor­do qua­dro con­cer­ne uni­ca­men­te cin­que ac­cor­di del pac­chet­to degli ac­cor­di bi­la­te­ra­li I: quel­li sulla li­be­ra cir­co­la­zio­ne delle per­so­ne, l’a­gri­col­tu­ra, i tra­spor­ti ter­re­stri, il tra­spor­to aereo e il re­ci­pro­co ri­co­no­sci­men­to delle cer­ti­fi­ca­zio­ni dei pro­dot­ti. Gra­zie a que­sti ac­cor­di, le im­pre­se e i cit­ta­di­ni sviz­ze­ri par­te­ci­pa­no ad armi pari al mer­ca­to in­ter­no del­l’UE. Per que­sto, oc­cor­re ap­pli­ca­re re­go­le iden­ti­che in Sviz­ze­ra e nel­l’UE. In real­tà, la Sviz­ze­ra ap­pli­ca dal 2012 le re­go­le eu­ro­pee nei set­to­ri sot­to­po­sti a que­sti cin­que ac­cor­di. Ciò non ha mai posto reali pro­ble­mi. L’ac­cor­do qua­dro non mo­di­fi­ca que­sta si­tua­zio­ne nel­l’im­me­dia­to. 

Esso ob­bli­ga però la Sviz­ze­ra a ri­pren­de­re gli svi­lup­pi del di­rit­to eu­ro­peo nei cin­que set­to­ri in que­stio­ne. Tut­ta­via, le di­spo­si­zio­ni eu­ro­pee sa­reb­be­ro ri­pre­se nel di­rit­to sviz­ze­ro ri­spet­tan­do il no­stro pro­ces­so le­gi­sla­ti­vo. L’ac­cor­do qua­dro pre­ve­de un ter­mi­ne di at­tua­zio­ne di due anni. Nel­l’e­ven­tua­li­tà di un re­fe­ren­dum con­tro un pro­get­to di legge, il ter­mi­ne viene pro­lun­ga­to di un anno. L’ac­cor­do qua­dro ri­spet­ta pie­na­men­te il si­ste­ma di de­mo­cra­zia di­ret­ta della Sviz­ze­ra. 

Se la Sviz­ze­ra de­ci­des­se di non ri­pren­de­re un atto nor­ma­ti­vo del­l’UE, ne deve as­su­me­re le con­se­guen­ze: l’UE può adot­ta­re mi­su­re pro­por­zio­na­te. Così, nel­l’e­ven­tua­li­tà in cui la Sviz­ze­ra non vo­les­se ad esem­pio ri­pren­de­re una nuova di­ret­ti­va nel­l’am­bi­to dei tra­spor­ti ter­re­stri, l’UE po­treb­be li­mi­ta­re il li­be­ro ac­ces­so delle azien­de di tra­spor­to sviz­ze­re al­l’UE. Detto que­sto, essa non po­treb­be più ap­pli­ca­re mi­su­re spro­por­zio­na­te o in un altro set­to­re, come fa in que­sto mo­men­to ri­fiu­tan­do di ri­co­no­sce­re l’e­qui­va­len­za bor­si­sti­ca. 

Oltre ai cin­que ac­cor­di di ac­ces­so al mer­ca­to at­tua­li e a quel­li fu­tu­ri, l’ac­cor­do qua­dro non in­ter­vie­ne nel si­ste­ma giu­di­zia­rio sviz­ze­ro. Esso non con­cer­ne la so­vra­ni­tà fi­sca­le né le po­li­ti­che com­mer­cia­li ed ester­ne della Sviz­ze­ra, non emana pre­scri­zio­ni per quan­to con­cer­ne que­stio­ni ci­vi­li e pe­na­li e non mi­nac­cia il si­ste­ma fe­de­ra­le della Con­fe­de­ra­zio­ne. In breve, tran­ne l’a­de­gua­men­to degli ac­cor­di di ac­ces­so al mer­ca­to, non cam­bia nulla.

L’ac­cor­do qua­dro raf­for­ze­reb­be ad­di­rit­tu­ra la no­stra so­vra­ni­tà. In caso d’ac­cet­ta­zio­ne, la Sviz­ze­ra po­treb­be col­la­bo­ra­re al­l’e­la­bo­ra­zio­ne delle le­gi­sla­zio­ni eu­ro­pee che la con­cer­no­no e in­fluen­zar­le nel suo stes­so in­te­res­se.

A pro­po­si­to: Sa­pe­va­te che il fe­de­ra­li­smo ispi­ra più di uno Stato al­l’in­ter­no del­l’UE? Dopo la crea­zio­ne della Con­fe­de­ra­zio­ne nel 1848, il fe­de­ra­li­smo e la sus­si­dia­rie­tà fanno parte dei prin­ci­pi fon­da­to­ri del no­stro Stato fe­de­ra­le, ciò di cui pos­sia­mo es­se­re fieri. Al­cu­ni Stati mem­bri del­l’UE sono oggi strut­tu­ra­ti in modo molto fe­de­ra­li­sta, ad esem­pio la Ger­ma­nia, l’Au­stria e il Bel­gio. Il fe­de­ra­li­smo è par­ti­co­lar­men­te mar­ca­to in Bel­gio dove sfo­cia in ri­sul­ta­ti sor­pren­den­ti. La so­vra­ni­tà dei sette Par­la­men­ti re­gio­na­li è così forte che tal­vol­ta bloc­ca la po­li­ti­ca este­ra di tutta l’UE. Al mo­men­to di ra­ti­fi­ca­re l’ac­cor­do di li­be­ro scam­bio tra l’UE e il Ca­na­da nel 2016, i Par­la­men­ti re­gio­na­li belgi hanno do­vu­to espri­mer­si poi­ché al­cu­ni aspet­ti del­l’ac­cor­do erano di loro com­pe­ten­za. Il go­ver­no belga ha ot­te­nu­to luce verde dal par­la­men­to val­lo­ne, che rap­pre­sen­ta ap­pe­na lo 0,7% della po­po­la­zio­ne del­l’UE, al ter­mi­ne di aspri ne­go­zia­ti con il go­ver­no e a prez­zo di con­ces­sio­ni nella po­li­ti­ca in­ter­na. È come se la Sviz­ze­ra aves­se bi­so­gno del­l’ap­pro­va­zio­ne dei 26 Can­to­ni per un ac­cor­do di li­be­ro scam­bio o che il Can­ton Zu­ri­go non po­tes­se dire la sua a se­gui­to del­l’op­po­si­zio­ne del Mu­ni­ci­pio della città di Win­ter­thur.


Ve­ri­fi­ca dei fatti in re­la­zio­ne al­l’ac­cor­do qua­dro

Que­sti ar­ti­co­li sono già ap­par­si nella no­stra serie esti­va:

1. Oops! Il 60% degli elet­to­ri è stato sem­pli­ce­men­te di­men­ti­ca­to

2. Pos­sia­mo nuo­ta­re solo d’e­sta­te?

3. Ecco per­ché An­ge­la Mer­kel non potrà di­ven­ta­re Con­si­glie­ra fe­de­ra­le

5. La so­vra­ni­tà fi­sca­le dei Can­to­ni re­ste­reb­be in­tat­ta

6. L’ac­cor­do qua­dro raf­for­ze­reb­be il si­ste­ma di for­ma­zio­ne sviz­ze­ro

7. La pro­te­zio­ne dei sa­la­ri resta di com­pe­ten­za dei part­ner so­cia­li

8. La sto­riel­la della scom­par­sa delle ban­che can­to­na­li

9. Per­ché è sba­glia­to as­su­me­re il ruolo della vit­ti­ma

10. La no­stra po­li­ti­ca agri­co­la resta in­di­pen­den­te