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Ri­sto­ran­ti e al­ber­ghi si mo­bi­li­ta­no per lot­ta­re con­tro lo spre­co ali­men­ta­re

Ogni anno, oltre 260’000 ton­nel­la­te di der­ra­te ali­men­ta­ri com­me­sti­bi­li fi­ni­sco­no nel sec­chio della spaz­za­tu­ra di ri­sto­ran­ti e al­ber­ghi. Que­sto pesa sul­l’am­bien­te e costa caro alle azien­de. Il set­to­re sviz­ze­ro della ri­sto­ra­zio­ne tiene conto di que­sta pro­ble­ma­ti­ca e sta ela­bo­ran­do delle so­lu­zio­ni. «Uni­ted Again­st Waste» è un’as­so­cia­zio­ne in­ter­pro­fes­sio­na­le che svol­ge un ruolo pio­nie­ri­sti­co. At­tra­ver­so ana­li­si in­di­vi­dua­li dei ri­fiu­ti, que­sta as­so­cia­zio­ne si è fis­sa­ta l’o­biet­ti­vo di di­mez­za­re entro il 2020 lo spre­co ali­men­ta­re («food waste»). Meno di tre anni dopo la sua crea­zio­ne, essa ha ot­te­nu­to i primi suc­ces­si nel­l’ot­ti­ca di una ge­stio­ne più re­spon­sa­bi­le delle der­ra­te ali­men­ta­ri. Nuovi in­ter­ven­ti sta­ta­li, come quel­li ri­chie­sti dal­l’i­ni­zia­ti­va «Eco­no­mia verde» sono per­tan­to inu­ti­li.

I ri­sto­ran­ti e gli al­ber­ghi sviz­ze­ri in­te­gra­no già delle con­si­de­ra­zio­ni eco­lo­gi­che nella loro ge­stio­ne – la mag­gior parte del tempo su base vo­lon­ta­ria. Le im­pre­se hanno di fatto tutto l’in­te­res­se a ri­dur­re il loro con­su­mo di ri­sor­se e, di con­se­guen­za, i costi pro­vo­ca­ti dalle loro at­ti­vi­tà quo­ti­dia­ne. Ed è a que­sto scopo che è stata fon­da­ta l’as­so­cia­zio­ne Uni­ted Again­st Waste. Essa è com­po­sta da oltre 70 mem­bri di tutta la ca­te­go­ria, tra cui Ga­stro­suis­se, ho­tel­le­rie­suis­se, l’o­spe­da­le can­to­na­le del Can­ton Gri­gio­ni, Sprüngli, Hero, Kuhn, Mo­sers e molti altri.

Piat­ta­for­ma in­no­va­ti­va con una con­su­len­za per­so­na­liz­za­ta

I ri­fiu­ti ali­men­ta­ri sono co­sti­tui­ti es­sen­zial­men­te dai resti la­scia­ti sui piat­ti, dagli avan­zi dei buf­fet e dai resti delle cu­ci­ne. L’as­so­cia­zio­ne si con­cen­tra dun­que su ana­li­si in­di­vi­dua­li dei ri­fiu­ti, non­ché su dei col­lo­qui per­so­na­li con gli im­pren­di­to­ri. La con­su­len­za per­so­na­liz­za­ta tende ad iden­ti­fi­ca­re da dove pro­ven­ga­no i ri­fiu­ti di un’im­pre­sa e come sia pos­si­bi­le ri­dur­re ef­fi­ca­ce­men­te il loro vo­lu­me. Nel 2015, dieci im­pre­se sviz­ze­re hanno ri­chie­sto una con­su­len­za che ha per­mes­so loro di com­pri­me­re in media i loro ri­fiu­ti del 25%.

Le im­pre­se hanno tutto l’in­te­res­se a ri­dur­re il loro con­su­mo di ri­sor­se e, di con­se­guen­za, i costi pro­vo­ca­ti dalle loro at­ti­vi­tà quo­ti­dia­ne.

Nuove ana­li­si apro­no la stra­da ad altre so­lu­zio­ni

Gra­zie a que­ste ana­li­si det­ta­glia­te nei set­to­ri spe­ci­fi­ci, si di­spo­ne per la prima volta di cifre con­cre­te sullo spre­co ali­men­ta­re. Fi­no­ra si igno­ra­va l’am­piez­za del fe­no­me­no, so­prat­tut­to nel­l’in­du­stria al­ber­ghie­ra. I dati per­met­to­no di ela­bo­ra­re con­giun­ta­men­te delle so­lu­zio­ni che po­tran­no in se­gui­to es­se­re este­se a tutto il set­to­re. At­tual­men­te, l’as­so­cia­zio­ne sta ela­bo­ran­do, tra l’al­tro, delle linee di­ret­ti­ve ac­com­pa­gna­te da un ca­ta­lo­go di mi­su­re de­sti­na­te al­l’in­du­stria al­ber­ghie­ra che sarà pub­bli­ca­to entro la fine del­l’an­no.

Degli scam­bi tra pro­fes­sio­ni­sti per­met­to­no di sfrut­ta­re me­glio il po­ten­zia­le            

Chiun­que in­ten­da svol­ge­re la pro­pria at­ti­vi­tà ri­spar­mian­do le ri­sor­se deve anche poter ac­ce­de­re ad in­for­ma­zio­ni e avere degli scam­bi con altre per­so­ne. L’as­so­cia­zio­ne Uni­ted Again­st Waste pro­po­ne di­ver­si ate­lier e pre­sen­ta­zio­ni di esper­ti per set­to­ri spe­ci­fi­ci. Pro­po­ne inol­tre dei grup­pi te­ma­ti­ci de­di­ca­ti a pro­ble­ma­ti­che quali la pre­ven­zio­ne degli ec­ces­si, l’ot­ti­miz­za­zio­ne dei pro­ces­si, il riu­ti­liz­zo non­ché una mag­gio­re va­lo­riz­za­zio­ne dei pro­dot­ti ar­ti­gia­na­li. So­lu­zio­ni ela­bo­ra­te con­giun­ta­men­te ven­go­no in se­gui­to messe a di­spo­si­zio­ne di tutto il set­to­re. È stato così già pos­si­bi­le ri­dur­re del 30%, o in ta­lu­ni casi anche del 40%, le ec­ce­den­ze dei pa­net­tie­ri e dei pa­stic­cie­ri. 

Nel 2015, dieci im­pre­se sviz­ze­re hanno chie­sto delle con­su­len­ze che hanno per­mes­so loro in se­gui­to di ri­dur­re i loro ri­fiu­ti in media del 25%.

3000 fran­chi di ri­spar­mi men­si­li

Come mo­stra l’e­sem­pio della ri­sto­ra­zio­ne, vale la pena at­tua­re degli sfor­zi per ge­sti­re in modo più ef­fi­cien­te le ri­sor­se poi­ché que­ste of­fro­no un po­ten­zia­le di ri­spar­mio enor­me per le im­pre­se. Per il­lu­stra­re il no­stro pro­po­si­to, pren­dia­mo l’e­sem­pio del­l’Hôtel Bel­voir sulle rive del lago di Zu­ri­go. L’al­ber­go ha ri­dot­to i suoi ri­fiu­ti ali­men­ta­ri di circa il 30% in meno di tre set­ti­ma­ne, con un ri­spar­mio di 3000 fran­chi al mese. Varie mi­su­re hanno reso pos­si­bi­le que­sta si­tua­zio­ne: adat­ta­re le por­zio­ni, por­ta­re del pane solo su ri­chie­sta in­ve­ce di af­fet­tar­lo in an­ti­ci­po, so­sti­tui­re una gran parte del buf­fet con dei piat­ti (ade­gua­ti ai gusti dei clien­ti) o pre­pa­ra­re al­cu­ne pro­po­ste di un buf­fet su ri­chie­sta (ad esem­pio le uova al piat­to per il buf­fet della co­la­zio­ne).

È già stato pos­si­bi­le ri­dur­re del 30%, o in ta­lu­ni casi anche del 40%, le ec­ce­den­ze dei pa­net­tie­ri e dei pa­stic­cie­ri.

Pro­se­guia­mo sulla via del­l’i­ni­zia­ti­va in­di­vi­dua­le e della li­ber­tà d’a­zio­ne. Re­go­la­men­ta­zio­ni e pre­scri­zio­ni sup­ple­men­ta­ri, come pre­ve­de l’i­ni­zia­ti­va estre­ma «Per un’e­co­no­mia so­ste­ni­bi­le ed ef­fi­cien­te in ma­te­ria di ge­stio­ne delle ri­sor­se (Eco­no­mia verde)» https://​www.​gruener-​zwang.​ch/​it sono per con­tro inu­ti­li. Esse pa­ra­liz­ze­reb­be­ro la ca­pa­ci­tà d’in­no­va­zio­ne e la ca­pa­ci­tà con­cor­ren­zia­le delle im­pre­se e nuo­ce­reb­be­ro così alla piaz­za eco­no­mi­ca sviz­ze­ra.

Per mag­gio­ri in­for­ma­zio­ni ed esem­pi con­cre­ti, vo­glia­te con­sul­ta­re http://​www.​united-​against-​waste.​ch/​fr/.