Nuova legge sulla pianificazione del territorio: per un’implementazione credibile
La riveduta legge sulla pianificazione del territorio dev’essere messa in vigore rapidamente, con moderazione e tenendo conto delle necessità dell’economia. E’ quanto auspicano i rappresentanti dell’economia, degli ambienti politici e di ONG in occasione del decimo forum Lifefair a Zurigo.
Ogni secondo, un metro quadrato viene cementato in Svizzera, ciò che rappresenta un po’ più della superficie del lago di Morat ogni anno. Questo avviene generalmente a scapito della natura e dei terreni agricoli. Accettando la legge sulla pianificazione del territorio riveduta lo scorso 3 marzo, la popolazione svizzera ha introdotto una legge quadro più incisiva in questo settore, che offre certamente delle opportunità, ma cela anche dei rischi. Il forum Lifefair, che si è svolto a Zurigo e che economiesuisse sostiene, ha esaminato le une e gli altri.
Nella sua relazione, Daniel Wachter (Ufficio federale dello sviluppo territoriale ARE) ha sollevato la questione su come sia possibile gestire la pianificazione del territorio tenendo conto dei bisogni dell’economia. Egli ha invitato tutti gli attori interessati a collaborare più strettamente. Dal momento che è associata alla pianificazione del territorio, l’economia può presentare proposte valide e costruttive. La responsabilità principale di un’applicazione efficace resta tuttavia competenza dei cantoni, che devono prendere l’iniziativa. L’ex consigliere nazionale Urs Hany (Infra Suisse) ha messo in guardia contro i pericoli di un’eccessiva regolamentazione. Egli ha sottolineato che la pianificazione del territorio costituisce la base del settore della costruzione e dell’artigianato. Questi settori, che generano oltre il 10% del prodotto interno lordo, rappresentano tra i 350 000 e i 370 000 impieghi. Un’implementazione troppo lenta creerebbe un’incertezza giuridica, ciò che avrebbe conseguenze negative per l’insieme del settore della costruzione e l’economia reale.
Concordare una rapida attuazione
In occasione del dibattito i relatori hanno discusso con Rudolf Horber (USAM), Barbara Marty, ex consigliera nazionale (Forum Landschaft) e Marcus Ulber (Pro Natura). I partecipanti erano concordi nell’affermare che l’attuazione deve avvenire rapidamente e che s’impone una densificazione delle costruzioni. Un’unità d’intenti è stata costatata anche sul fatto che uno sviluppo compatto degli agglomerati e l’edificazione in altezza costituiscono un’opportunità per il settore edile e favoriscono il mantenimento di posti di lavoro. Altre soluzioni evocate sono state un concetto intelligente di infrastrutture di trasporto, la verità dei costi nel settore dei trasporti e una rivitalizzazione dei centri cittadini e dei centri dei villaggi.
economiesuisse saluta con favore l’apertura al dialogo e sostiene una rapida attuazione della nuova politica di pianificazione del territorio, che tenga conto delle necessità dell’economia. Una semplificazione delle procedure d’autorizzazione e una revisione delle prescrizioni in materia di costruzione, nell’ambito delle revisioni cantonali, permetterebbe di sollevare l’economia. Ciò sarà possibile a patto di mettere in vigore durevolmente la nuova legge e che tutti i partner tirino la stessa corda.
Il forum è stato organizzato da Lifefair e ha avuto luogo per la decima edizione consecutiva in collaborazione con Credit Suisse, Swisscom e SV Group.
Nella sua relazione, Daniel Wachter (Ufficio federale dello sviluppo territoriale ARE) ha sollevato la questione su come sia possibile gestire la pianificazione del territorio tenendo conto dei bisogni dell’economia. Egli ha invitato tutti gli attori interessati a collaborare più strettamente. Dal momento che è associata alla pianificazione del territorio, l’economia può presentare proposte valide e costruttive. La responsabilità principale di un’applicazione efficace resta tuttavia competenza dei cantoni, che devono prendere l’iniziativa. L’ex consigliere nazionale Urs Hany (Infra Suisse) ha messo in guardia contro i pericoli di un’eccessiva regolamentazione. Egli ha sottolineato che la pianificazione del territorio costituisce la base del settore della costruzione e dell’artigianato. Questi settori, che generano oltre il 10% del prodotto interno lordo, rappresentano tra i 350 000 e i 370 000 impieghi. Un’implementazione troppo lenta creerebbe un’incertezza giuridica, ciò che avrebbe conseguenze negative per l’insieme del settore della costruzione e l’economia reale.
Concordare una rapida attuazione
In occasione del dibattito i relatori hanno discusso con Rudolf Horber (USAM), Barbara Marty, ex consigliera nazionale (Forum Landschaft) e Marcus Ulber (Pro Natura). I partecipanti erano concordi nell’affermare che l’attuazione deve avvenire rapidamente e che s’impone una densificazione delle costruzioni. Un’unità d’intenti è stata costatata anche sul fatto che uno sviluppo compatto degli agglomerati e l’edificazione in altezza costituiscono un’opportunità per il settore edile e favoriscono il mantenimento di posti di lavoro. Altre soluzioni evocate sono state un concetto intelligente di infrastrutture di trasporto, la verità dei costi nel settore dei trasporti e una rivitalizzazione dei centri cittadini e dei centri dei villaggi.
economiesuisse saluta con favore l’apertura al dialogo e sostiene una rapida attuazione della nuova politica di pianificazione del territorio, che tenga conto delle necessità dell’economia. Una semplificazione delle procedure d’autorizzazione e una revisione delle prescrizioni in materia di costruzione, nell’ambito delle revisioni cantonali, permetterebbe di sollevare l’economia. Ciò sarà possibile a patto di mettere in vigore durevolmente la nuova legge e che tutti i partner tirino la stessa corda.
Il forum è stato organizzato da Lifefair e ha avuto luogo per la decima edizione consecutiva in collaborazione con Credit Suisse, Swisscom e SV Group.