Mann versinkt in Papierkram

Sì al­l’in­te­gri­tà della piaz­za fi­nan­zia­ria – No ad una bu­ro­cra­zia su­per­flua

Nella sua se­du­ta di mer­co­le­dì il Con­si­glio fe­de­ra­le ha posto in con­sul­ta­zio­ne due pro­get­ti di legge. Il primo con­cer­ne l’e­sten­sio­ne degli ob­bli­ghi di di­li­gen­za nel set­to­re fi­sca­le e il se­con­do le rac­co­man­da­zio­ni del Grup­po d’a­zio­ne fi­nan­zia­ria GAFI.  eco­no­mie­suis­se è per prin­ci­pio d’ac­cor­do con gli obiet­ti­vi del Con­si­glio fe­de­ra­le ten­den­ti a ga­ran­ti­re l’in­te­gri­tà della piaz­za fi­nan­zia­ria sviz­ze­ra, ma si op­po­ne vi­va­men­te ad ogni ec­ces­so di re­go­la­men­ta­zio­ne, come ad esem­pio il nuovo ob­bli­go di di­li­gen­za ai fini del­l’ac­cer­ta­men­to del­l’a­ven­te eco­no­mi­ca­men­te di­rit­to o la te­nu­ta di un re­gi­stro se­pa­ra­to nella sede della so­cie­tà.

​Nel corso della se­du­ta di mer­co­le­dì, il Con­si­glio fe­de­ra­le ha ap­pro­va­to due pro­get­ti di legge, po­nen­do­li in con­sul­ta­zio­ne. Il primo con­cer­ne l’a­do­zio­ne di nuove rac­co­man­da­zio­ni in­ter­na­zio­na­li in ma­te­ria di lotta con­tro il ri­ci­clag­gio di de­na­ro e il fi­nan­zia­men­to del ter­ro­ri­smo (rac­co­man­da­zio­ni GAFI). Il se­con­do chie­de ob­bli­ghi di di­li­gen­za este­si, allo scopo di im­pe­di­re che gli in­ter­me­dia­ri fi­nan­zia­ri ac­cet­ti­no pa­tri­mo­ni non tas­sa­ti in Sviz­ze­ra. Con que­sti pro­get­ti, il Con­si­glio fe­de­ra­le sot­to­li­nea l’im­por­tan­za che at­tri­bui­sce al man­te­ni­men­to del­l’in­te­gri­tà della piaz­za fi­nan­zia­ria.

eco­no­mie­suis­se con­di­vi­de gli obiet­ti­vi dei due pro­get­ti, ma si op­po­ne a una bu­ro­cra­zia su­per­flua
In qua­li­tà di or­ga­niz­za­zio­ne man­tel­lo del­l’e­co­no­mia, eco­no­mie­suis­se rap­pre­sen­ta gli in­te­res­si del­l’e­co­no­mia sviz­ze­ra nel suo in­sie­me. A que­sto pro­po­si­to, essa or­ga­niz­ze­rà pres­so i suoi mem­bri (100 as­so­cia­zio­ni di ca­te­go­ria, 20 ca­me­re di com­mer­cio can­to­na­li e al­cu­ne im­pre­se in­di­vi­dua­li) un son­dag­gio in­ter­no sui due pro­get­ti adot­ta­ti oggi dal Con­si­glio fe­de­ra­le; que­sta in­chie­sta gli ser­vi­rà da base per la pro­pria presa di po­si­zio­ne. La con­sul­ta­zio­ne dura fino al 15 giu­gno 2013.

Dopo aver bre­ve­men­te esa­mi­na­to i due pro­get­ti di legge, eco­no­mie­suis­se so­stie­ne gli obiet­ti­vi del Con­si­glio fe­de­ra­le ten­den­ti a ga­ran­ti­re l’in­te­gri­tà della piaz­za fi­nan­zia­ria sviz­ze­ra, sot­to­li­nean­do le loro in­ci­den­ze non tra­scu­ra­bi­li su altri set­to­ri. Una piaz­za fi­nan­zia­ria in­te­gra è cer­ta­men­te nel­l’in­te­res­se del­l’e­co­no­mia, ma non bi­so­gna per­de­re di vista il rap­por­to costi-be­ne­fi­ci. Nuove pre­scri­zio­ni de­vo­no es­se­re in­tro­dot­te uni­ca­men­te in caso di ne­ces­si­tà as­so­lu­ta e con­trol­lan­do i so­vrac­co­sti che po­treb­be­ro pro­vo­ca­re per gli at­to­ri in­te­res­sa­ti.

Ri­nun­cia­re ai vin­co­li bu­ro­cra­ti­ci inu­ti­li
Que­sto è il caso in par­ti­co­la­re nella pro­po­sta ten­den­te ad in­tro­dur­re un ob­bli­go di an­nun­cia­re dei ti­to­la­ri di azio­ni al por­ta­to­re e di azio­ni no­mi­na­ti­ve che mi­nac­cia san­zio­ni a par­ti­re da una par­te­ci­pa­zio­ne su­pe­rio­re al 25%, e che vin­co­la le so­cie­tà a te­ne­re un re­gi­stro cor­ri­spon­den­te nella loro sede. Per quan­to con­cer­ne le azio­ni no­mi­na­ti­ve delle so­cie­tà non quo­ta­te in borsa, gli aven­ti eco­no­mi­ca­men­te di­rit­to sono nella mag­gior parte dei casi noti. La mag­gior parte di que­ste so­cie­tà ap­pli­ca già re­go­le ri­gi­de in ma­te­ria di tra­sfe­ri­men­to di azio­ni e ri­chie­de so­ven­te, du­ran­te l’i­scri­zio­ne al re­gi­stro delle azio­ni, una di­chia­ra­zio­ne da parte del de­ten­to­re che at­te­sti che egli ha ac­qui­sta­to le azio­ni per conto pro­prio. L’ul­te­rio­re di­chia­ra­zio­ne del­l’a­ven­te eco­no­mi­ca­men­te di­rit­to e la te­nu­ta di un re­gi­stro se­pa­ra­to nella sede della so­cie­tà sono dun­que inu­ti­li. Il pro­get­to del Con­si­glio fe­de­ra­le vin­co­la ogni pic­co­lo im­pren­di­to­re or­ga­niz­za­to sotto forma di so­cie­tà ano­ni­ma o di so­cie­tà a re­spon­sa­bi­li­tà li­mi­ta­ta ad un do­ve­re di an­nun­cio della sua so­cie­tà.

Inol­tre, esso ob­bli­ga que­st’ul­ti­mo a te­ne­re un re­gi­stro delle azio­ni. Ne ri­sul­ta­no nuove pre­scri­zio­ni bu­ro­cra­ti­che per­fet­ta­men­te inu­ti­li che com­por­ta­no un au­men­to della re­go­la­men­ta­zio­ne alla quale l’e­co­no­mia si op­po­ne. Nel suo rap­por­to, il Con­si­glio fe­de­ra­le am­met­te del resto che que­sti ob­bli­ghi d’an­nun­cio pro­vo­ca­no so­vrac­co­sti am­mi­ni­stra­ti­vi per le so­cie­tà in­te­res­sa­te.

In­fi­ne, l’ob­bli­go di an­nun­cio da parte del de­ten­to­re di azio­ni reca pre­giu­di­zio ad un prin­ci­pio fon­da­men­ta­le del di­rit­to sviz­ze­ro della so­cie­tà ano­ni­ma: oltre al­l’ob­bli­go di li­be­ra­zio­ne, l’a­zio­ni­sta non ha nes­sun altro ob­bli­go (cf. art. 680, cpv. 1 CO). L’in­tro­du­zio­ne del do­ve­re di an­nun­cio con­cer­nen­te gli aven­ti eco­no­mi­ca­men­te di­rit­to ri­met­te in causa, alla leg­ge­ra, que­sto prin­ci­pio fon­da­men­ta­le.