Vie­ta­re la spe­cu­la­zio­ne non è la stra­da giu­sta

eco­no­mie­suis­se sa­lu­ta fa­vo­re­vol­men­te il netto ri­fiu­to del Con­si­glio fe­de­ra­le al­l’i­ni­zia­ti­va «Con­tro la spe­cu­la­zio­ne sulle der­ra­te ali­men­ta­ri». Di­ver­si ele­men­ti di ca­rat­te­re scien­ti­fi­co con­trad­di­co­no le tesi del­l’i­ni­zia­ti­va. In altre pa­ro­le, essa non rag­giun­ge­reb­be il suo scopo e au­men­te­reb­be i costi del­l’e­co­no­mia sviz­ze­ra.
​Nel suo mes­sag­gio del 18 feb­bra­io, il Con­si­glio fe­de­ra­le rac­co­man­da di re­spin­ge­re l’i­ni­zia­ti­va «Con­tro la spe­cu­la­zio­ne sulle der­ra­te ali­men­ta­ri» senza con­tro­pro­get­to. eco­no­mie­suis­se so­stie­ne la po­si­zio­ne del Con­si­glio fe­de­ra­le e i suoi ar­go­men­ti. La mag­gior parte degli studi e delle cifre si op­pon­go­no al­l’i­ni­zia­ti­va e con­fer­ma­no che que­st’ul­ti­ma non pog­gia su basi scien­ti­fi­che. Non è la spe­cu­la­zio­ne sui mer­ca­ti a ter­mi­ne, ma altri fat­to­ri ad es­se­re re­spon­sa­bi­li del­l’au­men­to dei prez­zi delle der­ra­te ali­men­ta­ri nel corso di que­sti ul­ti­mi anni. A ri­dur­re l’of­fer­ta sono stati la sic­ci­tà e il gelo uni­ta­men­te agli stock già molto bassi. Ma anche le re­stri­zio­ni al­l’e­spor­ta­zio­ne e al­l’im­por­ta­zio­ne hanno inol­tre un’in­fluen­za sui prez­zi.

L’au­men­to dei prez­zi delle der­ra­te ali­men­ta­ri è in gran parte le­ga­to al­l’of­fer­ta fi­si­ca e non alla spe­cu­la­zio­ne sui mer­ca­ti a ter­mi­ne. Esem­pio con­cre­to: gli scam­bi sui mer­ca­ti a ter­mi­ne che im­pli­ca­no dei con­trat­ti per il mais e il grano sono ri­ma­sti in­va­ria­ti in que­sti ul­ti­mi anni, ma il prez­zo delle der­ra­te ali­men­ta­ri è sceso al loro li­vel­lo più basso dopo il 2010 ed essi con­ti­nua­no a scen­de­re.
 
Gli scam­bi ba­sa­ti sui con­trat­ti a ter­mi­ne svol­go­no un ruolo im­por­tan­te. Essi per­met­to­no ai pro­dut­to­ri e com­mer­cian­ti di co­pri­re i loro ri­schi. Vie­ta­re la spe­cu­la­zio­ne avreb­be un ef­fet­to ne­ga­ti­vo sui prez­zi, poi­ché ciò sa­reb­be trop­po one­ro­so per le im­pre­se. L’i­ni­zia­ti­va toc­che­reb­be le ban­che e gli in­ve­sti­to­ri, ma anche l’in­du­stria agroa­li­men­ta­re e i com­mer­cian­ti di der­ra­te ali­men­ta­ri. Il com­mer­cio delle ma­te­rie prime ha una lunga tra­di­zio­ne in Sviz­ze­ra. Gli svan­tag­gi con­cor­ren­zia­li le­ga­ti al­l’i­ni­zia­ti­va ri­met­te­reb­be­ro in di­scus­sio­ne que­sta tra­di­zio­ne, e com­por­te­reb­be­ro nu­me­ro­se sop­pres­sio­ni di im­pie­ghi in Sviz­ze­ra non­ché una di­mi­nu­zio­ne della crea­zio­ne di va­lo­re e di en­tra­te fi­sca­li.
 
Se­con­do eco­no­mie­suis­se, non vi è dub­bio che bi­so­gna adot­ta­re delle mi­su­re ade­gua­te per com­bat­te­re la fame nel mondo. La Sviz­ze­ra sta at­tual­men­te pren­den­do delle mi­su­re in que­sto senso. Da una parte, essa lotta con­tro la po­ver­tà nel­l’am­bi­to della coo­pe­ra­zio­ne in­ter­na­zio­na­le – so­ste­nen­do ad esem­pio la for­ma­zio­ne degli agri­col­to­ri o dei pro­get­ti d’ir­ri­ga­zio­ne nelle re­gio­ni più po­ve­re. Dal­l’al­tra parte, la Sviz­ze­ra fa parte dei paesi che chie­do­no al­l’OMC di abo­li­re gli osta­co­li che pe­na­liz­za­no il com­mer­cio in­ter­na­zio­na­le delle der­ra­te ali­men­ta­ri.
 
Con­si­de­ra­te le at­tua­li ten­sio­ni, in re­la­zio­ne al fran­co forte e alle in­cer­tez­ze ine­ren­ti la po­li­ti­ca eu­ro­pea, im­por­re dei di­vie­ti e au­men­ta­re gli oneri delle im­pre­se sviz­ze­re sa­reb­be un er­ro­re – in par­ti­co­la­re quan­do que­sti di­vie­ti sono privi di basi scien­ti­fi­che e com­por­ta­no solo degli svan­tag­gi.