Nuova ini­zia­ti­va con­tro gli ac­cor­di bi­la­te­ra­li: un nuovo at­tac­co

In tempo di cam­pa­gna elet­to­ra­le, l'UDC ha lan­cia­to una nuova ini­zia­ti­va po­po­la­re che por­te­reb­be alla ces­sa­zio­ne della li­be­ra cir­co­la­zio­ne delle per­so­ne. Si trat­ta del­l'en­ne­si­mo at­tac­co agli ac­cor­di bi­la­te­ra­li della Sviz­ze­ra con l'UE. I danni eco­no­mi­ci sa­reb­be­ro no­te­vo­li.

Alla fine di giu­gno, il Con­si­glio fe­de­ra­le ha pre­sen­ta­to i pa­ra­me­tri di un man­da­to ne­go­zia­le per lo svi­lup­po degli ac­cor­di bi­la­te­ra­li. Il Con­si­glio fe­de­ra­le si sfor­za di sta­bi­liz­za­re e por­ta­re avan­ti la via bi­la­te­ra­le, il che va ac­col­to con fa­vo­re. L'i­ni­zia­ti­va del­l'U­DC va chia­ra­men­te nella di­re­zio­ne op­po­sta. La sua ac­cet­ta­zio­ne met­te­reb­be in di­scus­sio­ne non solo l'ac­cor­do con l'UE sulla li­be­ra cir­co­la­zio­ne delle per­so­ne, ma anche gli altri sei Ac­cor­di Bi­la­te­ra­li I. Nel caso in cui la po­po­la­zio­ne sviz­ze­ra su­pe­ras­se i 10 mi­lio­ni, l'i­ni­zia­ti­va del­l'U­DC ri­chie­de­reb­be al Con­si­glio fe­de­ra­le di di­sdi­re l'Ac­cor­do sulla li­be­ra cir­co­la­zio­ne delle per­so­ne con l'UE. Se ciò ac­ca­des­se, ces­se­reb­be­ro di esi­ste­re anche gli altri ac­cor­di bi­la­te­ra­li I (a causa della clau­so­la ghi­gliot­ti­na). Va no­ta­to che la "Swe­xit" pre­vi­sta dal­l'i­ni­zia­ti­va di di­sdet­ta, ossia la fine della par­te­ci­pa­zio­ne set­to­ria­le al mer­ca­to in­ter­no, com­por­te­reb­be no­te­vo­li svan­tag­gi per la Sviz­ze­ra in quan­to paese espor­ta­to­re.

I danni eco­no­mi­ci sa­reb­be­ro con­si­de­re­vo­li. So­prat­tut­to nel­l'at­tua­le con­te­sto di ca­ren­za di ma­no­do­pe­ra, che si ag­gra­ve­rà ul­te­rior­men­te nei pros­si­mi anni a causa dei cam­bia­men­ti de­mo­gra­fi­ci, a se­gui­to del pen­sio­na­men­to dei baby boo­mer. Pa­ral­le­la­men­te, un nu­me­ro mi­no­re di gio­va­ni entra nel mer­ca­to del la­vo­ro. Que­sto squi­li­brio si­gni­fi­ca che la forza la­vo­ro in­di­ge­na si ri­dur­rà di circa 430’000 unità entro il 2040. Senza l'im­mi­gra­zio­ne nel mer­ca­to del la­vo­ro, non po­tre­mo oc­cu­pa­re que­sti posti di la­vo­ro. Ep­pu­re tutti noi fac­cia­mo af­fi­da­men­to su ser­vi­zi di alta qua­li­tà e di­spo­ni­bi­li. Per farlo, le no­stre im­pre­se hanno bi­so­gno di ma­no­do­pe­ra qua­li­fi­ca­ta. In que­sto con­te­sto, l'im­mi­gra­zio­ne ba­sa­ta sulla li­be­ra cir­co­la­zio­ne delle per­so­ne ri­ma­ne una parte im­por­tan­te della so­lu­zio­ne alla sfida della ca­ren­za di ma­no­do­pe­ra.